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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

17 gennaio 2023

NICCOLÒ AMMANITI LA VITA INTIMA

 Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti. Come un moderno alienista Niccolò Ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso.






16 gennaio 2023

COSIMA BUCCOLIERO E SERENA UCCELLO SENZA SBARRE

 Cosima Buccoliero descrive un modello virtuoso di carcere: un carcere diverso, dove si trova un'umanità che non ti aspetti. La pena detentiva deve mirare al reinserimento, non ridursi alla sola punizione.



Cosima Buccoliero è stata a lungo vicedirettrice e poi direttrice del carcere di Milano Bollate. Il suo può sembrare un lavoro duro, in cui freddezza e rigore sono i presupposti per avere tutto sotto controllo. Eppure il suo approccio è un altro. Quando ha dichiarato che gli ergastolani nel suo carcere hanno diritto a una camera singola, Buccoliero ha suscitato stupore in chi crede che oltre le sbarre non ci debba essere piú speranza. Ma questa è la chiave del suo lavoro: accoglienza e umanità. Per lei il carcere è un microcosmo brulicante di vitalità. Ci sono i carcerati, il personale di sorveglianza e medico, i tanti volontari. E le loro famiglie. L'Ambrogino d'oro che ha ricevuto nel 2020 l'ha ottenuto grazie a questo modello virtuoso di prigione: per lei la pena detentiva deve mirare a un reinserimento e non ridursi alla sola punizione. La detenzione non deve perdere la sua funzione rieducativa, altrimenti diventa solo afflizione. Questo libro ci spiega perché.






PAOLA CEREDA LE TRE NOTTI DELL'ABBONDANZA

 Fosco è un paese arroccato su uno scoglio a picco sul mare. Per arrivare alla spiaggia, bisogna avventurarsi lungo una scala di legno e pietra che nessuno si è mai preso la briga di aggiustare. Perché il mare è maledetto e gli abitanti non lo possono avvicinare. La Calabria di Fosco è una terra aspra dove il tempo scorre lento, dove tutti corrispondono ai propri ruoli e ai propri cognomi e, fin dalla nascita, hanno il loro posto nel mondo. Le regole, dettate dalla malavita locale, sono legge per coloro che lì nascono. Per tutti, ma non per Irene. Irene ha quindici anni e un quaderno arancione sul quale disegna il quotidiano, così come se lo immagina. La notte, sui tetti di Fosco, si incontra con Rocco, il figlio di uno sparato, in uno spazio di complicità e tenerezza che permette di fantasticare un altro mondo possibile. Durante l’annuale pellegrinaggio alla Madonna delicata, Irene e Rocco ascoltano una conversazione tra masculi che cambia per sempre il corso delle loro vite. Le successive tre notti dell’abbondanza segnano un prima e un poi senza ritorno. E se è vero che le donne di Fosco nutrono il sistema e spingono i figli a vendicare, c’è chi prova a cambiare, nella convinzione che la vita si accetta ma non si subisce. Irene farà la sua scelta. La vita, per lei, è una pennellata di colore su un muro bianco.






PAOLA CEREDA LA FIGLIA DEL FERRO

 Iole vive all'Elba, isola di miniere e di ferro. Il bombardamento del 1943 la costringe ad affrontare da sola l'occupazione tedesca e i lunghi mesi che precedono lo sbarco alleato. Figlia di un anarchico, abita a Portoferraio e si mantiene come lavandaia. Mario, un giovane vicino di casa, si accorge di lei, dell'ostinazione del suo sorriso e della determinazione nelle scelte di ogni giorno. Il 1944 è l'anno dello sbarco delle truppe alleate. Tra i soldati in arrivo all'Elba c'è anche Ibrah, un fuciliere senegalese dell'esercito coloniale francese. Ci sono corpi, nel romanzo: il corpo di Iole e quello di Ibrah, i corpi delle donne e quelli dei soldati. Ci sono parole rubate, impossibili da pronunciare perché portano con loro lo smarrimento davanti alle ingiustizie. Se le storie non raccontate non esistono anche quando sono vere, le parole ritrovate portano alla luce una vicenda realmente accaduta e scavano nella domanda: chi è l'altro? Da lì ripartono per raccontare Ibrah e i suoi fantasmi, Iole e il suo coraggio.






15 gennaio 2023

ROMANO GRECO LA VITTIMA

 Un giovane è disteso supino sul muricciolo che delimita il lungomare dall’arenile. È composto come in una bara ma, per una qualche incomprensibile trascuratezza, mentre ha una mano regolarmente appoggiata sul petto, l’altra penzola di là dal muro e non è visibile. Questa, in una notte piovigginosa di novembre, la fotografia scattata da un reporter disperato in cerca di uno scoop che lo salvi dal licenziamento. Per gli inquirenti è lui l’assassino: si trovava sulla scena del crimine, aveva l’opportunità di uccidere e, soprattutto, è fuggito al sopraggiungere delle forze dell’ordine. Per Sirio, il giovane criminologo chiamato a indagare in sua difesa, c’è invece qualcosa che stride. Una persona pugnalata a morte non si adagia supina, ma cade in posizione scomposta; inoltre, manca qualcosa. La fotografia non mostra tracce di sangue ed è strano, molto strano, dal momento che la vittima è deceduta per dissanguamento! Se per gli inquirenti il caso può considerarsi chiuso, per Sirio l’indagine è appena all’inizio.



14 gennaio 2023

ANNA PAGANI CIVICO 22

 «Civico 22 è un romanzo corale in cui trovano spazio varie generazioni. Pur nella difficoltà potranno germogliare relazioni profonde: nell'amicizia e nei sogni, nella malattia e nel sostegno reciproco, nella sofferenza e nella speranza. Il romanzo offre inoltre un affresco sociale contemporaneo. Tramite le vicende dei personaggi compaiono in filigrana diversi temi d'attualità: la violenza sulle donne, l'impatto di tale violenza sui minori, l'individalismo e l'insoddisfazione degli adulti, le difficoltà genitoriali, i dubbi esistenziali dei giovani, la solitudine degli anziani. Ma su tutto dominano la speranza e la voglia di riscatto: la vita dei protagonisti non è già stata scritta, non coincide con il Civico 22. Loro sono più di un indirizzo».






SERGIO BUCCHI LA FILOSOFIA DI UN NON FILOSOFO

 Il titolo del saggio di Sergio Bucchi si rifà a un prezioso suggerimento di Norberto Bobbio: la «non filosofia», esibita da Salvemini in polemica col neoidealismo dominante, fu in realtà una filosofia saldamente radicata nella tradizione empiristica o, meglio, secondo la sua stessa definizione una forma di empirismo «disincagliata dai semplicismi e dalle spavalderie degli "illuministi" e dei "positivisti"». È lo stile di pensiero che si realizzò concretamente in un'interrogazione, mai interrotta, sulla storia e sulla democrazia. Alla metodologia della storia Salvemini dedicò il suo esordio nella carriera accademica, facendone poi il banco di prova delle sue più importanti imprese storiografiche, dal libro sulla Rivoluzione francese alla ricostruzione del difficile cammino della democrazia italiana, tema che l'avvento del fascismo rese ancora più urgente. Ancora una volta fu la storia a preparare il terreno alla riflessione teorica. Via via che si faceva più stretto l'assedio dei totalitarismi, la difesa della libertà e delle istituzioni democratiche diventava il compito principale cui erano chiamati gli intellettuali; un compito di cui Salvemini seppe farsi pienamente carico negli anni dell'esilio americano, sviluppando una serie di riflessioni che costituiscono uno dei contributi più originali alla definizione del concetto di democrazia Più che come la biografia esaustiva di Salvemini - che attende ancora di essere scritta - "La filosofia di un non filosofo" è piuttosto il tentativo, appieno riuscito, di fornire il senso complessivo dell'esperienza culturale e politica di uno dei più originali intellettuali italiani del Novecento.






SARA GAMBAZZA CI SONO MANI CHE ODORANO DI BUONO

 Un pomeriggio d'inverno, freddo da spezzare le ossa, Bina si ritrova sola. Ha ottantatré anni e aspetta suo nipote al parco del Cinghio, un quartiere da cui è meglio tenersi alla larga ai margini di una cittadina perbene. Marta, che di anni ne ha venticinque, e che al Cinghio è cresciuta imparando che il mondo è storto e non lo si può aggiustare, la osserva dalla finestra: la vede farsi rigida su una panchina sfondata, il naso gocciolante, un berretto rosa calato sugli occhi spauriti. Decide di offrirle un tetto per la notte. Poi per la notte dopo e per quella dopo ancora. Marta finisce così per prendersi cura di Bina, e intorno a lei, a proteggere quaranta chili di ossa e grinze, si stringono gli abitanti dell'intera palazzina. Poche strade più in là, Fabio viene preso a pugni: ha sgarrato con la persona sbagliata ed è nei guai, grossi guai. Fabio è il nipote di Bina e, mentre Marta prepara il letto per la nonna, lui bussa alla porta di Genny, un'ex prostituta in grado di raccogliere i cocci altrui senza fare domande. Bina e Fabio vivono giorni sospesi, in un luogo duro e sconosciuto, nell'attesa che qualcosa accada. Qualcosa accadrà. E il destino rimescolerà il mazzo, distribuendo ai giocatori nuove carte. Quei giorni freddi si faranno via via più caldi dentro le palazzine di appartamenti rattoppati: tra coperte rimboccate, il rumore del caffè che sale nella moka, il profumo del sugo e una carezza sulla fronte, Marta, Bina, Fabio e Genny scopriranno che dietro ogni abbandono, nascosti sotto ogni solitudine, sopravvivono sempre la forza di amare e il bisogno di prendersi cura l'uno dell'altro.






ALESSANDRO ZANNONI TESSA PER CASO

 Tessa Bernardi lavora nella divisione risk management di un'importante agenzia assicurativa bolognese. È quella che si dice una donna forte, sia al lavoro sia nella vita privata. Per aiutare la sua amica Manuela che, dopo la morte del fratello, vuole vendere la tenuta di famiglia, si ritrova a studiare a fondo il settore dell'agricoltura biologica, a cui è sempre stata attenta per via delle allergie alimentari di cui soffre suo figlio. Scoprirà così che la morte dell'uomo non è stata affatto un incidente e che forse la causa va cercata nei pericolosi segreti che condivideva con la sorella. Spaventata ma testarda, Tessa inizia una rincorsa per scoprire la verità, una personale indagine che la porterà dentro un mondo rischioso e dalle frequentazioni ambigue.







LAURA P. CAVALLO TROPPO CALDO PER MORIRE

 In una calda notte di agosto la piccola Anna scompare dalla sua abitazione. Negli stessi giorni Cesare, un giovane studente universitario, muore cadendo da una finestra di Palazzo Nuovo: omicidio o suicidio? Per un apparente caso del destino Alessandra Rizzo si trova ad assumere la difesa sia della mamma della piccola Anna sia dei genitori di Cesare, e quindi a investigare su entrambi i casi. Ma è proprio un caso che queste famiglie si siano rivolte a lei? C'è qualcosa che le lega tra di loro? In una Torino estiva avvolta da una cappa di calore si snodano le vicende che porteranno la riapertura di vecchie ferite e l'apparire di nuove al punto da far emergere un senso di rassegnazione ma l'indomito avvocato reagisce perché è troppo caldo per morire.






PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...