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Sale, Alessandria, Italy
Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

29 settembre 2022

MORMINO-COLOMBO-PIAZZESI DALLA PREDAZIONE AL DOMINIO

 Come è nato il nostro dominio sugli animali? Attraverso quali strumenti materiali e concettuali abbiamo plasmato le loro vite e i loro corpi, fino a renderli esistenze sacrificabili, oggetti di consumo? Quale ruolo hanno avuto la religione, il diritto e la scienza in questa vicenda, iniziata in epoca remota e solo da pochissimi anni divenuta oggetto di riflessione critica? Seguendo la storia del progressivo ampliamento del nostro potere sul vivente, gli autori indagano la genesi e lo sviluppo della guerra che abbiamo dichiarato agli altri animali, evidenziando come le tecniche che ci hanno permesso di vincerla siano state impiegate anche contro ampie categorie di esseri umani.



27 settembre 2022

ALBERTO PRUNETTI NON È UN PRANZO DI GALA

 Uno spettro si aggira nel mondo delle lettere. È lo spettro di una letteratura che racconta il mondo del lavoro dall’interno, fatta da scrittrici e scrittori di estrazione proletaria o appartenenti alla nuova classe lavoratrice precaria. Una letteratura che può avere forme, lingue, strutture e scopi diversi da quelli perpetuati nelle scuole di creative writing. È la letteratura working class.Alberto Prunetti prova a definirne i tratti e ne ripercorre l’evoluzione, rendendo manifesto il legame tra le storie che siamo disposti a leggere e ascoltare e le condizioni materiali dell’industria che a queste storie gira intorno. Questo libro – che se ne frega della compostezza e delle buone maniere, che è saggio ma anche pamphlet, memoir, analisi critica – parla all’aspirante scrittore working class, ai lavoratori dell’editoria e ai lettori di qualunque classe, e ci ricorda che i libri che riempiono i nostri scaffali sono scritti, scelti e pubblicati da un pezzo piccolissimo di mondo: è ora di fare spazio anche a tutto il resto



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25 settembre 2022

ZYGMUNT BAUMAN CONSUMO, DUNQUE SONO

 C'era una volta - nella fase solida della modernità - la "società dei produttori", epoca di masse, regole vincolanti e poteri politici forti. I valori che la governavano erano sicurezza, stabilità, durata nel tempo. Quel mondo si è sfaldato e oggi viviamo nella "società dei consumatori", il cui valore supremo è il diritto-obbligo alla "ricerca della felicità", una felicità istantanea e perpetua che non deriva tanto dalla soddisfazione dei desideri quanto dalla loro quantità e intensità. Eppure, dice Bauman, rispetto ai nostri antenati noi non siamo più felici: più alienati semmai, isolati, spesso vessati, prosciugati da vite frenetiche e vuote, costretti a prendere parte a una competizione grottesca per la visibilità e lo status, in una società che vive per il consumo e trasforma tutto in merce. Ma proprio tutto, anche i consumatori. Ciononostante stiamo al gioco e non ci ribelliamo, né sentiamo alcun impulso a farlo.



24 settembre 2022

TULLIO AVOLEDO NERO COME LA NOTTE

 Sergio Stokar era un buon poliziotto. Forse il migliore a Pista Prima, degradata ma ancora grassa città del Nord-Est. Fino al giorno in cui, senza saperlo, ha pestato i piedi alle persone sbagliate. Così qualcuno l'ha lasciato, mezzo morto, sulla porta dell'ultimo posto in cui avrebbe voluto finire: le Zattere, un complesso di edifici abbandonati dove si è insediata, dandosi proprie leggi, una comunità di immigrati irregolari. Quel rifugio dall'equilibrio fragile e precario - con la sua babele di lingue, razze e odori - normalmente sarebbe un incubo per uno col credo politico di Sergio. Ma è un incubo in cui è costretto a rimanere, adattandosi a nuove regole e a convivere con una realtà che un tempo avrebbe rifiutato. Per poter stare al sicuro, è diventato "lo sceriffo delle Zattere": mantiene l'ordine, indaga su piccoli reati. Finché un giorno il Consiglio che governa il complesso gli affida un incarico speciale. Alcune ragazze delle Zattere sono state uccise in modo orribile, c'è un assassino in agguato, e solo un poliziotto abile come Sergio può scovarlo, con il suo fiuto e le sue conoscenze, ma soprattutto grazie a un'ostinazione che lo trasforma in un autentico rullo compressore. In un'Italia appena dietro l'angolo - l'Italia di dopodomani, che ci indica con chiarezza dove sta andando il nostro paese - Sergio Stokar deve tornare dal regno dei morti e rimettersi a indagare, frugando nel passato e negli angoli più in ombra della sua città, per scoprire, alla fine, che forse l'indagine è una sola, e che l'orrore si nasconde in luoghi e persone insospettabili. Tutto è legato da un filo. Un filo nero come la notte, rosso come il sangue. Perché in un mondo che ha fatto dell'avidità il suo credo non esistono colpevoli e innocenti, ma solo infinite sfumature di male.



ANDREA FAZIOLI LE STRADE OSCURE

 Ogni giorno all'alba uomini e donne passano il confine tra Italia e Svizzera per andare al lavoro. Si chiamano frontalieri e sono decine di migliaia. Ernesto Magni è uno di loro. La sua sembra essere una vita come tante, finché tra un brusco licenziamento e una separazione mai accettata non prende una brutta piega. Nella vicenda viene coinvolto Elia Contini, un piccolo investigatore privato che vive sulle montagne ticinesi e che, quando non lavora, osserva il mondo con ironia e disincanto. Con tutte le sue scelte esistenziali irrisolte, Contini finisce per trovarsi in una terra d'ombra che dal mondo dei frontalieri si estende a quello degli imprenditori in mezzo a corruzione, violenza, caos. Un noir che scava nella psicologia di protagonisti e comprimari inseguendo una storia di molestie sessuali, soprusi economici, antiche ruggini, ma anche slanci d'amore, tenerezza, intimità. Dove si può guardare ciò che accade con gli occhi degli animali immaginari che popolano queste pagine, forme mutevoli, specchi di sogni oscuri o fantastici, da cui fuggire o nei quali al contrario rifugiarsi, con la capacità di sperare nonostante tutto.



23 settembre 2022

LUCA CROVI IL MISTERO DELLA TORRE DEL PARCO E ALTRE STORIE

 Milano, anni Venti. Una mattina, uscendo di casa, il commissario Carlo De Vincenzi lascia alla portinaia della sua abitazione in via Massena una cartellina azzurra, annunciando che passerà a ritirarla un giornalista, un certo Augusto De Angelis. La sciura Matilde Maria Ballerini sbircia curiosa i documenti che vi sono contenuti e scopre che in mezzo a foto e cartoline si nascondono le storie di alcuni degli incontri più incredibili fatti dal "poeta del crimine" nella sua vita. Indagini su furti in casa e a Sant'Eustorgio, inchieste su morti annegati nel naviglio o uccisi in cima alla Torre Littoria o nel mezzo della Sala d'Armi del Castello Sforzesco. Incontri speciali con personaggi che hanno avuto a che fare con la polizia a Milano come Riccardo Bauer, Gio Ponti, Ho Chí Minh, Alfred Hitchcock, Antonio Gramsci. Carica di avventure e piena di colpi di scena, quella del "poeta del crimine" appare una vita degna di un romanzo...



21 settembre 2022

GIORGIO BOATTI ABBASSA IL CIELO E SCENDI

 Il paese di Bruno è speciale: in quel mucchietto di case sprofondate tra campi e fossi, i bambini cercano di camminare sulle acque e le vecchie signore muoiono e dopo tre giorni risorgono – e non importa se solo per morire di nuovo. Bruno, però, dal suo piccolo borgo se ne va presto: mira alla santità, lui, e decide di studiare in seminario. Purtroppo, la follia ha un tocco veloce, e voci che muovendosi non fanno rumore: e così nessuno se ne accorge quando a centinaia bussano ed entrano nella testa di Bruno. Per lui e per tutti quelli come lui la malattia mentale dura per sempre – nel suo caso, mezzo secolo. Mezzo secolo di vecchi manicomi e psichiatrie riformate dai venti basagliani; centri di igiene mentale e abissali solitudini domestiche; tregue e improvvisi precipizi. Ma anche mezzo secolo d'Italia, perché Bruno è figlio del suo tempo, e il suo tempo è quello densissimo del Secolo Breve: e così insieme alla storia di Bruno corre anche la Storia di questo nostro Paese, dal tramonto del mondo contadino al boom delle città operaie, dal terrorismo agli anni da bere, e poi l'età delle famiglie che si disfano e il "ritorno al privato", Internet, il lavoro precario. A raccontarci l'una e l'altra è chi, fratello di Bruno, nonostante il legame che li unisce, a lungo cerca di stargli lontano, col cuore e con la testa. Tutta la narrazione è però pervasa da una brezza che non cala mai, e conduce chi scrive e chi legge verso orizzonti di ricomposizione dopo lo sgomento che smarrisce e perde. Finché, caduto ogni confine tra vite normali e vite che sembrano non esserlo, tutto si accetta, tutto si comprende. Perché fratelli non si nasce, si diventa.



20 settembre 2022

MATTEO CAVEZZALI NERO D'INFERNO

 C'è un vecchio calzolaio che per tutta la vita ha nascosto un segreto terribile. Il suo nome è Mario Buda, altrimenti noto come Mike Boda. In America Boda's Bomb è diventato sinonimo di autobomba, e per le imprese di Mike Boda è stata scritta la prima legge antiterrorismo del mondo, eppure nessuno si ricorda di lui. Chi è questo immigrato, questo arrabbiato che ha firmato una delle pagine meno eroiche ma più significative della lotta contro l'ingiustizia sociale? Mario Buda arriva a Ellis Island nel 1907, partendo dalla Romagna, dove è nato e cresciuto. Alla scuola dell'anarchico Luigi Galleani impara che bisogna dire basta allo sfruttamento, al capitalismo, al razzismo. Costi quel che costi. Di giorno lavora in fabbrica, la sera commercia illegalmente whiskey nella New York del proibizionismo. Quando il governo americano approva le prime leggi contro gli immigrati italiani ed europei, iniziando i rimpatri forzati, mentre Sacco e Vanzetti sono arrestati e condannati a morte per un crimine non commesso, Mike Boda orchestra l'attentato più terrificante che l'America avesse mai subìto: una bomba a Wall Street, con 38 morti e 143 feriti. Quindi scompare nel nulla. Alcuni lo vedono in Messico, altri al confino nell'Italia fascista, altri ancora a Parigi, intento a organizzare un agguato per uccidere il Duce. Dopo un'esistenza segnata da menzogne e misteri, torna a Savignano e riprende a fare il lavoro che faceva da ragazzo e che ha sempre fatto: il calzolaio. Come se niente fosse. Portando con sé tutti i suoi segreti. 



MATTEO CAVEZZALI IL LABIRINTO DELLE NEBBIE

 Bruno Fosco è tornato vivo dal fronte della Grande Guerra, ma non è più l'uomo di quando è partito. Forse è anche per questo che accetta il ruolo di ispettore ai confini del mondo, ovvero nella stazione di polizia di Afunde, un villaggio nella palude del delta del Po in cui vivono solo donne, perché nessun uomo è sopravvissuto al fronte. Insidie, nebbia e cupe storie circondano il villaggio, mentre i suoi edifici sprofondano ogni giorno di più nel terreno fangoso. Quando viene trovata morta Angelina, con un misterioso simbolo sul collo, comincia una vera e propria battuta di caccia al suo assassino dentro i labirintici percorsi della palude. La bellissima e sfuggente Ardea sembra sapere molto di più di quello che si riesce a "leggere" dentro la realtà ingannevole e ancestrale dalla quale il forestiero è stato inghiottito assieme al suo sottoposto Della Santa e al vecchio e burbero anarchico Primo. Su Fosco e Ardea, e su tutto il paese, incombe l'eredità di violenza che la guerra, come tutte le guerre, ha lasciato dietro di sé. 



TULLIO AVOLEDO NON È MAI NOTTE QUANDO MUORI

 Tutto comincia con una piccola barca che appare all'orizzonte sul mare dei Caraibi. Ne scende un bizzarro avvocato inglese vestito di bianco, latore di una proposta impossibile da rifiutare per l'ex poliziotto violento e politicamente scorretto Sergio Stokar. Dopo due anni passati su un'isola che da prigione è diventata un rifugio durante la pandemia, Stokar deve rimettersi di nuovo in gioco. È il suo avversario di sempre, il potente Alemanno Ferrari, a farlo arruolare di forza in un'impresa pericolosa, ai limiti del suicidio: riportare a casa vivo il figlio di un oligarca russo, scomparso in un paese nordafricano in preda al caos e dominato da una feroce dittatura. Per compiere la sua missione, Sergio dovrà mettere in campo tutta la sua rabbia e la sua intelligenza, in una ricerca che lo porterà dal Belize a Mosca e a Pechino, fino al cuore di tenebra dell'Ard Alshams. Gli anni passati fuori dal mondo l'hanno cambiato, ma non troppo. Rimane un rullo compressore fatto uomo, un insolito connubio di muscoli e cervello, con molti dubbi e una sola certezza: il Male va combattuto a ogni costo. Lungo un viaggio costellato di minacce e imprevisti, Stokar incontrerà nuovi amici e soprattutto nuovi nemici, scoprendo che non sempre è facile distinguere gli uni dagli altri... Aprendosi di forza la strada in un mondo segnato dalle conseguenze del contagio e da nuovi e insospettabili equilibri di potere, Stokar ritroverà le tracce di Elena, il suo amore perduto, dovrà fare i conti con nuovi dolorosi tradimenti e capirà che comunque, anche in un tempo in cui tutto è apparenza e inganno, la vita può ancora offrire rifugi e approdi inaspettati.



19 settembre 2022

BIANCA RITA CATALDI LA STAGIONE DEL TUONO

 Puglia, anni Sessanta. Con la fine dell'anno scolastico, per Michele iniziano lunghe giornate di libertà. Adesso può passare tutte le mattine a giocare, coi piedi nudi che affondano nel terreno del giardino di casa. Può gustarsi il sole del meridione che batte sul suo viso e imperla di sudore la sua pelle giovane. Ma non essendo più obbligato a recarsi alla scuola in città, a Bari, vede di meno Vittoria e Teresa. Lui è un Gentile, la sua famiglia coltiva piante e fiori da generazioni, mentre le sue due amiche sono delle Fiorenza, e i loro genitori confezionano profumi. Le rispettive famiglie, pur lontane per ricchezza e condizione sociale, sono unite da un antico sodalizio... ma quest'anno, per qualche motivo, Michele non è stato invitato in villeggiatura dai Fiorenza. I tre bambini si avviano sul sentiero impervio dell'adolescenza, ciascuno con i suoi tempi e le sue difficoltà, mentre gli adulti delle due famiglie sono costretti ad affrontare una tempesta imprevista che cambierà per sempre il loro rapporto e il futuro che li attende. A creare delle frizioni è prima di tutto un matrimonio inaspettato, ma non solo. Nonostante ciò Michele, posto di fronte ai primi, veri sconvolgimenti della sua vita, dovrà aggrapparsi con forza ai suoi sogni, all'affetto costante di Teresa e a quello spinoso e imprevedibile di Vittoria, dalla quale si è sempre sentito attratto e respinto al tempo stesso. Bianca Rita Cataldi torna a raccontare una Puglia profumata, incantevole e misteriosa con una scrittura poetica ed evocativa, fatta di colori, di profumi, sapori, riprendendo le gesta dei Fiorenza e dei Gentile. Le generazioni si accavallano, i rapporti di potere si rimodellano e i legami tra adulti e adolescenti, sempre difficili e conflittuali, infiammano gli avvenimenti che costellano una saga storica dal ritmo intenso e travolgente.



SAVERIO STRATI IL SELVAGGIO DI SANTA VENERE

 «Mio padre parlava e lavorava. Lavorava come un treno in corsa. Era sempre in moto, anche mentre mangiava il suo pezzo di pane con olive o fichi secchi o frutta. Mangiava, parlava e faceva sempre qualcosa. Tagliava un rametto, aggiustava una vite, toglieva una foglia, portava erba ai conigli, preparava il beverone per i porci. Era bravo a potare, a innestare, a seminare; a mietere non c'era un altro che l'eguagliasse». Inizia così, Il selvaggio di Santa Venere, romanzo apicale di Saverio Strati, Premio Campiello nel 1977. Siamo in Calabria, il racconto alterna i punti di vista di tre generazioni di uomini: di Dominic Arcadi, il più giovane, del padre Leo, del nonno Mico. Centrale e riflessiva è la voce di Leo, colui che è anche figura catartica, disceso e risalito dall'inferno della 'ndrangheta. Ma c'è molto altro, in un continuo travaso e rimescolamento da padre a figlio a nipote di saperi, sentimenti, paure. E scoperte, di se stessi e del mondo. «Quando mi domandano perché mi piace tanto questo libro, scrive Walter Pedullà in limine alla presente edizione dico: per cominciare, la lingua. L'italiano di Strati, oltre a essere scabroso, elettrizzato, policromo dove lo pretende la condizione selvaggia che solo per cominciare è calabrese, è flessibile come giunco, inebriante come un Brunello e vibrante come un serpente in amore». Prefazione di Walter Pedullà.



FRANCESCA MANNOCCHI BIANCO È IL COLORE DEL DANNO

 Quattro anni fa Francesca Mannocchi scopre di avere una patologia cronica per la quale non esiste cura. È una giornalista che lavora anche in zone di guerra, viaggia in luoghi dove morte e sofferenza sono all'ordine del giorno, ma questa nuova, personale convivenza con l'imponderabile cambia il suo modo di essere madre, figlia, compagna, cittadina. La spinge a indagare sé stessa e gli altri, a scavare nelle pieghe delle relazioni piú intime, dei non detti piú dolorosi, e a confrontarsi con un corpo diventato d'un tratto nemico. La spinge a domandarsi come crescere suo figlio correndo il rischio di diventare disabile all'improvviso e non potersi quindi occupare di lui come prima. Essere malata l'ha costretta a conoscere il Paese attraverso le maglie della sanità pubblica, e ad abitare una vergogna privata e collettiva che solo attraverso l'onestà senza sconti della letteratura lei ha trovato il coraggio di raccontare.


17 settembre 2022

JACK ALBERSTAM L'ARTE QUEER DEL FALLIMENTO

 Mai come in questi anni è diventato chiaro che l'idea di successo che avevamo in mente è una condanna e che tra volere e potere c'è di mezzo il capitalismo, con tutte le disuguaglianze (e le catastrofi) che si porta dietro. Dobbiamo dunque ridisegnare quell'idea? Dare al termine successo significati nuovi?



Ci avevano promesso che saremmo stati dei vincenti. Ci avevano indicato gli obiettivi- i soldi, la famiglia, il potere, l'eccellenza - e la strada, fatta di determinazione, sudore della fronte e pensiero positivo: se cadi rialzati, prova ancora e ancora; ci siamo rialzati e abbiamo visto che a cadere era il mondo intorno a noi. Mai come in questi anni è diventato chiaro che l'idea di successo che avevamo in mente è una condanna e che tra volere e potere c'è di mezzo il capitalismo, con tutte le disuguaglianze (e le catastrofi) che si porta dietro. Dobbiamo dunque ridisegnare quell'idea? Dare al termine successo significati nuovi? Jack Halberstam, tra i più noti e originali teorici queer in circolazione, propone una via più radicale e ci guida nell'affollato mondo dei perdenti: lì dove smarrire la strada, non sapere, dimenticare ed essere dimenticati, essere sconvenienti e indecorosi, indisciplinati e improduttivi (tutte cose che le persone queer hanno sempre fatto particolarmente bene) si rivelano strategie possibili per stare al mondo. Correndo il rischio – anzi inseguendolo – di non essere preso sul serio, Halberstam si muove tra teoria alta e bassa, si concede virate controintuitive e disgressioni, si addentra negli «archivi di cose stupide» ricercando forme di conoscenza lontane dal rigore delle discipline. Accade così che in queste pagine vivano insieme Gramsci e SpongeBob, Jamaica Kincaid e il pesciolino Nemo, Saidiya Hartman, Tom of Finland, Valerie Solanas e un'armata di galline in fuga dal pollaio: con loro, Halberstam ci invita a pensare altrimenti, a sperimentare nuove alleanze, a preferire l'ombra alla luce piena, l'illeggibilità al riconoscimento. A desiderare un mondo in cui nessuno ce la fa da solo e nessuno viene lasciato indietro.



16 settembre 2022

AUTORE ANONIMO CACCIA AL NERO

 Questo libro è il racconto e la testimonianza in presa diretta di un insider della tv populista che ha lavorato per un anno in una trasmissione di un'importante emittente privata italiana.


«Avrei voluto alzarmi e girare i tacchi, invece rimasi lì, per un anno intero, a lavorare in un programma populista di un'importante tv privata, guadagnando tre volte e mezza quel che piglia un metalmeccanico, ma con la faccia vergognosamente schiacciata in un grande mare di merda.»

Un viaggio esclusivo nel cuore del populismo mediatico che macina record di ascolti, tra notizie artificiosamente gonfiate, piazze ammaestrate a dovere, campagne anti immigrati e claque razziste. L'autore, che ha chiesto di restare anonimo, conduce per la prima volta il lettore in un sottobosco popolato da personaggi senza scrupoli, cronisti ormai disillusi o in eterno conflitto con la propria coscienza, a partire dalla sua esperienza personale e attraverso le testimonianze off the record di ex colleghi. Come si prepara un servizio contro il reddito di cittadinanza al Sud? Come si "allestiscono" le piazze per gonfiare l'audience? Come si alimenta la rabbia del pubblico durante l'emergenza Covid? Alla voce narrante di questo libro tocca scoprirlo fin da subito, suo malgrado e spesso dovendo metterci la faccia.

Il racconto del mondo viene distorto in base al messaggio che si vuole trasmettere. La realtà – adeguatamente trasformata in uno spettacolo grottesco – è data in pasto a un pubblico spesso frustrato, assetato di odio e sempre più vorace di schiamazzi, litigi e luoghi comuni. Il diverso diventa automaticamente una minaccia e uno stereotipo: lo zingaro che ruba, il nero che non vuole lavorare o che toglie il lavoro agli italiani, ma anche l'italiano stesso – meglio se del Sud – che campa con il reddito di cittadinanza, sulle spalle dei cittadini onesti.

Pagina dopo pagina, in un racconto a tratti anche esilarante, l'autore ci conduce nelle viscere di un meccanismo mediatico perfettamente rodato e funzionante, che nessuno ha mai raccontato dall'interno. Fino a oggi.

Questo libro è il racconto e la testimonianza in presa diretta di un insider della tv populista che ha lavorato per un anno in una trasmissione di un'importante emittente privata italiana. La narrazione è costruita a partire dalla sua esperienza diretta in redazione ma non solo. Negli ultimi mesi, infatti, l'autore è diventato il riferimento di numerosi ex lavoratori e lavoratrici della tv populista che hanno deciso di rendere note le loro storie. Le pagine che leggerete sono dunque il risultato di un lavoro collettivo. Questo è il primo libro che racconta dall'interno la manipolazione dell'informazione trasformata in spettacolo.



14 settembre 2022

PERISSINOTTO&D'ETTORRE CENA DI CLASSE

 22 febbraio 2018. All'avvocato Giacomo Meroni pare una mattina come tante, fredda e limpida. I rituali di sempre: la colazione con sua moglie Rossana e il bacio, prima che lei e la sua sedia a rotelle spariscano nel taxi che le porta a scuola. E in quel bacio ci sono due sapori: l'amaro per non aver ancora individuato il pirata della strada che ha investito Rossana l'11 settembre 2001, e il piccante di una donna che non ha perso la voglia di insegnare, di fare l'amore, di essere felice e di sciare. Ma quella non è una mattina come tante, perché, dopo aver attraversato in bicicletta una Torino silenziosa e magica, Giacomo trova ad aspettarlo in studio una madamin compita e affranta; suo figlio, Riccardo Corbini, un grigio ingegnere sulla cinquantina, è appena stato arrestato con un'accusa pesantissima: lo stupro e l'uccisione di una compagna di liceo durante una cena di classe nel giugno del 1984. Le indagini per quel delitto si sono trascinate stancamente per un tempo infinito, poi, come spesso accade nei cold case, all'improvviso è apparsa una nuova prova, quella che, secondo il PM, inchioda il cliente di Giacomo. Ma Corbini è un colpevole al quale garantire un giusto processo o un innocente che deve essere salvato dall'errore giudiziario? Giacomo sa che il compito dell'avvocato non è stabilire la verità; eppure, per lui, scoprirla fa la differenza. Per questo si impegna in un'indagine difensiva che finirà per coinvolgere tutti i compagni di classe della vittima e dell'imputato, riportando a galla odi, amori e rancori mai sopiti.



13 settembre 2022

LUCA D'ANDREA IL GIROTONDO DELLE IENE

1992. È il cadavere di Lorena Haller, ventiquattro anni, ventiquattro coltellate - la prostituta che clienti, spacciatori e colleghe chiamavano "la bambina" -, a gridare: il vostro Paradiso è solo una bugia. È così che chiamano Bolzano, la città che ha preso Lorena, l'ha illusa, poi l'ha usata e gettata via, come immondizia. Paradiso. Isola felice. Nonostante la prostituzione, l'alcol, i suicidi, la violenza, l'eroina a fiumi e gli omicidi irrisolti a prendere polvere nei fascicoli della questura. Lì, in una cella che non dovrebbe esistere, viene plasmata l'immagine di una terra dove ogni crimine diventa colpa del benessere. Ma Lorena è stata uccisa da un uomo brutale e determinato che soltanto Luther Krupp, il commissario troppo giovane, troppo inesperto e troppo ligio alle regole, ha il coraggio di chiamare, da subito: serial killer. E in quegli anni, senza manuali da studiare o unità specializzate a cui scaricare l'indagine, arrestare un mostro che uccide per il piacere di uccidere è come andare a caccia di un unicorno. Inoltre: il Paradiso non si deve sporcare. Questo lo sa persino Alex Milla, lo "spalatore di ghiaia", come lo chiamano alla redazione della "Voce delle Alpi". Anche lui troppo giovane, troppo inesperto e con il cuore troppo tenero per essere un vero reporter. E per uscire indenne da ciò che si è appena scatenato. Perché in Paradiso, se vai a caccia di unicorni, rischi di trovare le iene. Partendo dal clamoroso caso criminale del "Mostro di Bolzano",



12 settembre 2022

MASSIMILIANO COCCIA AMEN

 "Amen" è un affresco della rivoluzione di papa Francesco dentro la Chiesa. E insieme un racconto popolare sul potere, sui suoi abusi e scelleratezze. Dal 13 marzo del 2013 Bergoglio, il papa venuto dalla fine del mondo, sapeva che la sua missione riformatrice sarebbe stata ricca di ostacoli e di tradimenti: davanti a lui, la sfida del Pontificato vedeva un panorama fatto di surrettizie guerre intestine, conflitti di interesse laceranti e profondi, corruzione. Ultima delle quali, quella che riguardava il cardinale Angelo Becciu, suo fidato braccio destro, ex Sostituto agli Affari generali della Segreteria di Stato, di fatto l'ex numero tre del Vaticano, ma coinvolto nello scandalo finanziario più grande degli ultimi 70 anni, che ha portato la Chiesa a perdere più di 400 milioni di euro per l'acquisizione di un palazzo nel cuore di Londra. "Amen" è l'inchiesta che ricostruisce l'intera vicenda, fin dagli inizi; un'inchiesta nata per la prima volta da una serie di segnalazioni interne alla Città del Vaticano e a un cerchio che si è fatto via via sempre più stretto dopo le riforme di Francesco e la destituzione di numerosi vertici laici e religiosi dai dicasteri e dalla macchina organizzativa della Chiesa. Un'inchiesta, ricca di colpi di scena e scabrose rivelazioni, che porta il lettore in posti lontanissimi, perché tutto nasce in Vaticano, ma i rivoli di questo schema corruttivo toccano Venezuela, Malta, paradisi fiscali, imprenditori insospettabili, contorti meccanismi di scatole cinesi. 



09 settembre 2022

GIANCARLO PIACCI I SANTI D'ARGENTO

 Chi cerca di dimenticare il passato è condannato a riviverlo in eterno, e non c'è luogo dove si possa rifugiare. È il destino di Vincenzo, che da dieci anni si è nascosto in una casetta sul porticciolo di Bacoli, a trenta chilometri da Napoli, lontano da qualunque luogo o persona potesse ricordargli chi è stato e cosa ha fatto. Ma incubi e allucinazioni non hanno smesso di tormentarlo; né l'amicizia di Antonio, un pescatore che se l'è preso a cuore come un figlio, basta a lenire il suo dolore. È pazzo, dicono di lui... e potrebbero pure avere ragione. Una mattina, mentre beve un caffè al bar, un uomo gli si avvicina. È un avvocato, spiega, e lo manda Giovanni Testa, amico di vecchia data, in carcere da anni, verso il quale Vincenzo ha un antico debito morale. Il figlio di Giovanni è morto qualche giorno prima, si è lanciato dal tetto di una chiesa. La moglie lo aveva lasciato, si mormora in giro, ultimamente stava male, era depresso. Ma il padre non crede al suicidio e chiede a Vincenzo di tornare in città, di indagare per conto suo. E così, dopo aver cercato per tanto tempo di scappare dalla verità, sarà costretto a rincorrerla e a sbatterci contro. Con un personaggio che porta un elemento di novità nel panorama del noir italiano, Giancarlo Piacci scava nell'anima di Napoli e delle sue esistenze sgualcite per raccontare non solo le contraddizioni invisibili ma soprattutto quelle che abbiamo sotto agli occhi e ci ostiniamo a ignorare.



08 settembre 2022

ANNA VERA SULLAM L'ULTIMO INGANNO SE

Venezia, 1943. È una domenica infuocata di luglio e agli Alberoni due ragazzi cercano un po’ di frescura e di intimità. È su quella spiaggia poco frequentata che si rifugiano, perché in base alle leggi razziali non poss no entrare negli stabilimenti del Lido. Ad aspettarli c’è una scoperta agghiacciante: il cadavere di un uomo seminascosto tra i giunchi. È vestito con eleganza e non sembra appartenere al tipo di persone che si ritrovano abitualmente in quella zona. Il maresciallo Giuseppe Russo, a cui viene affidata l’indagine, scopre infatti che si tratta di Ludovico Ferri, un personaggio molto in vista nella buona società veneziana, membro del Partito Fascista, che aveva da poco lasciato il golf club lì vicino dopo aver ricevuto un misterioso biglietto. Sposato con Maddalena, una ricca signora, Ludovico Ferri non è una bella persona: spietato, violento, disposto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, si guadagna più facilmente odio che amore. Tocca al maresciallo Russo, aiutato dall’amico Rodolfo, segretario della scuola ebraica, districarsi tra i possibili autori dell’omicidio per arrivare a una verità sorprendente e inaspettata. Sullo sfondo le vicende di una guerra che non accenna a finire e che incombe sulla vita della città. Un giallo avvincente e originale dall’ambientazione straordinaria, una trama elaborata con grande maestria, una vicenda privata che si inserisce nella grande Storia.

A Venezia, su una delle spiagge della laguna, viene ritrovato un cadavere nascosto tra le dune. inizia così un’indagine nei meandri di una città magica, che, nonostante la guerra, non ha perso il suo splendore.



06 settembre 2022

PAOLO ROVERSI L'ELEGANZA DEL KILLER

 L'omicidio del titolare di un locale alla moda nella zona della movida di corso Como è il primo di una serie di delitti che insanguineranno Milano: a indagare saranno chiamati il giornalista hacker Enrico Radeschi, in sella alla sua inseparabile Vespa gialla, e il vicequestore Loris Sebastiani, il brillante capo della squadra Mobile dal sigaro perennemente spento fra le labbra. Radeschi si farà anche coinvolgere dal Danese – il suo amico greco con l'animo da bandito e il cuore buono che porta sempre con sé un'iguana nascosta sotto i vestiti – in una pericolosa missione al servizio della mafia russa, per ripagare un vecchio debito che richiederà a entrambi di spingersi dove non avrebbero mai osato. Una storia dal ritmo incalzante che si svolge in un febbraio milanese dalle temperature polari fra partite di droga, fiumi di vodka, gioco d'azzardo, sparatorie per il controllo del narcotraffico e una sequenza di misteriosi omicidi compiuti con perizia e professionalità da un inafferrabile sicario che prima uccide e poi svanisce nel nulla per nascondersi nel cuore nero della metropoli. Unico indizio in mano agli inquirenti: il killer quando spara alle sue vittime è sempre vestito in maniera impeccabile. Basterà per catturarlo?



PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...