Informazioni personali

La mia foto
Sale, Alessandria, Italy
Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

28 ottobre 2020

ROMEO ÇOLLAKU MIELE SUL COLTELLO

 In un villaggio sperduto tra le montagne dell'Albania meridionale si intrecciano le vite di una comunità di bizzarri personaggi. Papateo, scorbutico prete ortodosso che tenta di addomesticare il suo gregge indisciplinato, e la sua nemesi: il misantropo Arcilé, medico e accanito fumatore, proprietario della più bella tabacchiera della regione. La sordomuta Kondja, incontenibile cultrice di pettegolezzi e Gilda, vedova italiana, che di quei pettegolezzi è il cuore e l'anima. Ndoni e Zef, i disertori che trovano rifugio nel piccolo borgo, Mihelangjelo l'incontinente, schernito da tutti quanti, Demetri il Verde, umbratile e solitario, Gogo il mago dello spathi ansioso di scoprire il mondo. Sono, queste, solo alcune delle voci che risuonano nel testo di Çollaku, voci che incarnano la vera essenza della narrazione: è la lingua, infatti, la protagonista assoluta del romanzo, una lingua che si esprime attraverso codici differenti che vanno dai gesti al silenzio, dalla facondia all'afasia, dalla lingua tradizionale al gergo, dagli arcaismi alla commistione con altre lingue, in una babele della comunicazione che rende il testo stratificato.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...