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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

14 marzo 2020

CAROLA SUSANI TERRAPIENA


Siamo in Sicilia, all’inizio degli anni Settanta, è settembre. Su una grande spianata sotto un terrapieno coltivato a ulivi sorge una baraccopoli costruita dopo il terremoto. È un luogo apparentemente secco e arido, nelle abitazioni manca l’acqua, i diritti elementari sono negati. Un gruppo di attivisti vi fonda una specie di comune – sono anarchici, comunisti, hippie italiani e stranieri – e cerca di spingere gli altri baraccati a ribellarsi.
Un giorno, i bambini della comunità trovano un giovane alla foce del fiume: è magro, ha i boccoli biondi, sembra morto. Gli danno il nome di Italo Orlando, per una leggenda di qualche anno prima. Non sanno che la nuova apparizione di questo dio del cambiamento travolgerà le loro vite. Più di tutti, di lui si innamorerà perdutamente uno studente di umili origini, Saverio. A raccontarci questa favola nera di promesse e di rovina, di illusioni, di cambiamenti reali e di tragedia, è un ragazzo, Ciccio, all’epoca dodicenne, che abita in una delle baracche con la madre e la sorella.


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