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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

22 aprile 2020

PIETRO ELISEI LA TANA da un racconto di Franz Kafka postumo

Incompiuto e narrato in prima persona, racconta dell’ossessione del protagonista di costruirsi un rifugio perfetto nel quale godere di una sicurezza assoluta, un covo inespugnabile che lo protegga dai suoi nemici. Nemici che altro non sono che perseveranti paure degli altri e di se stesso, sepolte da mille ipotesi, angosce e tormenti senza fine.

«Ho costruito la tana e sembra riuscita bene. Dall’esterno è visibile solo un grosso buco, in realtà esso non conduce da nessuna parte, dopo pochi passi già ci si imbatte nella roccia naturale, compatta. Non voglio vantarmi di aver intenzionalmente adottato questo stratagemma, esso era piuttosto ciò che restava di uno degli innumerevoli tentativi falliti di costruzione, ma alla fine mi sembrò vantaggioso non riempire quell’unico buco. In verità alcuni stratagemmi sono tanto ingegnosi da distruggersi da soli, lo so meglio di chiunque altro, e certo è rischioso richiamare l’attenzione sul fatto che lì ci possa essere qualcosa da scoprire...»

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