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Sale, Alessandria, Italy
Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

31 ottobre 2021

CORRADO STAJANO SCONFITTI

 

Un sogno. Una figura femminile cerea e smunta, vestita di una tunica nera, attraversa una piazza di Milano trainando un carretto vuoto; le vie della città si svuotano mentre tutti corrono ai ripari. L’incubo diventa attualità e storia al tempo stesso: è la primavera del 2020, la pandemia sta soffocando il mondo. Che questo sia l’ennesimo ultimo atto della tormentata esistenza del nostro paese? Forse il Novecento non è ancora concluso; non per l’Italia. L’emergenza sanitaria compromette ogni tentativo di sciogliere i nodi del passato e diventare un paese moderno: stragi senza colpevoli, scandali politici, criminalità organizzata, propaganda nazionalista e propaganda populista. La nostra storia più recente non è che il residuo di lacerazioni non sanate e contraddizioni irrisolte. Bisogna dunque ancora una volta guardare al passato per comprendere questo nostro tempo: la guerra partigiana, la ricostruzione, la trasformazione della campagna, i protagonisti del boom economico, le rivolte operaie; e poi la strage di piazza Fontana e la fine dell’anarchico Pino Pinelli, entrato vivo e uscito morto dalla Questura di Milano, la bomba alla stazione di Bologna, l’assassinio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, il maxi-processo di Palermo e la strage di Capaci, l’ascesa imprenditoriale e politica di Silvio Berlusconi. Il contagio di oggi sembra la coda della cometa tossica del passato, e ancora una volta ci troviamo a chiederci se riusciremo a «dar fiato a una politica della dignità, a ritrovare il senso etico-civile e la speranza».



30 ottobre 2021

NIKOLE KRAUS ESSERE UN UOMO

Dopo una serie di acclamati romanzi, Nicole Krauss torna a esplorare il tema della memoria, dello sradicamento, della fede, con questi racconti animati da riflessioni incisive e profonde. Un ruolo centrale è ricoperto dalle donne: le protagoniste sono colte in vari stadi della loro esistenza, dall'infanzia alla vecchiaia, passando attraverso l'adolescenza, la consapevolezza della sessualità, o il meraviglioso annunciarsi di una nuova vita. Il punto di vista è spesso spiazzante: nella storia di apertura, ad esempio, una studentessa tredicenne scopre che la sua amica ha avuto un incontro pericoloso con un uomo più vecchio di lei; la stessa studentessa, una volta adulta, osserverà con paura e un pizzico di invidia la reazione della giovanissima figlia agli sguardi degli uomini. I personaggi che popolano queste pagine sono sfaccettati, ci spingono a porci domande scomode: come affrontare il divorzio – sorprendentemente amichevole – dei tuoi genitori? Come gestire l'arrivo di un misterioso sconosciuto che dice di essere tuo padre, quando lo credevi morto da anni? E, in definitiva, che cosa significa essere un uomo ed essere una donna?



28 ottobre 2021

GIULIANA SALADINO ROMANZO CIVILE

 C’era a Palermo – come probabilmente in ogni altra grande città – una generazione di intellettuali instancabili e amici di ogni ora; di aristocratici per vocazione e indole – quando non per nascita –; di militanti di sinistra estrema rapiti da eleganze spartane; di provinciali abituati a guardare più lontano; di moralisti dalle idee e i costumi liberi anche se di giudizio severo e a volte non privo di una candida doppiezza. La loro biografia è, per verso o per converso, la biografia dell’Italia del dopoguerra. E questo libro scritto da una di loro – giornalista famosa di un giornalismo di inchiesta dalla tempra antica e piacevolissima scrittrice di cose civili – vuol fermarne il ricordo sull’orlo di un oblio inspiegabilmente rapido. Narra di un giornalista ed editore, sullo sfondo del suo gruppo di amici e compagni, chiamato da una scelta tragica a ritessere, nel tempo brevissimo che gli resta, i fili della sua vita e dei suoi ricordi in una trama capace di difendere le fragili ragioni della vita contro l’irrazionale e l’orribile. Ed è un vivido, corale e commovente racconto morale (sebbene il titolo lo qualifichi «civile»: riflesso dell’ansia nobile, propria di quella generazione, di dare universalità a ogni felicità come ad ogni dolore).



DAVIDE CAMARRONE ZEN AL QUADRATO

 Una migrazione interna alla stessa città, Palermo, dal Castello San Pietro allo Zen 2. Dal borgo a ridosso della fortezza a guardia del vecchio porto – le chiese e i resti delle antiche costruzioni devastati dai bombardamenti dell’ultima guerra e dall’incuria che ne seguì – al nuovo quartiere sorto al limite del «sacco di Palermo»: ZEN 2, Zona Espansione Nord 2. A trasferirsi, lasciandosi indietro malsane scomodità e ricordi di una vita, è un’intera famiglia: il padre, la madre, il figlio e la nonna. Filippo, il ragazzo di casa, studente al liceo artistico, ribattezza quel quartiere lunare «Zen al quadrato». Un dormitorio con le strade mai finite e i garage sequestrati dai boss, nato da un progetto utopico e degradato dalla blasfemia della speculazione, dell’abbandono, della criminalità. Con un trasloco di qualche chilometro, muta radicalmente il paesaggio urbano, ed è come se si trascorresse da un’era ad un’altra, da una civiltà ad un’altra. La famiglia racconta lo strappo, il viaggio, quel che succede in loro e intorno a loro: le nuove relazioni, le antiche sofferenze, nello sforzo di convivere con il «nuovo». Ognuno narra la propria versione di questa storia, in prima persona e con la propria lingua. Ciascuno rivelerà un mondo differente dagli altri, diverse le luci e i suoni, diverse le storie rievocate – talune picaresche, altre sempre taciute –, diversi infine i fantasmi e le visioni. Rosalia, la nonna, incarna la nostalgia del tempo trascorso e di quel che avrebbe potuto essere e non è stato. Nicola, il padre, nel barcamenarsi tra il sacro della chiesa e i meandri della corruzione, è forse la faccia più controversa della città irredimibile. Lucia, tra i libri e l’impegno sociale, è una madre addolorata alla ricerca di una vita civile, di una rinascita intravista negli sguardi sconsolati delle donne del quartiere. Filippo, il figlio quindicenne, è un pittore, un poeta dello sguardo e del colore, che sperimenta ogni linguaggio per conoscere e descrivere l’amore irrefrenabile per la vita e il tempo che gli è concesso. Tutti insieme costituiscono i frammenti di una sola epica quotidiana: quella che è stata per tanti – nella prima illusione, nel silenzio paziente, nell’acquiescenza, nella disperazione e nei germi di rivolta –, una deportazione nelle riserve della frontiera.



27 ottobre 2021

GABRIELE GIULIANI LA VITA SEMPRE PIÙ TRAGICOMICA

 La surrealtà è l’elemento dominante nelle pagine di questo libro, seguito del precedente La vita tragicomica; le storie narrate a volte sono drammatiche, a volte divertenti, in alcuni casi molto intimistiche. I personaggi sono spesso schiacciati dalle storture e dalla cattiveria del mondo, però, grazie a una filosofia di vita e a una tenacia che li distingue dagli altri, non rinunciano alla lotta che li rende degli antieroi. Ecco allora le vicissitudini di uno sfortunato vincitore alla lotteria, di un appassionato cinefilo che parla per frasi di film o di uno strambo individuo che declama la sua ricetta della felicità. Non mancano amare PI7 sulla guerra, o sull’incertezza del futuro, che donano un vago senso di malinconia, ma anche scintille di speranza. Sebbene circondati dalla più totale indifferenza, i protagonisti riescono lo stesso a lasciare un segno tangibile delle loro battaglie, da cui emergono paradossi ed eccentricità, metafore evidenti di un’esistenza tragicomica.



FRANCO LA TORRE L'ANTIMAFIA TRADITA

 Ha venticinque anni quando suo padre, Pio La Torre, viene ucciso da Cosa nostra, il 30 aprile 1982. Franco La Torre a metà degli anni Novanta raccoglie il testimone dalla madre e si assume, come impegno quotidiano, di continuare la battaglia contro il sistema di potere politico-mafioso. In questo libro ci sono l'antimafia storica e quella contemporanea. Passata con il tempo l'emozione per gli omicidi eccellenti in Sicilia e le stragi dell'estate 1992, oggi l'antimafia ha smarrito la sua natura, fatica a riconoscere il nemico che ha cambiato pelle e non si manifesta più all'esterno con la violenza delle armi. Da qui il racconto di come la mafia - grazie al silenzio di uomini politici, giornalisti, imprenditori, magistrati, associazioni - si sia persino mascherata da antimafia. Tra queste pagine c'è anche l'atto di accusa contro un'antimafia che ha tradito il mandato originario, che si è chiusa in se stessa, sempre più consociativa e addomesticata. Eppure, in fondo a questa inquietante vicenda, Franco La Torre intravede una luce e un futuro per un'antimafia che non sia narrazione di singoli eroi ma parte della più generale battaglia per la difesa della democrazia in Italia.



24 ottobre 2021

PAOLO ROVERSI BLACK MONEY

 Che cosa collega il rapimento di un'antropologa a Parigi con gli omicidi di un banchiere a Milano e di un finanziere saudita a Nizza? Sono tutti eventi in preparazione di quella che diventerà "la rapina del millennio", progettata da un collettivo hacker internazionale che si fa chiamare FaceLess. L'indagine viene affidata alla profiler Gaia Virgili, da poco a capo di una squadra investigativa dell'Europol, con sede a L'Aia. Ad aiutarla ci saranno Dominic Lamarque, commissario di polizia della brigade criminelle di Parigi con un passato nella legione straniera, il catalano Cesar Cabrera, ex Mossos d'Esquadra, e Gil Fontain, ingegnere ed esperto d'informatica, che sarà l'arma in più contro gli hacker di FaceLess. A loro, inoltre, si affiancherà Jack Durrell, ambiguo agente statunitense della National Security Agency, con un passato nella CIA e tanti segreti da nascondere. La squadra dell'agente speciale Virgili si metterà prima sulle tracce dei responsabili degli omicidi e poi dei rapinatori, in quella che ben presto si trasformerà in una sorta di partita a scacchi internazionale con un avversario astuto e "invisibile" soprannominato Defoe. Un'indagine mozzafiato, un thriller ricco di colpi di scena, dal finale sorprendente e inaspettato... Black Money si ispira alla storia della più grande rapina mai avvenuta a livello mondiale, realmente accaduta nel 2013, che ha fruttato ai banditi oltre 45 milioni di dollari dopo che erano riusciti ad hackerare i sistemi di sicurezza delle banche e a rapinare in contemporanea - con un'audacia e un sincronismo impressionanti - migliaia di sportelli bancomat sparsi in ventisette stati del mondo.



FULVIO LUNA ROMERO LE REGOLE DEGLI INFAMI

 La penisola di Jesolo è un luogo strano. Una lingua di terra circondata dal mare e dalla laguna di Venezia; in estate è l'affollato regno del divertimento notturno e del turismo vacanziero, ma in inverno si spopola, riducendosi a poco più di un paese affacciato sulla città più bella del mondo. È questo il territorio controllato dall'azienda, la tentacolare organizzazione criminale capeggiata da Andrea Salvi. Dalla droga alla prostituzione, dall'edilizia alle sale giochi: nella penisola jesolana, quasi nulla si muove se non è lui a volerlo. Salvi però non è un boss come gli altri. Rifugge il mito del gangster, e preferisce mantenere un basso profilo. Per i lavori sporchi si serve dei suoi tre uomini migliori: Africa, un campano dalla mano pesante, il Negro, un lombardo schivo e dedito al lavoro, e infine Bomber, il cocainomane capocannoniere della squadra di calcio locale. Oltre alla compagna Valentina – che cela la propria determinazione dietro una maschera algida e a tratti umorale –, sono loro le uniche persone di cui si fida. Un giorno, però, durante la consegna di un ingente carico di marijuana, qualcosa va storto, e nello scontro con i carabinieri ci scappa il morto. Salvi si sente braccato. E in un momento come quello, la prudenza non è una strada percorribile: bisogna farsi sentire, e dimostrare che nessuno può permettersi di sfidare impunemente l'azienda. E così, mentre Jesolo viene messa a ferro e fuoco, il boss e i suoi uomini scopriranno che la verità è molto più complicata di quanto possa sembrare, e che il confine tra chi combatte il crimine e chi su quel crimine ha basato la propria esistenza è labile e fin troppo facile da attraversare, ritrovandosi di colpo dall'altra parte.



MONICA PAIS CON I LORO OCCHI

 «Niente sembra più facile che comprare un cucciolo, o andare in un canile o in un gattile per adottare un piccolo randagio. È un gesto così piccolo, ma così soddisfacente: ci farà sentire subito dei moderni supereroi, sprezzanti del pericolo e degli ostacoli. E in effetti lo diventeremo, ciascuno per il proprio pet. Una sensazione bellissima, inebriante, che però rischia di svanire alle prime – inevitabili – difficoltà di convivenza.»

Monica Pais, la veterinaria che ha dedicato la sua vita a salvare i «rottami», gli animali di nessuno, raccoglie per la prima volta le sue conoscenze in un manuale che si propone come guida a un’adozione consapevole, perché quando scegliamo di far entrare un animale nella nostra vita – sia che lo acquistiamo in un allevamento sia che lo prendiamo in un rifugio – stiamo adottando un nuovo membro della famiglia e le famiglie, si sa, sono bellissime ma non sono tutte rose e fiori.

Un libro prezioso, ricco di consigli pratici e adatto a tutti, dal pet lover di lunga esperienza a chi è ancora incerto sul tipo di amico da adottare, che ci accompagnerà attraverso tutte le fasi della nostra vita insieme, dalla scelta della specie a quella del veterinario, dal tipo di alimentazione ai costi della convivenza, dai problemi più comuni alla gestione dei momenti più difficili. Perché, che scodinzolino, abbaino, miagolino, striscino o volino poco importa: sono i nostri animali – o lo saranno – e quel che è certo è che li ameremo incondizionatamente e faremo qualunque cosa per prenderci cura di loro al meglio delle nostre possibilità.



21 ottobre 2021

UGO MAZZOTTA MIA O DI NESSUNO

 Il romanzo di Ugo Mazzotta ha per protagonista la vice commissario Pelagia Corsi, personaggio originale a partire dal nome di battesimo, ma non solo: vive con Milky, un piccolo serpente del latte, pratica l'antica arte giapponese del "kintsugi", fatica ad avere relazioni stabili, la sua coscienza ipercritica le parla con la voce del padre, pittore di fama mondiale, morto qualche anno prima. In forza al commissariato napoletano del Vomero, Pelagia si trova coinvolta in un'indagine sulla malavita cinese. Durante le sue ricerche scopre che il caso è collegato con la sparizione di una dottoressa napoletana, vittima di un misterioso stalker. Mia o di nessuno" è il messaggio arrivato al suo cellulare poco prima della scomparsa. La donna si è nascosta volontariamente? È stata rapita? È rimasta vittima di un omicidio? Il marito ha forse un ruolo in tutto questo? Sulle tracce dello stalker, e possibile assassino, c'è Pelagia, anche se non ufficialmente. E grazie alla sua testardaggine e alla sua disobbedienza verso i superiori, mettendo a rischio la propria incolumità, il vice commissario Corsi riuscirà a catturare l'insospettabile colpevole.



19 ottobre 2021

DONATO CARRISI LA CASA SENZA RICORDI

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco, un gesto, una combinazione di parole che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.




18 ottobre 2021

ALESSIA FIGINI LA LUCE ALL'IMPROVVISO

 L’amore culla, riempie, appaga. Daniele lo sa bene, ha al suo fianco la donna che ama e dalla quale sta aspettando una figlia.Lui è innamorato di Sara dal giorno in cui, ancora adolescente, ha incrociato il suo sguardo per la prima volta, ma i loro destini hanno preso inizialmente strade diverse. Sara ha dato fiducia al ragazzo sbagliato e si è trovata a vivere un incubo, da cui è riuscita a risvegliarsi proprio grazie alla presenza di Daniele. Da quel momento è nata una storia d’amore fatta di piccole attenzioni, attrazione fisica, complicità.Una maledetta sera, però, la sua vita viene distrutta. Lui vorrebbe essere morto e invece è costretto a sopravvivere, ma non ha la forza di rialzarsi, trova pace solo nell’oblio portato dall’effetto dell’alcol. La sofferenza e il dolore lo annientano, lasciando in breve tempo il posto a un altro sentimento: il desiderio di vendetta.Daniele è pronto a colpire. La luce, però, filtra all’improvviso e arriva al suo cuore, facendo intravedere la speranza di poter ricominciare.



17 ottobre 2021

FERDINANDO ARAMBURU I RONDONI

 Toni, un insegnante di liceo in collera col mondo, decide di porre fine alla propria vita. Meticoloso e sereno, ha scelto la data: di lì a un anno. Fino ad allora, ogni sera scriverà, nell'appartamento che divide con la cagnolina Pepa e con una raccolta di libri da cui inizia gradualmente a separarsi, una cronaca personale, cinica e disincantata, ma non per questo meno tenera e spiritosa. Cerca, in questo modo, di capire le ragioni della propria decisione radicale, di analizzare ogni minimo dettaglio intimo della propria esistenza, di confrontarsi con il proprio passato e le tante vicende quotidiane di una Spagna politicamente travagliata. Appariranno, sezionati con un bisturi implacabile, i genitori, un fratello che non sopporta, l'ex moglie Amalia, dalla quale non riesce a staccarsi, e il figlio problematico Nikita; ma anche il mordace amico Bellagamba e un'inaspettata fiamma di gioventù. E, nel susseguirsi degli episodi amorosi e famigliari di questa avvincente costellazione umana, Toni, uomo disorientato che tenta di comprendere e accettare i propri fallimenti, infonde, paradossalmente, un'indimenticabile lezione di vita.



13 ottobre 2021

DOMENICO STARNONE VITA MORTALE E IMMORTALE DELLA BAMBINA DI MILANO

 Immaginate un bambino sognatore, sempre affacciato alla finestra. La nonna sfaccenda in cucina, e ogni tanto butta un occhio a guardarlo. Lui invece fissa sedotto il balcone del palazzo di fronte, dove la bambina dai capelli neri danza la sua danza temeraria. Per un amore cosí, un ragazzino ardimentoso può spingersi a prodezze estreme, duelli all'ultimo sangue, addirittura a parlare l'italiano. Sarà la nonna – che per lui ha un'adorazione smisurata – a vegliare sulle sue millanterie, seduta nel cantuccio della cucina. Lei non ha dimestichezza con le parole, ma non difetta di fantasia. Quando, forte della sua lunga vedovanza, gli racconta della fossa dei morti, scolpisce immagini indelebili nella mente del nipote. Da bambini si può essere tutto. L'esploratore o il mozzo, il naufrago o «il caubboi», Ettore o Ulisse. Da bambini ci si può innamorare guardando il balcone tutto celeste del palazzo davanti, o credere di aver trovato la fossa dei morti proprio dietro l'aiuola del cortile, da dove si sentono salire inequivocabili tonfi sinistri. Un libro irresistibile, tagliente come le spade della fantasia nascoste sotto il letto, prezioso come un gioiello di famiglia, in cui la scoperta dell'amore e la scoperta della morte si inseguono segnando la fine dell'infanzia. O, chissà, prolungandola al punto che ci si attarda nei giochi e, come teme la nonna, non si cresce piú.



GABRIELE DOLZADELLI CHI NASCE A SAN GIUDA

 «La valigetta andava nascosta. Non c’era altra soluzione. Potevano inventarsi qualsiasi cosa, ma presto li avrebbero raggiunti.»


Un furto, un bottino nascosto sottoterra per quattordici anni. Un biglietto con strani riferimenti lasciato da Massimo Bonacina a suo figlio Biagio come unico lascito alla sua morte prematura. Un gruppo di amici allontanati dal tempo e provati ognuno dai propri drammi personali. Una caccia al tesoro che non ha i colori di una storia per ragazzi, ma tutti i pericoli della vita adulta.

“Chi nasce a San Giuda” è un romanzo duro, intricato, che ruota attorno al contrasto eterno fra avidità e giustizia, fra amicizia e profitto personale. Sarà proprio Biagio il primo a morire. E suo cugino Jacopo, circondato dalla fidanzata Alice e dagli amici Noah e Diego, dovrà cercare di uscirne senza farsi travolgere dagli eventi. Ma quando le morti cominceranno a moltiplicarsi, ognuno di loro indicherà in un compagno il colpevole. Crollerà la fiducia, mentre uno spettro chiuso in carcere per quattordici anni si ripresenterà a riscattare ciò che è suo. Fra boss locali, debiti di gioco, cure costose e sogni di una vita migliore, le vicende di questi ragazzi sembrano confluire in una domanda: fin dove è possibile spingersi, per dieci milioni di euro? “Chi nasce a San Giuda” ne è la risposta.



10 ottobre 2021

MARCO AMERIGHI RANDAGI

 A Pisa, in un appartamento zeppo di quadri e strumenti musicali affacciato sulla Torre pendente, Pietro Benati aspetta di scomparire. A quanto dice sua madre, sulla loro famiglia grava una maledizione: prima o poi tutti i Benati maschi tagliano la corda e Pietro – ultimogenito fifone e senza qualità – non farà eccezione. Il primo era stato il nonno, disperso durante la guerra in Etiopia e rimpatriato l’anno dopo con disonore. Il secondo, nel 1988, quello scommettitore incallito del padre, Berto, tornato a casa dopo un mese senza il mignolo della mano destra. Quando uno scandalo travolge la famiglia, Pietro si convince che il suo turno è alle porte. Invece a svanire nel nulla è suo fratello maggiore Tommaso, promessa del calcio, genio della matematica e unico punto di riferimento di Pietro; a cui invece, ancora una volta, non accade un bel niente. Per quanto impegno metta nella carriera musicale, nell’università o con le ragazze, per quanto cambi città e nazione, per quanto cerchi di tagliare i ponti con quel truffatore del padre o quella ipocondriaca della madre, la sua vita resta un indecifrabile susseguirsi di fallimenti e delusioni. Almeno finché non incontra due creature raminghe e confuse come lui: Laurent, un gigolò con il pallino delle nuotate notturne e l’alcol, e Dora, un’appassionata di film horror con un dolore opposto al suo. E, accanto a loro, finalmente Pietro si accende.



09 ottobre 2021

TIZIANA FERRARIO LA PRINCIPESSA AFGHANA

 Dopo aver raccontato l'Afghanistan come inviata di guerra a Kabul, Tiziana Ferrario torna nel paese ai piedi dell'Hindukush con questo romanzo che dà voce a una donna afghana, tenace tessitrice di pace, la cui famiglia è stata brutalmente cacciata e costretta all'esilio. Homaira, la principessa che dà il titolo al libro, è stata la nipote dell'ultimo sovrano afghano, Re Zahir Shah, l'uomo che ha governato il paese per quarant'anni, dal 1933 al 1973, prima di essere spodestato con un colpo di stato. In un mondo sospeso tra la vita e la morte, la principessa osserva il sangue che è tornato a scorrere nella sua terra, si prende cura delle donne che bussano alla sua porta, mentre gli integralisti avanzano seminando odio e vendette. È ancora vivo in lei il ricordo di un tempo in cui l'Afghanistan era meta di viaggiatori e paradiso degli hippie, terra di cultura e tradizioni millenarie, dove le donne non venivano lapidate negli stadi. In pagine toccanti e appassionate, Tiziana Ferrario lascia entrare e uscire le storie e le voci che immortalano la quotidianità di un paese a rischio oblio. Sono le storie e le voci di chi ha scelto di seguire la propria vocazione. Giornaliste, insegnanti, medici, sminatrici, ma anche sportive, poliziotte, giudici, musiciste, disegnatrici, appassionate di costume e moda. La faccia di una generazione che non si vuole fermare, anche se la vita è diventata impossibile. Serviva la forza viva della narrazione per ripercorrere quasi un secolo di storia attraverso le protagoniste della battaglia per la libertà che è in corso in Afghanistan. Donne fiere e audaci in un mondo di uomini che le vuole sottomesse.



LUCIA TILDE INGROSSO ANNA POLITKOVSKAIA

 Anna Politkovskaja è una giornalista russa uccisa, a quarantotto anni, nel 2006 a Mosca. Con i suoi capelli grigi e gli occhialini in metallo, è diventata un’icona della libertà di espressione. Nella sua vita ha raccontato molte storie, ma nessuno aveva ancora raccontato la sua. Ora, eccola.

Quella di Anna è, prima di tutto, una storia d’amore. A diciotto anni incontra Sasha, che diventerà un giornalista di successo. È un caso se il loro matrimonio entra in crisi quando lei diventa più famosa di lui? Ma è anche una storia d’avventura: quaranta volte in Cecenia, da clandestina, soffrendo la fame, la sete e il freddo. Rischiando la vita. Facendo gli incontri più vari. Per non parlare dei contorni gialli: chi l’ha uccisa quindici anni fa? E perché? Possibile che dietro ci siano davvero Vladimir Putin, presidente della Russia, o Ramzan Kadyrov, capo della Cecenia? Una vita da romanzo, ricostruita grazie alle parole di Anna. E ai racconti di chi l’ha conosciuta, amata, raccontata. Un libro scorrevole e documentato, che può ispirare le donne che ambiscono a ruoli da protagoniste. I reporter che hanno come unico faro quello della verità. E i giovani, che cercano un modello a cui ispirarsi. A intrecciarsi con la cronaca una storia d’amore, fra realtà e finzione, ambientata a Mantova nel 2005, per Festivaletteratura, l’unico evento italiano di Anna.



07 ottobre 2021

CLAUDIO VISANI IL PRESIDENTE DI LUNA NERA

 Mauro Dall'Osso è un figlio delle periferie con poca voglia di studiare e lavorare, e con un'attrazione fatale per le donne. Per sfuggire al destino degli ultimi si butta in politica, in un'Italia dominata da improbabili leader e ormai governata dai social. Grazie alla sua spregiudicatezza e all'abilità nell'uso del web riesce a emergere e a diventare la stella più brillante del firmamento politico italiano, mentre il mondo, sconvolto dalla pandemia, dai cambiamenti climatici e dalla crisi, precipita verso la "Terza guerra mondiale a pezzetti". Sarà questo il momento di una inaspettata svolta etica che porterà Dall'Osso a rompere i vecchi schemi per tentare di cambiare radicalmente il Paese. Una trasformazione che farà di lui il fastidioso granello di sabbia da rimuovere per non inceppare l'ingranaggio che governa il sistema. Un romanzo che analizza gli anni bui che stiamo vivendo e prospetta un futuro inquietante tutt'altro che improbabile.



03 ottobre 2021

BRUNO MORCHIO NEL TEMPO SBAGLIATO

 NEL TEMPO SBAGLIATO

Bacci Pagano e l'irresistibile arte della fuga (Garzanti

Sul rettilineo incrociai l’edificio ocra della stazione di Vesima, quasi una casetta da trenino giocatto-lo, dove scendevamo con il nonno Baciccia armati di canne da pesca, un secchio di plastica e un barat-tolo pieno di gamberetti da usare come esca. Nello zaino del nonno, la borraccia con l’acqua fresca, due panini con la mortadella e due banane. Avevo forse quattro o cinque anni e su quel greto sassoso riu-scivo a entusiasmarmi a ogni tremolio del sottile cimello della canna. Le boghe sono pesci diffidenti, prima di mordere l’esca annusano, tastano, piluccano. Certe giornate era cappotto e ce ne tornavamo a casa con il mastello vuoto, ma a volte la fortuna ci arrideva e la sera si mangiavano bôghe frîte, frittura di pesce fresco per tutti. Le assaggiava anche mia madre, e al nonno che le chiedeva se erano buone, piuttosto che dargli soddisfazione, rispondeva: «Poæ, o l’è tùtto ûn sùssa e spùa», padre, è tutto un suc-chia e sputa. A me quella risposta faceva venire il nervoso, mi sembrava una inutile crudeltà verso il nonno, ma devo riconoscere che la mamma non aveva tutti i torti: le boghe sono il pesce più liscoso che esista.



MAURIZIO BLINI I DELITTI DEL DRAGONE

 In una tranquilla serata a pochi giorni dal Capodanno, Torino è scossa da due eventi drammatici. In una villetta di via Servais, un'intera famiglia viene trucidata in modo orribile. Si tratta di cittadini cinesi che nulla hanno a che fare con la giustizia. Genitori e due figli. Un muro bucato e la scoperta di una stanza segreta. Quasi alla stessa ora, un boato scuote la Val Susa. Si tratta di un ordigno esplosivo in un cantiere della TAV di Chiomonte. Altri cadaveri che non sanno chi ringraziare. Si tratta forse di un atto terroristico? Alessandro Meucci, dirigente della squadra mobile e Maurizio Vivaldi, ex poliziotto e investigatore privato, vengono coinvolti in un'indagine che appare da subito paradossale. Le ipotesi, per entrambi i casi, possono infatti provenire da molto lontano e sconvolgere del tutto l'ordine naturale delle cose. Ma, eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere per forza la verità. Lo diceva un certo Sherlock Holmes.



02 ottobre 2021

MARIA TERESA VALLE COLPEVOLE DI INNOCENZA

 La primavera inoltrata del 1950 a Genova mette nelle vene del commissario capo Damiano Flexi Gerardi sangue nuovo. Convinto dal questore a ritirare le dimissioni e ad accettare un caso difficile e delicato si trova a indagare sulla morte di due piccole ospiti dell'orfanotrofio di C.M. Da chi e perché sono state uccise due bambine innocenti? Non è facile per un uomo schivo e refrattario ai contatti umani, come il commissario, che si è meritato il soprannome di "Becchino", avere a che fare con un gruppo di suore capeggiate da una madre superiora agguerrita e granitica come un generale d'armata. La cognata Angela viene chiamata dal commissario per dargli manforte e per scalfire le difese delle religiose guadagnandosi la fiducia e le confidenze delle piccole orfane. Diversi soggetti sono sospettabili. Ma qual è il movente? Le indagini si complicheranno ulteriormente per avvenimenti personali e delittuosi che turberanno l'animo di tutti. La soluzione arriverà portando con sé la consapevolezza che nessuno è innocente.



ALBERTO CASSANI UNA GIOSTRA DI DUCI E PALADINI

 Il giornalista Victor Costa e` scomparso. Anche se e` ormai sporadica la frequentazione che il professor Walter Savini ha con lui, la telefonata di Carla, l’ex moglie di Victor, lo mette in ansia. Forse perche? sono tanti i ricordi che condivide con lui e con gli altri amici che lavorarono al progetto della Citta` del Teatro, che li aveva uniti all’incirca vent’anni prima. Poi ciascuno aveva preso un’altra strada, come spesso accade, ma avevano cercato di non perdersi di vista. Ancora scosso, Walter decide di chiedere aiuto ai suoi vecchi compagni e consiglio al loro mentore di allora, Amleto Coen. Bastera` sentirli, perche? le loro vite tornino a incrociarsi nella ricerca dell’amico scomparso. Nel frattempo, sono gia` in tanti sulle tracce di Victor, persino i Servizi segreti. Lo cercano perche? ha tra le mani delle informazioni che potrebbero danneggiare il governo. E il Capo, l’uomo che e` tor- nato al potere impersonando lo spirito dei tempi e il destino della nazione, non puo` certo permetterlo. In un susseguirsi di eventi, tra agenti che pedinano altri agenti, e convegni di aspiranti terroristi, mentre tragedia e farsa si rincorrono, Victor e i suoi amici cercano di non soccombere. In questa giostra di «duci e paladini», che sposta lo scenario della storia da una citta` di provincia del Nord Italia a Milano, poi a Parigi, fino a Bangkok, per poi tornare in Italia, a Roma e di nuovo nella cittadina di partenza, si intreccia e si dipana un intrigo che coinvolge politica, ambizioni, denaro, amicizie e passioni mai sopite ne? dimenticate. Costruito come un romanzo dentro il romanzo, il libro unisce in modo ironico e originale fantapolitica e cronaca di provincia. E alla fine parla delle scelte che riusciamo a fare e di quelle mancate, e di come queste ultime possano poi diventare materia per il racconto.



PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...