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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

30 aprile 2021

VINCENZO MAIMONE LA TRAPPOLA DELL'IRRAZIONALITÀ

 Esiste un legame profondo tra razionalità, libertà e responsabilità. Capire il mondo e riuscire a proporre soluzioni o a scegliere per il bene di se stessi o della collettività richiede una buona capacità di analisi e un forte senso di responsabilità. Per delineare le caratteristiche della razionalità è necessario partire dal suo opposto, ed è ciò che questo libro propone. Si vuole focalizzare l'attenzione sulle trappole e sugli inganni che l'irrazionalità dissemina lungo il cammino della nostra esistenza. Se osserviamo con la dovuta attenzione, è possibile rendersi conto come, forse troppo spesso, le nostre scelte siano influenzate da motivazioni irrazionali ma condizionanti.



28 aprile 2021

CLAUDIO GRATTACASO HELLO, GOODBYE

 Angelo e Silvia sono sposati da molti anni, vittime di un matrimonio infelice e schiavi dello stabilimento balneare che si ostinano a tenere aperto anche in inverno, benché ci siano pochi avventori. Un pomeriggio, quando tutto sembra come sospeso nell’attesa dell’imbrunire, un signore distinto entra nel locale: dice di essere in pericolo e, scolandosi mezza bottiglia di cognac, chiede ospitalità per la notte. I due proprietari, presi alla sprovvista, decidono di fidarsi e lo accolgono: Bobo, questo il suo nome, è gentile e inoffensivo. Eppure, proprio lui sarà la chiave di volta che sconvolgerà per sempre le loro vite. Tutto il passato della coppia e tutti i segreti di Angelo – il vizio per le scommesse, la crisi finanziaria che mette in pericolo lo stabilimento, il desiderio di scappare via con la giovane e affascinante Zena, i prestiti mai ripagati contratti con l’amante di trent’anni prima, la Rossa –, tutto torna a galla e cambia le carte in tavola: proprio quando sembrerebbe che la vita possa ancora regalare delle gioie, ecco che l’inganno, la menzogna, i tradimenti di allora pretendono di essere risolti, e fanno pagare caro il loro prezzo.



RAUL MONTANARI IL VIZIO DELLA SOLITUDINE

 L’ex ispettore Ennio Guarneri conduce una vita appartata. Cacciato dalla polizia per essersela presa con un intoccabile, non ha amici e si concede un unico sfizio: rifare in un anno tutte le elementari andando a lezione dalla sua anziana e dolcissima maestra. È solo, perché non ha bisogno di nessuno. Ma quando assiste per caso ai preparativi di un omicidio, d’istinto interviene e l’aggressore finisce ucciso. Ennio non poteva saperlo ma quella che ha interrotto era un’esecuzione: per questo il suo gesto scatena contro di lui la vendetta di Han, una misteriosa organizzazione di giustizieri. Nella drammatica avventura che segue, Ennio è costretto a esplorare la parte più oscura di se stesso, proprio quando l’incontro con una ragazza diversa da tutte sembra aprirgli l’orizzonte di un amore inatteso, improbabile, eppure irresistibile.

Un dubbio rimarrà alla fine: se per lui, come per tutti noi, la solitudine sia un male a cui sottrarsi o un vizio da coltivare con cura.



27 aprile 2021

GILDA POLICASTRO LA PARTE DI MALVASIA

Chi è Malvasia? Una donna che arriva non si sa da dove e che vive in paese da “straniera”: colta, anticonformista, eccentrica, la si è vista fare una lunga passeggiata e da quel momento di lei si sono perse le tracce. Quando viene ritrovata morta, si pensa all’omicidio passionale e scattano le indagini, affidate al maresciallo Arena e al suo assistente Gippo. Nel susseguirsi di testimonianze e di ipotesi, indagatori e indagati prendono a confondersi, in una girandola di voci che sfuma e consegna alla stessa identità mutevole tutti i protagonisti.  Il giallo della morte diventa il grigio delle esistenze di individui mortificati nelle loro ambizioni e svelati nelle loro nature contraddittorie ed elastiche, nella capacità comune di provare sentimenti opposti e di compiere azioni impensabili. Come nella tragedia greca, l’umano supera sé stesso nell’estremo, ma nella tragedia moderna si muore senza un motivo e senza un colpevole.

Sfida i grandi classici della letteratura non-gialla, questo nuovo romanzo di Gilda Policastro: la domanda sull’assassino diventa l’indagine compiuta all’interno della stanza più segreta della coscienza, dove immaginazione e crudeltà, violenza a tenerezza sono parte della stessa radice. Dal principio di generazione a quello di de-generazione, le storie che ruotano attorno alla vite che è Malvasia somigliano a un puzzle scomposto, le cui tessere non vanno a posto. Come nella vita.



 

24 aprile 2021

PIERA CARLOMAGNO NERO LUCANO

 La vista che si presenta di fronte a Viola Guarino, anatomopatologa chiamata per un sopralluogo sulla scena del delitto, è orribile: un uomo con la testa spaccata, letteralmente, in due. È un ingegnere di origini lucane che da tempo abita a Varese, tornato al paese per affari. Ma quali affari? La sua efficientissima segretaria - e forse amante - ne ha perso per ore le tracce proprio alla vigilia di un accordo milionario. E la moglie Leda, che detesta la Basilicata, si mostra vaga fino al punto di essere sospetta. Le fin troppo sensibili «antenne» di Viola, un po' scienziata e un po' strega, colgono una tensione erotica più torbida rispetto a un semplice triangolo - o quadrato - extraconiugale. O forse si sta lasciando influenzare dal ritorno del sostituto procuratore Loris Ferrara, irresistibile e sfuggente come il giorno in cui si sono incontrati - e come il giorno in cui si sono lasciati? Prima che possa fare ordine tra prove, intuizioni e sentimenti, però, si scopre un nuovo cadavere. C'è stata un'altra vittima, prima dell'ingegnere. L'assassino firma i suoi crimini lasciando al suo passaggio tracce che sembrano sberleffi: una mappa del territorio fin troppo dettagliata, una pagina dalla Divina Commedia. Non c'è dubbio che colpirà ancora. Una Matera invernale e inquietante, di straordinario fascino tra tempeste e gravine, fa da sfondo a una corsa contro il tempo sulle tracce di un serial killer implacabile. Per inseguirlo, in sella alla sua moto, Viola Guarino dovrà attraversare diverse sfumature di nero: dentro e fuori dall'animo umano.



22 aprile 2021

BRUNO PREVITALI IL SINDACO BARBONE

 Il libro narra la parabola discendente di un sindaco, Brasco, che sprofonda nel baratro della corruzione e dell'illegalità, sopraffatto da un delirio di onnipotenza e intrappolato nella rete seduttiva di una bellissima donna, disposta a tutto per ottenere quello che vuole. Una volta venuti alla luce i suoi illeciti, scoprirà l'altra faccia del potere, quella che non perdona i perdenti e che condanna alla damnatio memoriae gli sconfitti. Brasco percorrerà un passo alla volta la strada dell'autodistruzione, trovando un lampo di umanità e di comprensione solo tra chi vive ai margini della società.



18 aprile 2021

OLMO LOSCA SENTIERI IN CAMMINO

 Questi sono racconti, storie, novelle, destinate al vento di grecale. Quel vento freddo e impetuoso che ognuno di noi ha nel cuore. Una sorta di vento che investe un sentiero scomodo e lastricato di ostacoli, un “Vento sbagliato” parafrasando Faber. Lo sbaglio non è in funzione delle storie in sè, che vado a raccontare, ma della consapevolezza che queste storie trasportano: la libertà. E come sappiamo tutti, le storie di libertà, in questa società, sono quasi sempre sbagliate. L’osservare la libertà, cioè il concetto più bello che possiamo immaginare, per il potere è sempre sinonimo di errore. Il potere non vuole la libertà, anzi, ne obbliga la schiavitù dei nostri corpi. Ma non potrà mai obbligarci a non pensare, a non sognare, a non desiderare. Può toglierci tutto ma non il desiderio di emancipazione e di speranza. La speranza come costruzione del futuro in una dimensione nostra a prescindere dal luogo in cui siamo. L’Utopia possibile e concreta. Continueremo a sentire il vento anche se con le ali bruciate e ferite dal dolore. 

La storie sono semplici come sono semplici le avventure dentro di noi; solchiamo i mari in piccole barche sbattute dal vento ma non affondiamo mai. Anche se la burrasca vuole inghiottirci. Ogni racconto è un impulso a viaggiare stando fermi, a sperimentare, a costruire. Ci sono i racconti sociali, quelli contro i generi imposti dalla società, quelli del freddo di montagna e della calura estiva. Il mio augurio è quello di conservare intatto il nostro essere bambini e bambine, il nostro sguardo sognante verso la libertà. Potrei definirlo un libro in cammino, cioè quello spazio temporale che non ha tempo e spazio. Il cammino che non conosce nè direzioni nè traguardi ma solo passi. Passi che non si fermano fino a quando non decidiamo noi se fermarli. Nessun altro. Questo è il significato del titolo: Sentieri in cammino.

Quello sguardo unico e irripetibile che abbiamo a prescindere dalla geografia dove siamo nati, a dispetto dei confini o delle etnie. Lo sguardo non ha nulla di questo. Non ha colore o appartenenza, non ha obblighi o divieti. Lo sguardo è quella sensazione che ci riscalda in inverno, che ci dà sentimento e amore. Lo sguardo è un modo semplice per indicare che siamo tutti uguali, nelle differenze. Lo sguardo del bambino in mezzo al mare che, tra le onde, scrive al padre è lo stesso sguardo del senzatetto nelle vie anonime delle città, ed è lo stesso di quel marinaio che, deriso da tutti, ha come amica una capra solitaria o di Paloma, la ragazza “strana”. Lo sguardo non ha barriere o sbarre, non ha recinzioni o muri. Lo sguardo vola come il cormorano in autunno, sale in cielo e sprofonda negli abissi marini subito dopo. Come dico sempre: la solitudine è un concetto che in solitudine non esiste.

Così come quel Cormorano che alla vista sembra solitario, è in realtà un meraviglioso spirito libero. Solo, agli occhi degli altri ma gioioso ai suoi. Nonostante la vita, nonostante il dolore, nonostante la rabbia o lo sconforto. Nonostante le sconfitte o le perdite. Così siamo noi: Cormorani che volteggiano liberi tagliando la pioggia, la burrasca, la tormenta, la siccità, la privazione. La fame e le disuguaglianze. Le percosse e le umiliazioni. Non dimentichiamo mai chi siamo; spiriti unici e irripetibili. Creature che, nonostante una vita di “errori”, siamo ancora capaci di volare.

Siamo ancora capaci di amare…




GRAZIANO GALA SANGUE DI GIUDA

 «L'altra sera s'hann arrubbato 'o televisore». Comincia cosiì questa storia, con una sparizione, proprio mentre Pippo Baudo riempiva lo schermo. Le stanze, di colpo, «si sono messe tutte a sudare», e all'improvviso è scoppiato il silenzio. A raccontarlo a un commissario, nella sua lingua sgrammaticata, un misto sporco tra pugliese e campano, è Giuda o Giudarie?, un vecchio che abita nel mezzo di un paese qualunque del meridione, Merulana. Oltre che con quel televisore, Giuda condivide la sua solitudine con Ammonio, un gatto dalla vescica ballerina, e con il fantasma del padre, che è ancora arrabbiato con lui e non perde occasione per terrorizzarlo. Era stato proprio questo padre, sempre manesco e sregolato, a cambiargli l'anagrafe, compromettendone l'esistenza e imprimendogli a sangue questa nuova e infamante identità da delatore. Ora, a cinquant'anni di distanza, il furto del Miva?r restituisce Giuda alla stessa strada della sua infanzia e ai suoi traffici eterni, agli insulti e alle compassioni, alla sua umanità violenta, derelitta e disperata. Da qui inizierà la sua discesa nel regno delle anime notturne e soltanto alla fine di questo lungo viaggio, cantato con amara ironia nell'epica popolare del dialetto, il protagonista potrà finalmente recuperare, a un prezzo altissimo, un po' della sua dignità usurpata e il nome di battesimo.



17 aprile 2021

CHIARA TOMASSINI NO PASA NADA

Ogni vita segue un percorso singolare e irripetibile, eppure a volte capita che realtà diverse siano attraversate da uno stesso filo rosso, quasi un destino condiviso. L'esistenza di Angelo, Tea, Lupo, Chloè, Dario, Fiammetta, Leo, Maitè, Max ed Elia trova compimento a Ibiza tra scelte irrazionali e percorsi al limite del pericolo, dietro i quali si nasconde il desiderio di fuggire via da un passato sbagliato, da errori che, però, conducono ad azioni ben peggiori tra voglia di amare e voglia di affermare il proprio essere senza filtri. 



15 aprile 2021

PAOLO REGINA DA QUANTO TEMPO NON PIANGI CAPITANO DE NITTIS?

 Gaetano De Nitts è un finanziere atipico, solitario e amante del blues, dal cuore incostante. Di origine pugliese, vive suo malgrado a Ferrara, la cui tranquillità viene sconvolta dal ritrovamento di un cadavere con la testa mozzata e privato del cuore. Mentre il capitano dei carabinieri Cuviello, storico antagonista di De Nittis, prova a far luce sul mistero, al finanziere viene affidato l'incarico di sorvegliare un preziosissimo e antico violino che verrà suonato dopo decenni di silenzio da una virtuosa musicista giapponese. Ma proprio durante il concerto alla biblioteca di Ferrara lo strumento verrà rubato sotto gli occhi del finanziere. Lo scacco subito dal capitano lo induce a gettarsi a capofitto in una complicata indagine che lo porterà fino alla città della liuteria, Cremona... Nel frattempo, Cuviello arranca e non riesce a fare progressi sul brutale omicidio. Quell'inchiesta è decisiva per lui, un altro fiasco implicherebbe necessariamente un trasferimento forzato e l'addio ai suoi sogni di carriera. L'unica cosa che ha scoperto è che il corpo decapitato è di un noto ristoratore ferrarese, di cui ha rintracciato i due figli. In preda al panico, il carabiniere decide di chiedere un aiuto ufficioso proprio al suo acerrimo ma brillante nemico De Nittis. La soluzione alla quale giungerà si rivelerà inaspettata e sconcertante...



14 aprile 2021

ALESSANDRO BRUNI L'ERRANTE

 Giorgio Ermetici, avvocato penalista quarantacinquenne, divorziato, padre di due figli, lettore bulimico e alcolista, viene nominato difensore d'ufficio di un giovane marocchino accusato di essere un terrorista islamico. Costretto ad assumere l'incarico, farà i conti con l'inevitabile conflitto tra islamofobia e dovere professionale. Il suo percorso si snoderà al cospetto dello scontro di culture che ha caratterizzato questo esordio di millennio e sarà attraversato da personaggi in permanente conflitto fra contraddizioni, derive radicali, tentativi di compromesso e sopravvivenza sulla linea del fuoco tornato ad avvampare ideologie, fede religiosa e quotidiano vivere sociale degli uomini.



11 aprile 2021

GIORGIO VASTA TRE ORFANI

 È l'alba di un giorno nuovo. Per il protagonista di questo racconto - così come per il suo autore - è la data che segna il cinquantesimo compleanno. Confinato nel suo appartamento, l'io narrante si trova a fare i conti con i propri fantasmi letterari, che hanno la familiarità di coinquilini ma i gesti insondabili del destino.



CLAUDIO TACCIOLI CRONACHE RESISTENTI

 Avere un tetto sopra la propria testa, un indirizzo al quale fare ritorno dopo una lunga giornata, sono certezze alle quali non si può venire meno. È il diritto alla casa, un diritto per il quale Claudio Taccioli si batte giorno dopo giorno, raccontando in un diario emotivo le sue lotte contro gli sfratti. Queste pagine, in cui compaiono nomi e volti silenziosi, danno voce agli sconfitti, ai deboli, agli emarginati che da soli non sono in grado di combattere per un diritto intrinseco al loro essere umani: la casa. L'autore strappa allora quel velo di indifferenza costruito attorno alle contraddizioni moderne, alle storture della società, puntando i riflettori della scrittura verso ciò che non si vuole vedere né ascoltare. Nelle sue parole, espressioni dell'ingiustizia di un mondo malato, lo sfratto diviene così l'occasione per ripensare in maniera critica e consapevole al proprio ruolo di cittadini e di attori nella società.



10 aprile 2021

VALERIA USALA LA RINNEGATA

 Senza un uomo accanto, una donna non è nulla. Teresa ha sempre sentito l’eco di questa frase, come il vento durante la tempesta, ma non ci ha mai creduto. Lei che è quiete e fuoco, rabbia e tenerezza, lotta contro il pregiudizio da quando è nata. Rimasta orfana, non ha avuto nessuno a proteggerla dalla propria intelligenza, oltre che dalla propria bellezza. Un intero paese la rinnega, impaurito di fronte alla sua indipendenza, alle sue parole e alle sue azioni. Perché in fondo sono solo queste a renderla diversa dalle altre donne. Neanche aver creato una famiglia con l’uomo che ama ha messo a tacere le malelingue e i pettegolezzi. Nessuno crede che la sua fortuna, derivante da un emporio e una taverna che ha costruito e gestisce con le sue forze, sia frutto di fatica e tenacia. Ma le voci sono sempre rimaste solo voci, anche quando a rispondere a tono è Maria, la bruja del villaggio, che vaga per le strade senza una meta precisa. Quando tutto cambia, Teresa deve difendere ciò che ha conquistato e dimostrare che può farcela da sola. Che non rinunciare a sé stessa significa essere libera. Vuole dare a quel vento, pieno di parole feroci, un afflato nuovo; ma il pregiudizio è forte e saldo, come una radice ancorata alla terra. 



07 aprile 2021

MASSIMO CARLOTTO E VERRÀ UN ALTRO INVERNO

 Quando tutti hanno segreti inconfessabili, nessuno è innocente.


Bruno Manera e Federica Pesenti sembrano una coppia felice. Lui è un ricco cinquantenne, lei di anni ne ha trentacinque ed è l'erede di una dinastia di imprenditori della "valle", operoso distretto del Settentrione dove dominano i maggiorenti, l'élite dei capitani d'industria che ha costruito l'ordine del duro lavoro per tanti, del profitto per pochi e delle menzogne per tutti. Su insistenza di Federica, Bruno accetta di trasferirsi in paese, varcando la frontiera invisibile della provincia profonda. Ma quando Manera comincia a subire una serie di gravi atti intimidatori, la situazione precipita. Ad aiutarlo c'è solo Manlio Giavazzi, un vigilante dalla vita sfortunata, convinto che certe faccende vadano risolte tra paesani. Poi il caso gioca un tiro mancino e in una girandola di fulminanti colpi di scena scivoliamo nelle pieghe di un mondo marcio – il nostro – in cui l'amicizia è il vincolo di un'associazione a delinquere, l'amore una speculazione, il matrimonio un campo di battaglia, la solidarietà tra conterranei un patto d'omertà e la famiglia una connection criminale. Massimo Carlotto strappa la maschera a personaggi avvelenati dagli inganni delle loro doppie vite, perché l'avversario è chi ti dorme accanto e il nemico è colui di cui ti fidi. E verrà un altro inverno sovverte la logica del poliziesco, mostrando senza reticenze la ferocia inconfessabile della brava gente e inchiodandoci all'enigma che nessuna detection può risolvere: il mistero di chi siamo davvero.



ADELE MARINI ITALIA DA MORIRE

 Anita Garibaldi - Ippolito Nievo -

Camillo Benso Conte di Cavour -

Generale Alberto Pollio -

Giacomo Matteotti - Antonio Gramsci -

Italo Balbo

 

Sette protagonisti

la cui morte è ancora oggi

avvolta nel mistero

 

Cent’anni di storia

rivisitati in forma di noir

con il supporto

dei documenti ufficiali

 

La nostra storia è costellata di strane morti, decessi improvvisi, improbabili malori, incidenti fatali. È andata davvero così? Questo è ciò che racconta la verità ufficiale sui sette protagonisti di Italia da morire. Ma è una verità parziale, spesso costruita per occultare trame, interessi e giochi di potere.

Serve allora ripercorrere queste storie mettendo finalmente insieme tutti i tasselli del puzzle. Scopriremo così che Anita Garibaldi, la compagna dell’Eroe dei due mondi, è stata probabilmente strangolata o sepolta viva e che Antonio Gramsci sarebbe stato scaraventato giù dalla finestra della clinica in cui era ricoverato. Ben più che semplici sospetti. In questa riscrittura noir ma rigorosamente autentica e documentata, ogni vittima è trattata come il protagonista di un romanzo poliziesco, ogni vicenda è raccontata come un’inchiesta sul campo. Dietro a ciascun episodio c’è la volontà di arrivare a una soluzione del caso, proprio come nelle indagini di polizia, attraverso la ricerca delle prove o l’analisi degli indizi effettuate il più possibile sulle fonti primarie: i documenti ufficiali, le testimonianze dei contemporanei e le sentenze dell’epoca, senza trascurare gli articoli apparsi sui quotidiani e le ricostruzioni degli autori che hanno trattato gli eventi nei loro saggi.

Non è un caso se talvolta, con le investigazioni sulle fonti, accade di arrivare a verità diverse e insospettabili, perché chi aveva interesse a occultare, a nascondere, a mentire, non sempre è riuscito a cancellare tutti gli indizi. Verità che permettono di restituire alle vittime la dignità di un’esistenza interrotta non dal destino, ma dalla volontà degli uomini.



03 aprile 2021

FRANCOIS MORLUPI COME DELFINI TRA I PESCECANI

 È un ottimo poliziotto, il commissario Ansaldi, anche se da tempo immemore soffre di ipocondria e di attacchi d'ansia che rendono complicate anche le attività più semplici, nella vita come nel lavoro. Per fortuna il quartiere al quale è stato assegnato, Monteverde, è un'oasi di pace nel caos della capitale: un posto tranquillo, dove non succede mai niente. Forse è per questo che sotto il suo comando sono stati destinati altri quattro soggetti "particolari", come ad esempio Eugénie Loy, il suo braccio destro, che soffre di un disturbo antisociale della personalità che la rende apparentemente insensibile, una «portatrice sana di disperazione» come la definiscono i colleghi, che però riconoscono in lei ottime doti investigative. Sono così, i Cinque di Monteverde: uomini e donne alle prese con le loro debolezze, ma capaci, insieme, di trasformarle in forza. Un venerdì pomeriggio, un ultraottantenne vedovo e solitario viene trovato senza vita nel proprio appartamento, con un cappio al collo. Si direbbe un caso facile, il classico suicidio. Ma qualcosa non quadra ad Ansaldi e ai suoi, e quel piccolo dubbio si trasforma, nel volgere di pochi giorni, in un'indagine che turberà non solo la quiete di Monteverde ma anche le stanze della politica.



SERGIO SECONDIANO SACCHI STORIE E AMORI D'ANARCHIE

 Partendo dallo spettacolo, Cançons d'amor i d'anarquia, presentato per la prima volta al Teatre Joventut di Barcellona e poi ripreso in Italia si racconta, in 21 canzoni, gli avvenimenti che hanno alimentato l'idea di libertà e rivolta che è l'anarchia. Attraverso le vicende evocate nelle canzoni, il libro ricostruisce la temperie culturale e politica che, dalla Comune di Parigi, arriva fin quasi ai giorni nostri, soffermandosi sulle gesta di autori entrati nel mito rivoluzionario, da Joe Hill a Pietro Gori fino a Giuseppe Pinelli, senza trascurare gli "anonimi compagni". Considerando anche realtà non molto conosciute, come quella dell'anarchismo argentino, il racconto si dilunga sui lasciti della Grande guerra che, con la nascita in Europa dei regimi totalitari, porteranno alla sconfitta, in Spagna, di eserciti composti da combattenti di diverse nazionalità, sostenuti da speranze mai dome. Con disegni di Sergio Staino e, nel cd, le voci e i suoni di Juan Carlos Biondini, Silvia Comes, Vittorio De Scalzi, Dani Flaco, Julyen Hamilton, Joan Isaac, Alessio Lega, Olden, Anna Roig, Wayne Scott, Scraps Orchestra e Peppe Voltarelli



ELENA MEARINI I PASSI DI MIA MADRE

 Agata è una editor quarantenne che vive nel quartiere cinese di Milano. Ossessionata dal vuoto e dalla mancanza, cerca di ovviare alle sue carenze emotive attraverso un rapporto morboso sia con il cibo che con Samuele, il classico "latin lover" sfuggente con cui crea una relazione di sudditanza e dipendenza. In quest'uomo Agata rivede e rivive i comportamenti di una madre narcisista, innamorata di sé soltanto, scomparsa senza dare spiegazioni quando Agata era appena una ragazzina. Giunta all'età adulta, la donna deciderà di indagare sulla scomparsa della madre, pensando che il suo ritrovamento possa mettere fine al proprio vuoto. Agata, durante l'indagine, scrive una lunga lettera-romanzo alla madre, immaginando la sua vita dal giorno della scomparsa in poi, con l'intento di ricostruirne la storia e ritrovarla almeno nelle parole scritte. La realtà, riserverà invece una verità diversa, dura ma necessaria ad accettare ciò che ci appare insostenibile, il gesto di una madre che abbandona una figlia.



BEPPE STOPPA IO VIVO ALTROVE

 Sono tra noi ma vivono in un'altra dimensione, uno spazio tempo che a noi sfugge e che non comprendiamo e per questo, a volte, ci fanno paura. Sono gli autistici. L'autismo non è una malattia, non c'è una cura e non si guarisce, ma si vive. È una sindrome con la quale fare i conti tutta la vita, a volte con enormi frustrazioni, altre con sorprendenti rivelazioni. Ci sono autistici a basso funzionamento con limitatissime se non nulle capacità di interazione e quelli ad alto funzionamento, gli Asperger, che magari, grazie alle loro ossessioni, riescono ad eccellere in campi scientifici o artistici. Eppure, fanno parte tutti del medesimo universo. Il mistero dell'autismo è questo: una miriade di pezzi unici a comporre un mosaico infinito. L'autore racconta storie di famiglie, educatori, ragazze e ragazzi che vivono in questo universo parallelo e che sorprenderanno il lettore per la ricchezza aliena delle loro vite.



ELISA RUOTOLO QUEL LUOGO A ME PROIBITO

 In un Meridione ben distante dai segni della modernità urbana, la protagonista cresce oppressa da un ambiente familiare in cui le condotte pubbliche e private sono spietatamente misurate sul terrore del giudizio sociale e sul rigore vincolante del dovere quotidiano. Il nido protettivo diventa allora nodo difficile da sciogliere e da portare. “Famiglia era questo: una messa in comune del privato, un difetto di autonomia, una continua chiamata in causa dell’altro, un sostenersi che diveniva peso.” A smentire il clima familiare, la figura della nonna materna, una donna vitale, attenta ai propri spazi di autonomia e libertà, un modello stigmatizzato dai genitori della ragazza ma di cui lei sente di aver ereditato il “sangue ferino”, una sotterranea spinta a spezzare i legami per seguire i propri desideri. Questa attrazione si incarna per lei, nell’infanzia ma soprattutto nell’adolescenza, in Nicla, una ragazzina libera e istintiva che non ha paura di andare con i ragazzi. Paura che al contrario la protagonista non riesce a vincere se non nelle sue fantasie o nei libri, tanto che la ritroviamo adulta ma ancora inesperta di sé e degli uomini: la sua piccolezza assai simile a quella del bonsai, che – frenato nella crescita con tagli e legature – non è in grado di dare ombra né frutto. Ha un lavoro e si è lasciata alle spalle il dialetto da cui proviene quando conosce un uomo che rappresenta il proibito, il desiderio: forse il nodo più difficile da affrontare: “Avevo sempre pensato che per me tutto potesse risolversi nel chiuso di una stanza o negli affetti in cui ero nata, ma Andrea ora mi dimostrava che c’era anche altro”. Si tratta di fidarsi, ma quanto coraggio serve per assumersi la responsabilità del proprio piacere?



PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...