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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

10 maggio 2020

GABRIELLA KURUVILLA MANEGGIARE CON CURA

“Solo che, loro, di rimettersi al proprio posto pare che non ne abbiano alcuna intenzione. Magari non ce l’hanno neppure, un proprio posto.”
Diana, Pietro, Manuel e Carla sono i quattro coprotagonisti di un romanzo polifonico, ambientato durante un torrido agosto milanese. Hanno dai 30 ai 40 anni e sono precari, soprattutto a livello affettivo.
Un decennio prima avevano partecipato, senza conoscersi, a un funerale. Ciascuno di loro infatti, per un diverso motivo, ha un legame con la defunta, Ashima: una professoressa di scultura, di origini indiane, che si è suicidata all’età di 50 anni. Diana è la figlia, Pietro è un suo ex studente, Manuel è un suo ex amante e Carla, invece, si trovava lì solo per disegnare su un taccuino i dettagli dei partecipanti alla cerimonia.
Un decennio dopo le loro vite si incrociano e si intrecciano, descrivendo un presente fatto di incertezze, ma anche di bivi e di scelte, che fa continuamente riferimento al passato. In grado però
di aprirsi su un nuovo, inaspettato, futuro.

Il libro, raccontando le loro storie in prima persona con un ritmo incalzante che alterna il registro drammatico a un’ironia tagliente, dipinge uno spaccato del mondo contemporaneo mentre delinea il profilo di Ashima: un personaggio che infrange molti stereotipi costruiti intorno alla figura della “tipica” donna indiana.


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