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Sale, Alessandria, Italy
Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

28 febbraio 2021

JACOPO TONDELLI I GIORNI SBAGLIATI

 Il primo attentato di matrice islamica mai realizzato in Italia sconvolge Milano, durante una gara podistica di fine estate. Il paese si paralizza, piange e sopporta gli strilli di politici, giornalisti e sciacalli. La nazione si distrae così dall'ultimo trauma: Paolo Bonomelli, politico stimato e in grande ascesa, è appena stato travolto da uno scandalo sessuale. Mentre l'Italia, incredibilmente unita, segue le tracce del terrorismo islamico, Bonomelli scompare nel nulla. La giornalista Laura Bentivoglio, con ostinazione, risale il filo della sua vita lungo i rivoli degli affetti più puri e dei compromessi più biechi. Il loro, il nostro, diventa un viaggio dentro a questo tempo: in cui la verità fa male a tutti, e l'innocenza non è più la virtù di nessuno.



ENZO CICONTE L'ASSEDIO

 Roma è sotto assedio. Un lungo assedio criminale che comincia già dopo la breccia di Porta Pia, con l'imponente lottizzazione e con gli scandali della Banca Romana; si rafforza con la presenza di mafiosi di caratura internazionale dediti allo spaccio di droga dopo la fine della Seconda guerra mondiale; si organizza con la comparsa della banda della Magliana e infine dilaga con l'inchiesta Mafia Capitale, che ha puntato i riflettori su un'associazione a delinquere arrivata al cuore della politica e dell'amministrazione capitolina, e che tuttavia la Corte di cassazione non ha ritenuto di qualificare come mafia. Solo a Roma convivono forme tanto eterogenee di malavita, dalla violenza di strada alla criminalità locale evoluta in organizzazione mafiosa, o che agisce con modalità mafiose, alle mafie storiche come cosa nostra, camorra e, soprattutto, 'ndrangheta. Sotto attacco continuo, la città non è stata mai definitivamente espugnata da un solo potere criminale. Per la prima volta, questo libro, a firma di uno fra i massimi esperti di criminalità organizzata, fa luce sul groviglio di interessi e sull'anima oscura della città, lì dove traggono forza i poteri che per conquistarla si sono di volta in volta alternati, combattuti e alleati.



LORETA MINUTILLI QUELLO CHE CHIAMANO AMORE

 Ettore, il protagonista e voce narrante, è un uomo che racconta la sua vita attraverso la lente dell’amore per Elisa: prima sua vicina di casa, poi graziosa fidanzatina adolescente e infine moglie e madre dei suoi figli. Ma anche una donna molto diversa da lui, che proviene da un contesto degradato e non sempre riesce a capire l’amore totalizzante e a tratti morboso del marito. Ettore finisce per programmare ogni minimo dettaglio della vita di Elisa: dall’abito da indossare la sera dell’anniversario fino alla decisione di tenerla al riparo dalle fatiche del lavoro, votandola a una vita da casalinga che Elisa non ha nemmeno il tempo di chiedersi se è veramente ciò che desidera per sé. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, la donna decide di prendersi una pausa da lui, tornando a vivere dalla madre. Rimprovera Ettore di non averla mai né ascoltata né tanto meno capita e dopo qualche insistenza promette di spiegare cosa è stato per lei il loro matrimonio: un’esperienza soffocante che non può più proseguire su quegli stessi binari. Ettore sarà disposto a mettere in discussione gli schemi imposti dai ruoli tradizionali, i suoi comportamenti e le sue scelte, per ritrovare il rapporto con la moglie?



27 febbraio 2021

MAURO FRANCESCO MINERVINO STRADARIO DI UNO SPAESATO

 "Don Chisciotte esce di casa per diventare un cavaliere e scopre quanto lunga è la strada, lo salgo in macchina e scivolo in un intrico casuale di strade. Vado lentamente alla deriva. Arriva prima o poi un punto del tragitto in cui mi sembra di avere in testa tanto spazio da aver attraversato le epoche. Amo le immagini che scorrono dai finestrini di un'auto. C'è la prova che la realtà è in transito".



26 febbraio 2021

LORENZO SARTORI IL FILO SOTTILE D'ARIANNA

 Andrea Basilio, ex ispettore di polizia, da tre anni porta avanti la A&B Investigazioni. Tre anni senza grandi emozioni, tre anni a inseguire mariti e mogli infedeli e debitori in fuga. Ma tutto è destinato a cambiare quando un venerdì pomeriggio si presenta in agenzia l'avvenente Arianna Fanelli, giovane amante di uno degli uomini più in vista di Milano. Il ricco imprenditore è misteriosamente sparito la sera prima durante una cena romantica. Attratto più dalla cliente che dal caso, Basilio si ritrova a indagare fra giri di escort, gallerie d'arte, conti cifrati e un vecchio cold case riconducibile all'imprenditore scomparso.



PAOLO ROVERSI IL PREGIUDIZIO DELLA SOFFERENZA

 I vecchi incubi di Enrico Radeschi tornano a perseguitarlo, e lo fanno colpendolo negli affetti più cari: qualche giorno prima di San Valentino la sua ragazza Andrea, a Salisburgo per una conferenza, scompare nel nulla, e lui è l'unico in grado di scoprire cosa le sia capitato. Ben presto si rende conto che quel rapimento è solo un tassello di un piano più grande che lo costringerà a una spasmodica e angosciosa corsa contro il tempo. Qualcuno nell'ombra sta tessendo abilmente i fili di una ragnatela in cui Radeschi rischia di rimanere invischiato, e la sua unica possibilità di salvezza consiste nel trasformarsi da preda in cacciatore. Per farcela avrà bisogno di tutto l'aiuto dei compagni di sempre: il vicequestore Sebastiani, brillante poliziotto col sigaro perennemente spento fra le labbra, e il Danese, delinquente dal cuore d'oro con un'iguana che vive sotto i suoi vestiti. L'ottava avventura del giornalista hacker protagonista della fortunata serie di Roversi si dipana - tesa e vibrante come una corda pronta a spezzarsi da un momento all'altro - tra Milano e l'Austria, in bilico fra traffici di droga, criminali senza scrupoli, rapine al femminile, dischi di vinile e colpi di scena scanditi dalla musica di Mozart e Bob Dylan, mentre un antico nemico riemerge dalle nebbie del passato per reclamare la sua crudele vendetta.




DARIO SARDELLI IL VENDITORE DI ROSE

 È la notte di San Valentino quando in un parco della periferia capitolina viene scoperto il cadavere martoriato di un venditore di rose bengalese. Qualcuno ha infierito su di lui con un'arma affilata. Cosa si prova a essere pugnalati? A Piersanti Spina la domanda viene in mente quasi subito. E non è strano, perché, se fosse accaduto a lui, non se ne sarebbe nemmeno accorto, a causa di un'insensibilità congenita che gli impedisce di percepire il dolore. Roba che di tanto in tanto lo fa sembrare un superuomo, e spesso lo mette nei guai. Perfino la sua squadra, gente bizzarra a essere sinceri, pare indecisa fra il timore e l'ammirazione nei suoi confronti. Ma quello che molti credono un dono per Piersanti è un incubo: è sempre «sotto anestesia» e, ironia della sorte, ha una compagna anestesista. Lui, però, ha imparato a convivere con il suo problema, e come investigatore ha talento. Non è il tipo che si spaventa per le minacce, da qualunque parte arrivino, in piú sa muoversi tra le ombre di una borgata, fra le piú romane di Roma, dove ciò che pare impossibile diventa probabile. Anche chi ha ucciso il venditore di rose avrà modo di rendersene conto.



ROMINA CASAGRANDE I BAMBINI DI SVEVIA

 Protetta dalle mura di una casa nascosta dal rampicante, Edna aspetta un segno. Da sempre sogna il giorno in cui potrà mantenere la parola data. L’unico a farle compagnia è Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu. Non le è mai servito altro. Fino a quando una notizia la costringe a uscire dall’ombra e a mettersi in viaggio. È arrivato il momento di tener fede a una promessa a lungo disattesa. Una promessa che lega il suo destino a quello dell’amico Jacob, che non vede da quando erano bambini. Da quando, come migliaia di coetanei, furono costretti ad affrontare un terribile viaggio a piedi attraverso le montagne per raggiungere le fattorie dell’Alta Svevia ed essere venduti nei mercati del bestiame. Scappati dalla povertà, credevano di trovare prati verdi e tavole imbandite, e invece non ebbero che duro lavoro e un tozzo di pane. Li chiamavano «bambini di Svevia». In quel presente così infausto, Edna scoprì una luce: Jacob. La loro amicizia è viva nel suo cuore, così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all’amico d’infanzia l’unica verità in grado di salvarli. Per riuscirci, Edna deve tornare dove tutto ha avuto inizio per capire se è possibile perdonarsi e ricominciare. Lungo antiche strade romane e sentieri dei pellegrini, ogni passo condurrà Edna a riscoprire la sorpresa della vita, ma al contempo la avvicinerà a un passato minaccioso. Perché anche la fiaba più bella nasconde una cupa, insidiosa verità. I bambini di Svevia è un romanzo indimenticabile. Per la capacità di leggere l’animo umano con profondità ed empatia. Per il coraggio di far luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana, quello dei bambini che, per tre secoli e fino alla seconda guerra mondiale, venivano venduti dalle famiglie per lavorare nelle fattorie dell’Alta Svevia. Per la protagonista, Edna, un personaggio vivido e coinvolgente. 



24 febbraio 2021

ANNA VERA SULLAM IL SESTO COMANDAMENTO

 Venezia, 1940. L’Italia è entrata in guerra da quattro mesi, troppo pochi perché si sentano i morsi della fame, troppi per chi aveva creduto che sarebbe durata qualche settimana. Ma ciò che brucia alla Comunità ebraica della città sono le leggi razziali che hanno sconvolto l’esistenza di tutti i suoi membri. È per questo che hanno acquistato un edificio che possa ospitare alunni e professori a cui il regime impedisce di frequentare le scuole pubbliche. Ma proprio lì, nella biblioteca, un pomeriggio, il segretario scopre il cadavere di Ida Forti, professoressa di lettere antiche, uccisa da un colpo in testa inferto con una statuetta del Duce. È l’inizio di un’indagine che viene affidata al vicequestore Gigli, il quale ha una gran fretta di concluderla, tanto che in tempi brevissimi annuncia il nome dell’assassino. Ma la soluzione del caso non convince il suo sottoposto, il maresciallo Russo. Sarà lui a condurre un’inchiesta parallela che porterà alla luce segreti e misteri, fino al sorprendente finale. Sullo sfondo di una città magica, un giallo avvincente e appassionante che scava, con grande garbo, nei meandri più oscuri dell’animo umano.



MARILENA LA ROSA LA SARTA

 La sarta Yumiko, protagonista del romanzo della docente siciliana Marilena La Rosa, non insegna ai suoi praticanti soltanto l'arte di cucire e ricamare perfettamente, ma anche l'arte di ascoltare parole e desideri, nonché l'arte di leggere "nei pensieri e in fondo ai cuori". Il piccolo mondo di Santa Maria della Scala, in cui si muovono la sarta Yumiko, la sua apprendista Saele, il Sindaco e tutti gli altri personaggi, è intriso di realtà e di sogno, di passato e di futuro. Il racconto si snoda su questo crinale, guidato da un'armonia interna che trascina il lettore e lo rende compagno di viaggio della miriade di personaggi caratterizzati da affetto ed ironia. La leggerezza di questo romanzo è costruita con arte, pazienza e fantasia ed è accompagnata dalla ricerca della bellezza, della bontà, della verità e dell'umanità.



23 febbraio 2021

CRISTINA ALESSANDRO C'È DEL MARCIO IN ZONA BRERA

 La scomparsa della custode di un condominio e dei suoi segreti scatena un putiferio.Spifferare le proprie confidenze alla portinaia può ritorcersi contro i condomini, se lei di colpo sparisce. A turno i personaggi calano la maschera e svelano la propria vera natura, ambiguità e vizi compresi. L'aura di mistero che aleggia sulla portineria deserta favorisce l'effetto domino dei sospetti, senza esclusione di colpi. L'amica Samantha si improvvisa detective e avvia un'indagine privata in cerca della verità.A volte la follia della vita si burla delle pene di attori e figuranti sviando il fato a suo estro.



21 febbraio 2021

GIANNI BIONDILLO LESSICO METROPOLITANO

 Viviamo in un Paese fragile che ha un'idea autoassolutoria di sé, pensiamo che l'architettura sia una disciplina cool, buona solo per una rivista patinata. Ma di fronte agli stravolgimenti inflitti dalla crisi ambientale e da una inedita pandemia non possiamo lasciare agli specialisti temi come il consumo di suolo o il cambiamento fisico e sociale delle nostre metropoli. In questa raccolta di testi fra arte e architettura, design e restauro, Gianni Biondillo ci racconta, come in ogni suo libro, romanzi compresi, il territorio, i suoi talenti e le sue contraddizioni, gettando uno sguardo competente (spesso polemico, ma sincero) che si astiene dai numerosi luoghi comuni su una disciplina da lui tanto amata. Usando la lingua del narratore, fra ricordi personali, riscoperte di architetti dimenticati, incontri con giovani designer e dialoghi con maestri contemporanei, Biondillo ci porta dentro il grande racconto della metropoli e dei suoi vocaboli, stilando un appassionato prontuario di seduzione urbana che dobbiamo conoscere tutti. Perché nessun paesaggio è innocente e nessuno di noi può fare a meno di reclamare il proprio diritto alla città.



FRANCESCO PERMUNIAN IL RAPIDO LEMBO DEL RIDICOLO

 Piccole storie come residui di un falò, frammenti di esistenze, di malumori, di sogni e allucinazioni, salvati da un pullulante “bric-à- brac letterario”, alimentato da letture, sguardi, pettegolezzi, proiezioni dell’universale follia. Questo è Il rapido lembo del ridicolo, scritto da Francesco Permunian nel corso del tempo, in periodi diversi, correggendo e variando all’infinito sempre gli stessi temi. Le stesse ossessioni. Completano il volume ritratti di scrittori cari all’autore come Amelia Rosselli, Sergio Quinzio e Giorgio Manganelli.



SAVID DI MARCO NON SI CHIEDE IL NOME ALLE FATE

 Questa è una fiaba moderna. È la storia di un amore perduto nel passato, di sogni che si realizzano e altri mai realizzati, cose ritrovate, premonizioni, coincidenze e circostanze incredibili mescolate al reale della Torino di oggi. L'eroe che vive di nostalgia è il vecchio Villon, ma la regista della trama, colei che si manifesta nei momenti cruciali, è una misteriosa ragazzina. Nella Parigi del 1943, Villon è un ufficiale dell'esercito tedesco in convalescenza. La sera del 12 novembre vede per la prima volta "la donna che avrebbe reso la sua esistenza una lunga nostalgia". È Thea, la bellissima figlia di un generale delle SS. Oggi Villon è a Torino. C'è Tommaso, un ragazzino ribelle che gli si affeziona; c'è Diogene Morozzi, un supplente di scienze alcolizzato, ma educatore amato dai suoi studenti. Durante un'uscita scolastica, tutta La classe va al "Teatro dell'amore perduto" per vedere la collezione di marionette di Villon. Tommaso comincia a sudare e si sente soffocare. La marionetta più bella si trova al centro della sala. È lei, Thea, l'amore perduto di Villon. Qui i personaggi si confronteranno nella luce soffusa della sala, tra marionette e costumi di scena, mentre all'esterno esplode una sommossa. Con la compagnia che vuol mettere in scena La tempesta di Shakespeare, i protagonisti lasceranno il teatro per dare un finale alla storia. In un continuo incrociarsi di rievocazioni, i piani temporali del racconto si alternano tra ricordo e presente, come tra il sogno e la veglia, in un mirabile flusso narrativo e stilistico.



20 febbraio 2021

CHIARA MONTANI IL MISTERO DELLA PITTRICE RIBELLE

 Firenze 1458. Lavinia, ferma davanti alla tela, immagina come mescolare i vari pigmenti: il rosso cinabro, l’azzurro, l’arancio. Ma sa che le è proibito. Perché una donna non può dipingere, può solo coltivare di nascosto il sogno dell’arte. Fino al giorno in cui nella bottega dello zio arriva Piero della Francesca, uno dei più talentuosi pittori dell’epoca. Lavinia si incanta mentre osserva la sua abile mano lavorare all’ultimo dipinto, La flagellazione di Cristo. L’artista che ha di fronte è tutto quello che lei vorrebbe diventare. E anche l’uomo sembra accorgersene nonostante il contegno taciturno e schivo. Giorno dopo giorno, Lavinia capisce che la visita di Piero nasconde qualcosa. Del resto sulle sponde dell’Arno sono anni incerti: il papa è malato e sono già cominciate le oscure trame per eleggere il suo successore. E Piero sa più di quello che vuole ammettere. Il sospetto di Lavinia acquista concretezza quando lo zio viene ingiustamente accusato dell’uccisione di un uomo e Piero decide di indagare. Ma Lavinia questa volta non vuole restare in disparte. Grazie alla vicinanza dell’artista, che fa di tutto per proteggerla, per la prima volta comincia a guardare il mondo con i propri occhi. Perché lei e Piero sono entrati in un quadro in cui ogni pennellata è tinta di rosso sangue e ogni dettaglio è un mistero che arriva da molto lontano. Perché la pittura è un’arte magnifica, ma può celare segreti pericolosi. Chiara Montani trascina il lettore per le vie della Firenze rinascimentale e tra le opere di Piero della Francesca, un artista che ha fatto la storia della pittura. Lo immerge nella vita di una giovane donna che vede le sue ambizioni soffocate dalle leggi non scritte del tempo. Lo cattura in un vorticoso susseguirsi di eventi in cui le ragioni dell’arte si intrecciano con quelle della politica e della religione. Un esordio che rimbomba come un tuono.



DENISE CIAMPI LA ROSA È VIVA

 Una ragazza dei nostri giorni, Gaia, militante neofascista, si imbatte nel diario della sua bisnonna partigiana, internata  a Ravensbrück.  Le storie della bisnonna e della ragazza procedono parallelamente ed il racconto delle vicende dei nostri tempi sottolinea come le politiche che sfruttano il disagio e la fragilità sociale favoriscano la violenza intesa come xenofobia, omofobia e, soprattutto, la violenza contro le donne. Il contesto odierno si intreccia con quello trascorso, mettendo in evidenza una continuità di lotta che unisce più generazioni di donne. Il racconto del passato, con le atrocità del campo di concentramento, apriranno, in Gaia, la strada al dubbio.




16 febbraio 2021

P.G. DANIEL I CONFINI DEL MALE

 Linda non lo sa, che diventare famosa non è così difficile: basta ubriacarsi una sera e lasciarsi filmare durante un rapporto intimo e adesso, ovunque vada, sembra che tutti abbiano già visto quel suo video, condiviso da uno smartphone all’altro, all’infinito.

Gennifer non lo capisce. Non riesce a capire perché mamma e papà la portino a casa della famiglia Caruso. Che quella è brutta gente, che fa male ai bambini.

Calogero ha il terrore negli occhi, mentre la banda di ragazzini lo circonda e lo prende a calci e pugni. Loro sghignazzano, lui urla: Sono solo. Sono un uomo solo. Aiuto.

Vittime.

Vite annientate. Abusate e svuotate di ogni senso, in una distratta indifferenza collettiva.

Ventitré racconti ispirati a casi italiani di cronaca vera. Crimini tanto più orribili perché compiuti in assenza di un movente vero e proprio, ma scatenati da trascuratezza morale, noia, mancanza di empatia.

Adolescenti che si trasformano in carnefici, ragazzine vittime di Revenge Porn. Bambini strappati ingiustamente alle loro famiglie e dati in adozione. Adulti che stuprano, uccidono, disprezzano…

Un mosaico attuale e agghiacciante, una crudele zona d’ombra dentro di noi.

L’assenza di umanità che conduce alla bestialità dei fatti.



14 febbraio 2021

GIANLUCA MOROZZI PRISMA

 In un vicoletto pressoché invisibile nel centro di Bologna, Vilo Vulcano mantiene in vita l’attività di famiglia: una libreria dalla scarsa clientela, ma ben conosciuta da chi ha problemi da risolvere. Sì, perché Vilo, per compensare le poche vendite, svolge lì una seconda, clandestina, attività: investigatore privato, impavido e decisamente a buon mercato. Lavoro per il quale può contare sull’aiuto di uno dei suoi pochi clienti abituali, ormai amico: l’Orrido. E quando, in uno dei tanti pomeriggi tutti uguali, entra in libreria una meravigliosa ragazza mora, e con la sua irresistibile voce roca chiede non un consiglio al libraio, ma un aiuto al detective, due cose sono certe: Vilo accetterà il caso, e finirà nei guai. La meravigliosa ragazza, Zelda Versalico, lo vuole assumere perché indaghi sulla morte del fratello, mago dalle dubbie qualità, trovato senza più vita dopo essersi murato nel sotterraneo della loro casa di montagna, con l’intenzione di compiere una sensazionale evasione e averla vinta sulla sua più grande rivale: quella maledetta pazza di Prisma.



ELENA RUI LA FAMIGLIA DEGLI ALTRI

 Le convenzioni sociali hanno una sola utilità:offrire un rifugio sicuro quando non si sa bene che cosa fare. La pensa così Marta che, a trentaquattro anni, ha scelto di andare controcorrente, di non seguire i dettami della società e costruire una famiglia anticonvenzionale con il compagno Antoine. A unirli c’è il progetto, ambizioso e sentito, di seguire le orme di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, la coppia aperta per eccellenza. Ispirandosi ai due filosofi, Marta e Antoine credono che l’amore sia la più alta forma di libertà. Proprio per questo non deve conoscere costrizioni, ma esprimersi in un rapporto in cui la fiducia reciproca cancella ogni forma di esclusività e si traduce, prima di tutto, in un’intensa comunione intellettuale. Finora Marta si è detta convinta delle proprie scelte. Ma quando la morte improvvisa di nonna Ada la costringe a lasciare Parigi, dove vive e lavora, e a tornare nella natia Padova, le fondamenta del suo sistema di pensiero iniziano a traballare. Ben presto, tra saluti e cortesie di circostanza, Marta si troverà a fare i conti con una realtà fatta di segreti sepolti sotto una facciata di perbenismo. Segreti che faranno vacillare anche le sue poche e un tempo solide certezze. Perché la verità è che non esistono famiglie ideali e perfette. Ogni famiglia è felicemente imperfetta a modo suo.



ROBERTO COSTANTINI UNA DONNA IN GUERRA

 A Roma, chiusa in un ufficio, nessuno può sentirti. Ma Aba Abate forse vorrebbe che qualcuno sapesse veramente chi è. Dentro di lei, il confine tra Aba, moglie e madre, e Ice, funzionaria di alto livello dei Servizi Segreti italiani, è sempre più labile. Non sa se riuscirà più a tenere insieme i pezzi della sua doppia vita come ha sempre fatto. A casa, suo marito le nasconde una parte di verità e alcune rivelazioni sul suo conto fanno tremare le sottili fondamenta su cui Aba ha costruito tutta la sua esistenza. Sul lavoro, per fermare due pericolosi terroristi, ha perso l'unico uomo che ha sempre saputo vederla per quello che è, Aba e Ice insieme. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice fatica a scoprire, è che il vento del deserto sta per portare nella sua fragile vita un pericolo più distruttivo di quanto abbia mai immaginato. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice nemmeno immagina, è che il confine tra vita personale e vita lavorativa in realtà è già crollato. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice capirà forse troppo tardi, è che non esiste più nemmeno un posto al mondo in cui lei non sia una donna in guerra.



13 febbraio 2021

MARCO BELPOLITI PIANURA

 Pochi luoghi come la Pianura Padana sono allo stesso tempo evidenti e misteriosi. Cuore geografico e produttivo del Paese, la pianura si dispiega allo sguardo esterno apparentemente senza ombre o angoli nascosti: tutti, guardandola da fuori, pensiamo di conoscerla. Ma se ci fermiamo a osservarla meglio, se proviamo a capirla davvero, ecco che, come se d'improvviso salisse quella nebbia che spesso l'avvolge, la pianura diventa un'ipotesi, un oggetto misterioso, un teatro a cielo aperto di malinconie e fantasmi. Marco Belpoliti, che in quelle terre c'è nato, ha intrapreso un viaggio fisico e intellettuale attraverso la Pianura Padana: ne percorre le strade, ne racconta le città e i «paeselli», ma, soprattutto, ne evoca gli abitanti. Tra questi, molti amici e compagni di avventure, da Gianni Celati a Luigi Ghirri, da Piero Camporesi a Giovanni Lindo Ferretti, da Giuliano Scabia a Giulia Niccolai, da Ermanna Montanari a Giuliano Della Casa, da Sandro Vesce a Marco Martinelli, e tanti altri che abitano quelle terre con la loro arte e la loro bizzarria. Ne esce cosí fuori un libro allo stesso tempo intimo e collettivo, quasi un'autobiografia in forma di paesaggio, striata di struggenti nostalgie, capace di raccontare una parte fondamentale dell'Italia, oggi come non mai messa di fronte a una crisi, anche d'identità: ma sapere da dove si viene è il primo passo per procedere verso il futuro.



VANNI SBRAGIA UN PÒ MENO DI NIENTE

 Vanni Sbragia è un dirigente di successo e uno scrittore di thriller e noir di media popolarità. Vive una vita in perenne equilibrio fra l'immagine ufficiale di marito fedele e padre di famiglia e la reale natura di fedifrago professionista e sessuomane incallito, capace di gestire un numero imprecisato di relazioni clandestine. Ma il fragile bastione che ha costruito a difesa della sua esistenza bipolare crolla nel momento in cui una delle sue amanti, l'editrice Vittoria Ravaglia, viene trovata uccisa da quindici coltellate nella sua casa torinese. Sbragia viene interrogato dalla polizia a causa di certi messaggi espliciti rinvenuti sul telefono della vittima. A nulla servirà l'alibi che lo scagiona da ogni sospetto: la notizia della sua relazione è ormai di pubblico dominio e la sua vita è destinata a cambiare per sempre. Nel disperato tentativo di salvare il salvabile tenterà di barattare il silenzio di una giornalista di gossip con alcune piccanti rivelazioni sul mondo dell'editoria. Sarà il suicidio definitivo che sancirà la sua trasformazione in una persona da evitare con cura per coloro che gli si professavano amici. Ma alla separazione da moglie e figlia, al pubblico ludibrio, all'esclusione dal giro degli autori che contano, farà da contraltare l'inatteso successo del suo nuovo libro, alimentato proprio dall'aura di scandalo che oramai si porta appresso, abilmente cavalcata da una editor senza scrupoli. Per Vanni Sbragia, solo contro tutti, libero da ogni condizionamento e senza più nulla da perdere, è arrivato il momento di fare i conti con se stesso e di scegliere cosa fare da grande. E forse troverà anche il modo per togliersi l'ennesima soddisfazione: quella di scoprire chi ha ucciso Vittoria Ravaglia.



10 febbraio 2021

GIAMPIERO RIGOSI CIAO VITA

 Sergio è un regista affermato, vive a Roma in una casa accogliente, con una compagna elegante e sicura di sé. Ma una sera riceve una telefonata in cui lo informano che Vitaliano, un vecchio amico che non vede da tantissimo tempo, sta attraversando la fase terminale di una rara malattia degenerativa. La notizia lo mette di fronte a un patto che si scambiarono quando erano due adolescenti inquieti e ribelli. Sergio e Vitaliano si sono conosciuti sui banchi delle scuole medie, nella Bologna degli anni Settanta, e per un decennio sono stati inseparabili: idealista, tormentato, ma studioso e posato il primo, istrionico, provocatore e animato da una vena autodistruttiva il secondo. La loro è stata un'amicizia profonda, cementata dalle passioni comuni per la letteratura, la musica e il cinema. Hanno condiviso viaggi, serate in osteria, la ferita dell'attentato alla stazione, un grande amore, la loro relazione viene persino lambita dall'ombra dell'eroina. Fino a che un momento di incomprensione profonda non li ha separati. A riavvicinarli dopo più di trent'anni è proprio la malattia di Vitaliano. La difficile decisione davanti a cui Sergio si trova - e che in diversi momenti cerca di eludere - si rivela anche un'occasione per rimettere in discussione la sua esistenza, il senso del suo lavoro e le relazioni professionali e affettive. Scritto con mano precisa e ricco di dialoghi nitidi e luminosi, un romanzo che segue il punto di vista dei due protagonisti sull'amicizia e il peso delle promesse.



SEBASTIANO MAURI LA NUOVA TERRA

 Leone arriva nel cuore dell'Amazzonia convinto da sua cugina Nur, cui non ha mai saputo dire di no. E presto catapultato in un mondo fuori dal tempo, dove si curano le persone con cerimonie in cui si consuma l'ayahuasca, la liana dei morti, un decotto psicotropo dai numerosi effetti terapeutici. Attraverso viaggi mentali e all'interno del proprio corpo, grazie alla comunione con gli spiriti di diversi animali e rivelatori dialoghi con la voce fin troppo umana dell'ayahuasca, Leone approderà alla battaglia più dura che esiste, quella contro se stesso e i demoni che ha passato una vita a combattere. Le lezioni ricevute gli faranno mettere in discussione tutto: il suo lavoro di autore televisivo, la sua relazione inceppata in un'empasse, l'identità costruita attorno a una mascolinità tossica e i valori stessi della società che di fronte a una catastrofe climatica annunciata, sceglie di proseguire ciecamente verso l'autodistruzione. Quello di Leone è un percorso sciamanico involontario, che è insieme titubante e spesso, suo malgrado, comico. Toccherà il fondo prima di risollevarsi, ma aver avuto il coraggio di guardare in faccia la realtà gli insegnerà forse a vivere in armonia con la sua natura e con la Natura.



GIGI PAOLI IL GIORNO DEL SACRIFICIO

 È un lunedì mattina di fine settembre a Firenze, ma il cielo meravigliosamente azzurro fa pensare a una giornata d’estate e niente lascia presagire l’incubo in cui la città sarà risucchiata di lì a poche ore. A bordo della sua auto il reporter Carlo Alberto Marchi si sta dirigendo a caccia di notizie verso Gotham City, il futuristico Palazzo di Giustizia, quando una telefonata allarmante del capocronista gli intima di correre subito al polo universitario lì vicino: è successo qualcosa di molto grave, qualcosa di cui ancora si sa ben poco. Un muro di poliziotti e ambulanze impedisce il passaggio a studenti e curiosi, e le voci si susseguono: «Pare che sia morto qualcuno», «Ho sentito delle urla», «Qualcuno è entrato armato». Quando Marchi riesce finalmente a farsi strada, non è preparato a quello che sta per vedere: sangue dappertutto, una decina di studenti a terra, alcuni corpi coperti pietosamente da lenzuola bianche. Un attentato? Le prime testimonianze confermano i dubbi più spaventosi: tra quei cadaveri si trova anche l’autore della carneficina, che dopo aver sparato all’impazzata si è ucciso urlando “Allah Akbar”. Firenze si risveglia nel terrore, il panico si scatena in città, soprattutto quando le televisioni di tutto il mondo trasmettono un videomessaggio ricevuto da fonte anonima. Sullo sfondo della cupola del Duomo divorata dalle fiamme, una voce annuncia: «Crociati della città di Firenze, siamo qui. Il Giorno del Sacrificio sta finalmente arrivando anche per voi». È evidente che ci sarà un nuovo, terribile attentato. Ma dove? Rimangono solo cinque giorni per scoprirlo e stavolta Marchi, alla ricerca di risposte tra misteriosi interpreti arabi, ingegneri nucleari uccisi, Imam e rabbini pacifisti, si troverà a mettere a rischio la sua stessa vita… Ritmo, azione, suspense.



05 febbraio 2021

SILVIA DE BERNARDINIS BRIGATE ROSSE UN DIARIO POLITICO

 Il primo rendiconto critico e autocritico della storia delle Brigate rosse a opera di alcuni suoi autorevoli dirigenti e militanti. Questo eccezionale documento inedito corredato da un ampio apparato di note, ricostruisce, fase per fase – dal biennio 1968-69 alla metà degli anni Ottanta – i convulsi mutamenti del contesto storico-politico italiano, permettendo al tempo stesso di entrare all’interno di dinamiche ancora oggi sconosciute della complessa storia delle Brigate rosse. Soprattutto il lento dissidio tra la componente dei suoi fondatori storici imprigionati da anni e la direzione esterna. Dissidio insanabile che, dopo l’esito del sequestro Moro, sfocerà in una serie di scissioni, preludio dell’esaurirsi di un progetto politico rivoluzionario che ha segnato in modo indelebile la storia recente del nostro paese.



04 febbraio 2021

GIUSEPPE MASTRANGELO FUORI ONDA

 Un atto d'accusa verso sé stesso e il mondo del quale ha voluto così tenacemente far parte. Il protagonista, un giornalista televisivo noto al grande pubblico, si trova a dover affrontare l'ennesimo caso giudiziario. Ma questa volta è più grave del solito, sia per il profilo delle vittime che per le modalità del delitto. Molte cose non gli tornano. Le vicende e i personaggi che incontra mettono in luce le sue contraddizioni ed il suo ambiguo successo, che dipende dall'affiliazione ai poteri forti che manipolano il sistema dell'informazione e della giustizia. In un incessante e turbolento confronto tra realtà e finzioni, tra eventi e delusioni, dovrà affrontare il senso ultimo di mascherare la verità ai fini del potere e di mascherare sé stesso con la sua coscienza. Alla fine dovrà fare i conti con la sua ultima maschera e decidere da che parte stare: con chi gli assicura il successo sicuro ma falso oppure con il suo vero io, con il rischio di un insuccesso totale, definitivo.



02 febbraio 2021

GIULIA CAMINITO L'ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE

 Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subìto Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c’è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un’esistenza priva di orizzonti.



01 febbraio 2021

PAOLO MILONE L'ARTE DI LEGARE LE PERSONE

 «Avendo fuggito ogni altro lavoro per paura, mi ritrovo a fare il lavoro che fa piú paura a tutti.»


Quante volte parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime... In verità, fuor di retorica, uomini e donne esposti al male. Appassionati e fragili, fallibili, mortali. Paolo Milone ha lavorato per quarant'anni in Psichiatria d'urgenza, e ci racconta esattamente questo. Nudo e pungente, senza farsi sconti. Con una musica tutta sua ci catapulta dentro il Reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e ricordarsi di comprare il latte. Tra queste pagine cosí irregolari, a volte persino ridendo, scopriamo lo sgomento e l'impotenza, la curiosità, la passione, l'esasperazione, l'inesausta catena di domande che colleziona chiunque abbia scelto di «guardare l'abisso con gli occhi degli altri».


«Si riesce a lavorare in Psichiatria solo se ci si diverte. Io mi sono divertito per anni. Non tutti gli anni: non i primi – troppe illusioni, non gli ultimi – troppi moduli, non quelli di mezzo – troppo mestiere». Ci sono libri che si scrivono per una vita intera. Ogni giorno, ogni sera, quando quello che viviamo straripa. Sono spesso libri molto speciali, in cui la scrittura diventa la forma del mondo. È questo il caso dell' Arte di legare le persone , che corre con un ritmo tutto suo, lirico e mobile, a scardinare tante nostre certezze. Con il dono rarissimo del ritratto fulminante, Paolo Milone mette in scena il corpo a corpo della Psichiatria d'urgenza, affrontando i nodi piú difficili senza mai perdere il dubbio e la meraviglia. Cosí ci ritroviamo a seguirlo tra i corridoi dell'ospedale, studiando le urla e i silenzi, e poi dentro le case, dentro le vite degli altri, nell'avventura dei Tso tra i vicoli di Genova. Non c'è nulla di teorico o di astratto, in queste pagine. C'è la vita del reparto, la sete di umanità, l'intimità di afferrarsi e di sfuggirsi, la furia dei malati, la furia dei colleghi, il peso delle chiavi nella tasca, la morte sempre in agguato, gli amori inconfessabili, i carrugi del centro storico e i segreti bellissimi del mare. Ci sono infermieri, medici, pazienti, passanti, conoscenti, caduti da una parte e dall'altra di quella linea invisibile che separa i sani dai malati: a ben guardare, solo «un tiro di dadi riuscito bene». Ecco perché non si potrà posare questo libro senza un'emozione profonda, duratura, e senza parlarne immediatamente con qualcuno.



PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...