Rosa farebbe di tutto per tornare nella sua casa di bambina, quando volava tra le braccia di suo padre e cantava su un terrazzino profumato di basilico. Ma Rosa non può tornare, perché la casa è in rovina e lei per sopravvivere è diventata la puttana del paese. Ogni sabato Paolo le mandaun fischio alla finestra per comperare qualche ora del suo amore. Ogni sabato la porta di Rosa si apre per farlo entrare.Paolo lavora le vigne di famiglia ed è ossessionato da un’altra donna che odia e desidera con uguale ferocia, una donna che dovrebbe tenere lontano, perché è la moglie di suo fratello e n dal nome evoca tempesta e sciagura. La Dragunera, così la chiamano, è una femmina sensuale e altera, i suoi capelli sono li di vento, i suoi occhi ramarri lo visitano in sogno; c’è chi dice che sia una strega. Cammina annaccata sui tacchi fra la basole delle viuzze, il seno che pare disegnato sotto la vestina stretta, il volto senza vergogna e senza paura.
Un contenitore culturale Nulla di più Libri scelti su basi prettamente personali Non esiste un criterio di scelta tranne quello di ritenere la trama o la tematica trattata.
Informazioni personali
- RICCARDO SEDINI
- Sale, Alessandria, Italy
- Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;
05 maggio 2020
01 maggio 2020
CARLO LEFEBVRE LA FUGGITIVA
Amsterdam, luglio 2012. Negli uffici di Seleksoft, azienda olandese specializzata nel crittaggio di informazioni sensibili, viene ucciso Mick Hendriks, un analista esperto di crittologia. Nove mesi dopo, a Châtillon-sur-Marne, il contabile di un priorato precipita alle prime luci dell’alba dal campanile della chiesa. L’ipotesi del suicidio non convince l’ispettore Legrand che parte per Marsiglia, città natale dell’impiegato. Ma la sua vita e la sua inchiesta si fermano dietro la porta di un albergo di terza categoria. Due morti che sembrano appartenere a mondi diversi. François Gerard, commissario della DCRI, l’intelligence francese, che sta collaborando con la polizia olandese sul caso Hendriks, si getta a capofitto nei vicoli di Marsiglia alla ricerca dell’assassino di Legrand, amico di vecchia data. Ma il puzzle è complicato, le tracce ambigue, gli indizi contraddittori. A Marsiglia vive una giovane e bellissima tunisina, Sahar, fuggita dal regime di Ben Alì insieme a Farid, l’uomo che credeva di amare. Lavora in una libreria sul Quai, passa le serate nei bar colorati e chiassosi del Panier e di Cours Julien. Poi, una sera, la sua vita cambia di colpo. Attirata con un tranello in casa di Farid, trova un uomo col cranio sfondato. Non ha altra scelta che la fuga. Tutti gli indizi sono contro di lei, le sue impronte e il suo sangue sono ovunque. Gerard e Sahar per ragioni diverse perseguono lo stesso obiettivo, le loro strade sono parallele, si sfiorano ma non si incrociano mai. Sahar, accusata dell’uccisione dello spacciatore ha una sola via d’uscita: scoprire chi la vuole incastrare. Nella fuga tra Francia e Olanda, fra trappole e agguati, travestimenti e incontri erotici, la donna semina per strada, volutamente o inconsapevolmente, una scia di informazioni. Il commissario Gerard è un uomo ferito.
MATTEO DI GIULIO L'ENIGMA DELLE TRE PERGAMENE
Firenze, 1501. Il giovane Martino, erede della ricca famiglia dei Durante, torna a casa dopo un breve e sfortunato viaggio d’affari organizzato dal suo amico banchiere Dante Strozzi. Ma un’amara sorpresa lo attende: sua moglie Aurora e il figlio di due anni, Zaccaria, sono stati rapiti da una banda sanguinaria come testimoniano i pochi sopravvissuti all’assalto nella tenuta. Ricevuta la richiesta di riscatto, Martino si mette in marcia verso Milano, non prima di aver tentato inutilmente di mettersi in contatto con messer Strozzi. Che sia stato lui a tradirlo? Lungo l’itinerario Martino, dopo aver subito un feroce agguato, viene accolto nell’abbazia di Viboldone dove padre Ludovico, vicario della confraternita degli Umiliati, lo aiuta a ristabilirsi prima di ripartire. Non solo. Gli consegna anche un misterioso testo antico che dovrà recapitare a un frate a Milano. Da quel momento l’avventura del giovane Durante si complica sempre di più. Martino vuole solo salvare la sua famiglia, ma il nemico che deve affrontare – forse una setta? – cela un piano oscuro e si annida tra le ville di ricchi signori, all’interno della Chiesa e nelle stanze del potere. Perché Martino è un loro obiettivo? Qual è la sua colpa? E cosa c’entra lui con quella pergamena piena di simboli indecifrabili?
CHRISTIAN FRASCELLA L'ASSASSINO CI VEDE BENISSIMO
È un Contrera decisamente irresistibile, con un braccio ingessato e l'esistenza a pezzi, quello che si mette sulle tracce di una ragazza italo-americana incontrata a una festa, a Torino, nel quartiere multietnico Barriera di Milano che assomiglia al mondo. Si chiama Catherine Rovelli, ha investito un pusher ed è scomparsa nel nulla. Poi c'è Long Lai, un ristoratore cinese scappato di casa che Contrera ha l'incarico di riportare alla sua famiglia, e che già nelle prime pagine lo atterra con due calci ben assestati. E soprattutto c'è uno stalker, spuntato fuori dal nulla o giù di lì, che minaccia l'ex moglie e l'ex figlia di Contrera, come le chiama lui, costringendolo a ritornare temporaneamente sotto il tetto coniugale, con tutte le implicazioni tragicomiche di quella convivenza forzata. Insomma, stavolta Contrera è alle prese non con uno ma con ben tre casi che fino alla fine sembrano irrisolvibili. Eppure, grazie alle sue scalcinate qualità e al talento di trasformare gli errori in punti di forza, riuscirà a trovare il bandolo della matassa. Perché alla fine Contrera scava sempre nelle contraddizioni umane. Senza fornire risposte, cercando solo di sopravvivere e, magari, di capirci qualcosa. Scapperebbe ogni volta, se potesse, preda di quel bisogno ciclico di autodistruzione che fa di lui quello che è, un simpatico inetto sempre sull'orlo dell'abisso e sempre capace di uscirne, un po' sporco di melma ma con un mezzo sorriso a sfumargli il dolore, perché tanto «la vita è orribile a qualunque ora».
30 aprile 2020
ROBERTO PERRONE L'ULTIMA VOLONTÀ
Un ex brigatista rosso ammette in punto di morte di non aver compiuto la strage per cui ha scontato decenni di galera. Non è stato lui ad aver massacrato, nel 1986, tre carabinieri nella campagna emiliana. Una confessione al contrario che significa solo una cosa: i veri assassini sono ancora in libertà. E sono potenti. Hanno depistato, intorbidito le acque, creato un labirinto di specchi in cui la verità sembra irraggiungibile.
Ma l'ex colonnello dell'Arma Annibale Canessa non si fermerà di fronte a nulla pur di fare giustizia, ed è per questo che riunisce la sua squadra: il fido maresciallo Ivan Repetto, Piercarlo Rossi detto il Vampa, miliardario e aspirante uomo d'azione, l'atipico hacker Matteo Bernasconi. Con loro affronta un'indagine che lo porterà a esplorare i recessi più oscuri della storia italiana, un caso che affonda le radici nelle ombre della Resistenza e della Liberazione, e le allunga fino ad oggi, nei palazzi romani della politica. Una pista di sangue lunga settant'anni, costellata di morti innocenti e di segreti inconfessabili. Mentre il colpevole continua a tessere le sue trame, l'ex colonnello si ritroverà faccia a faccia con l'anima nera di un Paese in pace, ma mai pacificato.
Ma l'ex colonnello dell'Arma Annibale Canessa non si fermerà di fronte a nulla pur di fare giustizia, ed è per questo che riunisce la sua squadra: il fido maresciallo Ivan Repetto, Piercarlo Rossi detto il Vampa, miliardario e aspirante uomo d'azione, l'atipico hacker Matteo Bernasconi. Con loro affronta un'indagine che lo porterà a esplorare i recessi più oscuri della storia italiana, un caso che affonda le radici nelle ombre della Resistenza e della Liberazione, e le allunga fino ad oggi, nei palazzi romani della politica. Una pista di sangue lunga settant'anni, costellata di morti innocenti e di segreti inconfessabili. Mentre il colpevole continua a tessere le sue trame, l'ex colonnello si ritroverà faccia a faccia con l'anima nera di un Paese in pace, ma mai pacificato.
29 aprile 2020
GIORGIO BALLARIO TORINO NON È BUENOSAIRES
RECENSIONE
Giorgio Ballario giornalista della Stampa di Torino dopo il personaggio seriale del Maggiore Aldo Morosini e dell'avvocato Fabio Montrucchio detto " l'avvoltoio" estrae dal suo cilindro creativo la figura di un investigatore privato italo-argentino. Tale Hector Perazzo.
Ambientato tra Torino e Saluzzo la storia si divide praticamente in due parti: il filone Torinese e quello nelle valli ai piedi del Monviso. Un noir discretamente corale composto sia da variegate figure femminili e maschili.
La scrittura è asciutta, pulita senza fronzoli, come si addice a un buon giornalista e a quello che a mio modesto parere definirei un piccolo Hard Boiled italiano.
Ottime anche le "colonne sonore" scelte per accompagnare le varie stanze narrative.
Il fumo di mille sigarette la fa da padrone come per ogni investigatore di ispirazione chandleriana e non mancano nemmeno le femmes fatale che cadono tra le braccia di Perazzo ammaliate dal suo fascino.
Un riconoscimento all'autore di aver avuto l'eleganza di non scadere in scene splatter di bassa pornografia.
È vero che si dice che il sesso aiuta a vendere, ma per fortuna non tutti la pensano così.
Non vorrei aver fuorviato i futuri lettori con la definizione di Hard Boiled.
Le gabbie di genere in effetti sono brutte e vincolanti.
Il riferimento è soprattutto alla caratterizzazione del personaggio e all'atmosfera, almeno nella prima parte, molto metropolitana.
Un noir che ti cattura e che si legge in un fiato.
Giorgio Ballario giornalista della Stampa di Torino dopo il personaggio seriale del Maggiore Aldo Morosini e dell'avvocato Fabio Montrucchio detto " l'avvoltoio" estrae dal suo cilindro creativo la figura di un investigatore privato italo-argentino. Tale Hector Perazzo.
Ambientato tra Torino e Saluzzo la storia si divide praticamente in due parti: il filone Torinese e quello nelle valli ai piedi del Monviso. Un noir discretamente corale composto sia da variegate figure femminili e maschili.
La scrittura è asciutta, pulita senza fronzoli, come si addice a un buon giornalista e a quello che a mio modesto parere definirei un piccolo Hard Boiled italiano.
Ottime anche le "colonne sonore" scelte per accompagnare le varie stanze narrative.
Il fumo di mille sigarette la fa da padrone come per ogni investigatore di ispirazione chandleriana e non mancano nemmeno le femmes fatale che cadono tra le braccia di Perazzo ammaliate dal suo fascino.
Un riconoscimento all'autore di aver avuto l'eleganza di non scadere in scene splatter di bassa pornografia.
È vero che si dice che il sesso aiuta a vendere, ma per fortuna non tutti la pensano così.
Non vorrei aver fuorviato i futuri lettori con la definizione di Hard Boiled.
Le gabbie di genere in effetti sono brutte e vincolanti.
Il riferimento è soprattutto alla caratterizzazione del personaggio e all'atmosfera, almeno nella prima parte, molto metropolitana.
Un noir che ti cattura e che si legge in un fiato.
GIORGIO BALLARIO TORINO NON È BUENOSAIRES
Hector Perazzo, ex sbirro della Policìa Federal argentina trapiantato a Torino e che sbarca il lunario grazie a lavoretti di routine, viene contattato dalla peruviana doña Pilar per indagare sulla scomparsa della figlia Linda. La ventenne, senza permesso di soggiorno, è ragazza sparita nel nulla. In apparenza la sua vita è senza ombre, ma l’apparenza come volte accade non collima con la realtà. Le indagini del detective si sviluppano in una Torino che non compare sui depliant turistici: una città oscura, trasversale, popolata da personaggi ambigui. Ambienti che Ballario conosce fin troppo bene per via della sua abitudine a dedicarsi, per lavoro, alla cronaca nera. Dunque, non la Torino dei monumenti, dei musei e dei giardini, ma la Torino dei bassifondi. Hector scandaglia gli ambienti marginali della Torino multietnica di San Salvarlo e Porta Palazzo, quella degli alberghi equivoci della collina, entrando e uscendo dalla zona grigia che in ogni metropoli sfuma i confini tra legalità e illegalità. Ed è così che l’esistenza della giovane sudamericana rivela un “dark side” inatteso.
28 aprile 2020
GERT NYGÅRDSHAUG INFERNO VERDE
Mino Portoguesa ha dieci anni ed è nato in un villaggio nella foresta pluviale sudamericana. Ama gli animali, i profumi, i suoni e vive semplicemente con la famiglia nel suo paradiso naturale. Per guadagnarsi da vivere caccia delle rare e splendide farfalle che suo padre fissa con gli spilli e vende in città. La loro piccola e pacifica comunità viene disturbata dall’arrivo di una delle maggiori compagnie petrolifere, interessata a sfruttare la foresta amazzonica.
Un giorno, tornando dalla sua battuta di caccia quotidiana, Mino trova la famiglia e tutti gli abitanti del villaggio massacrati. Fugge da solo nelle parti più nascoste della foresta, senza mangiare per giorni. Isidoro, un mago itinerante, lo trova e lo adotta; sceglie Mino come apprendista. Insieme preparano uno spettacolo strabiliante che portano per anni nei piccoli villaggi del Sud America.
Mino, tempo dopo, diventa uno studente di biologia ed eco-filosofia. All’università trova degli alleati e insieme creano il movimento Mariposa, che mira a dirigere l’attenzione del mondo sulla distruzione della natura causata da compagnie internazionali. I componenti del gruppo segreto cominciano ad assassinare i leader delle aziende responsabili di crimini contro l’ambiente e il sistematico impoverimento del sud del mondo.
Un giorno, tornando dalla sua battuta di caccia quotidiana, Mino trova la famiglia e tutti gli abitanti del villaggio massacrati. Fugge da solo nelle parti più nascoste della foresta, senza mangiare per giorni. Isidoro, un mago itinerante, lo trova e lo adotta; sceglie Mino come apprendista. Insieme preparano uno spettacolo strabiliante che portano per anni nei piccoli villaggi del Sud America.
Mino, tempo dopo, diventa uno studente di biologia ed eco-filosofia. All’università trova degli alleati e insieme creano il movimento Mariposa, che mira a dirigere l’attenzione del mondo sulla distruzione della natura causata da compagnie internazionali. I componenti del gruppo segreto cominciano ad assassinare i leader delle aziende responsabili di crimini contro l’ambiente e il sistematico impoverimento del sud del mondo.
26 aprile 2020
ALESSANDRA SELMI LE ORIGINI DEL POTERE
Il romanzo dell’uomo che diventerà Giulio II, il papa guerriero
Agosto 1471. Esausto dal lungo viaggio, un giovane frate attraversa le antiche mura che difendono la città, passa accanto alle vestigia diroccate di un passato ormai dimenticato, s’inoltra in un intrico di vicoli bui e puzzolenti. E infine sbuca in una piazza enorme, davanti alla basilica più importante della cristianità, dove si unisce al resto della popolazione. Ma lui non è una persona qualunque. Non più. È il nipote del nuovo papa, Sisto IV. È Giuliano della Rovere. E quello è il primo giorno della sua nuova vita, un giorno che segnerà il suo destino: dopo aver assistito alla solenne incoronazione dello zio, Giuliano viene coinvolto dai suoi cugini, Girolamo e Pietro Riario, in una folle girandola di festeggiamenti nelle bettole della città, per poi rischiare la morte in un agguato e ritrovarsi al sicuro tra le braccia di una fanciulla dal fascino irresistibile. È il benvenuto di Roma a quell’umile fraticello, che subito impara la lezione. Solo i più forti, i più determinati, i più smaliziati sopravvivono in quel pantano che è la curia romana. Inizia così la scalata di Giuliano, che scopre di avere dentro di sé un’ambizione bruciante, pari solo all’attrazione per Lucrezia Normanni, la donna che lo aveva salvato quel fatidico, primo giorno, e che rimarrà al suo fianco per gli anni successivi, dandogli pure una figlia. Anni passati a fronteggiare con ogni mezzo sia le oscure manovre del suo grande avversario, il cardinale Rodrigo Borgia, sia i tradimenti dei suoi stessi parenti, i Riario. Anni passati sui campi di battaglia, ad imparare l’arte della guerra, e a tramare in segreto contro i Medici di Firenze, nonostante il disastroso esito della congiura dei Pazzi. E tutto per prepararsi a un evento ineluttabile: la morte di suo zio, il papa, e l’apertura del conclave. Ecco la grande occasione di conquistare il potere assoluto. Ma Giuliano scoprirà che il destino, per il momento, ha altri piani per lui…
Agosto 1471. Esausto dal lungo viaggio, un giovane frate attraversa le antiche mura che difendono la città, passa accanto alle vestigia diroccate di un passato ormai dimenticato, s’inoltra in un intrico di vicoli bui e puzzolenti. E infine sbuca in una piazza enorme, davanti alla basilica più importante della cristianità, dove si unisce al resto della popolazione. Ma lui non è una persona qualunque. Non più. È il nipote del nuovo papa, Sisto IV. È Giuliano della Rovere. E quello è il primo giorno della sua nuova vita, un giorno che segnerà il suo destino: dopo aver assistito alla solenne incoronazione dello zio, Giuliano viene coinvolto dai suoi cugini, Girolamo e Pietro Riario, in una folle girandola di festeggiamenti nelle bettole della città, per poi rischiare la morte in un agguato e ritrovarsi al sicuro tra le braccia di una fanciulla dal fascino irresistibile. È il benvenuto di Roma a quell’umile fraticello, che subito impara la lezione. Solo i più forti, i più determinati, i più smaliziati sopravvivono in quel pantano che è la curia romana. Inizia così la scalata di Giuliano, che scopre di avere dentro di sé un’ambizione bruciante, pari solo all’attrazione per Lucrezia Normanni, la donna che lo aveva salvato quel fatidico, primo giorno, e che rimarrà al suo fianco per gli anni successivi, dandogli pure una figlia. Anni passati a fronteggiare con ogni mezzo sia le oscure manovre del suo grande avversario, il cardinale Rodrigo Borgia, sia i tradimenti dei suoi stessi parenti, i Riario. Anni passati sui campi di battaglia, ad imparare l’arte della guerra, e a tramare in segreto contro i Medici di Firenze, nonostante il disastroso esito della congiura dei Pazzi. E tutto per prepararsi a un evento ineluttabile: la morte di suo zio, il papa, e l’apertura del conclave. Ecco la grande occasione di conquistare il potere assoluto. Ma Giuliano scoprirà che il destino, per il momento, ha altri piani per lui…
25 aprile 2020
ALESSIO FORGIONE GIOVANISSIMI
Marocco ha quattordici anni e vive con il padre a Soccavo, un quartiere di Napoli. La madre li ha abbandonati qualche anno prima, senza dare più notizie di sé, e lui vive quell'assenza come una ferita aperta, un dolore sordo che non dà pace. Frequenta il liceo con pessimi risultati e le sue giornate ruotano attorno agli allenamenti e alle trasferte: insieme a Gioiello, Fusco e Petrone è infatti una giovane promessa del calcio, ma nemmeno le vittorie sul campo riescono a placare la rabbia e il senso di vuoto che prova dentro. Finché non accadono due cose: l'arrivo di Serena, che gli porta un amore acerbo e magnifico, e la proposta di Lunno, il suo amico più caro, che mette in discussione tutte le sue certezze.
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