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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

20 settembre 2020

ERNESTO DI MAURO IL GOLEM CHE CI ATTENDE

Quando pensiamo al Golem che vogliamo costruire, stiamo forse mascherando sotto uno scopo officinale il nostro istinto di fondo a cercare di capire noi stessi? Finora lo hanno fatto le religioni, ora lo possono fare, e lo fanno, la scienza e la tecnologia.

Comunque il Golem, che non sarà una semplice macchina, queste ci sono già, sarà frutto di biologia e genetica, sarà differenziato in tessuti come i nostri, solo più resistenti potenti e forti, sarà frutto di cellule riproduttive, cellule staminali, clonaggi e clonazioni, intelligenza ricostruita. Il corpo del Golem sarà il corpo del vivente, la sua informazione sarà la nostra. Ma allora che differenza c’è con l’uomo vero e proprio? ed a che scopo farne uno? Un’ulteriore obiezione, legittima, è: l’uomo è fatto anche di altruismo, cooperazione, empatia, patto sociale. La risposta è: certo, così come possono avere tutto questo computer in rete e in sinergia. La risposta generale alla domanda “vale la pena o no correre rischi?” può dunque venire solo dal tipo di mente che vogliamo Golem abbia.


Abbiamo scritto la parola chiave: mente. Parola chiave nel senso che, per tutto quello che abbiamo detto, la mente potrà forse essere l’unica cosa che ci distingua veramente da macchine costruite a nostra potenziata somiglianza. Con mente si intende, l’insieme di intelligenza, memoria e coscienza, funzioni che vengono menzionate, descritte ed analizzate separatamente solo per ragioni pratiche e per limitatezza (temporale e quantitativa) dei nostri processi intellettivi. La mente è una e sola funzione, integrazione totale dei tre processi.




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