Informazioni personali

La mia foto
Sale, Alessandria, Italy
Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

31 marzo 2020

MATTHEW McINTOSH IlMISTERO.doc

Un uomo si sveglia in una casa che non conosce. Una donna che non conosce lo chiama «amore », gli dà un bacio, esce. I mobili, le tende, i tappeti, i libri sugli scaffali, il giardino, la strada che si snoda fuori dalla  finestra, gli aceri in  ore: tutto gli è straniero, alieno. Non è mai stato qui. C’è una scrivania, un computer, una sedia gialla. Si siede, preme spazio: sullo schermo appare un documento fatto di una sola pagina vuota. Il documento si chiama ilmistero.doc.







BEN LERNER TOPEKA SCHOOL

Adam Gordon è uno studente dell’ultimo anno di liceo alla Topeka High School. La madre è una celebre autrice femminista, il padre ha il talento di convincere i ragazzi difficili a parlare e ad aprirsi. Entrambi lavorano in una prestigiosa clinica psichiatrica che ha attratto medici e pazienti da ogni parte del mondo. Il figlio è un campione nell’arte del dibattito pubblico, una disciplina agonistica in cui le parole sono armi fatali e ci si scontra al fuoco di argomenti e controargomenti fin quando non si lascia l’avversario senza fiato. Adam sogna di diventare un poeta ma al tempo stesso è riuscito a integrarsi nel branco e ha capito che non bisogna mai mostrarsi deboli per non soccombere nella brutale competizione dei giovani maschi. Tra i suoi amici c’è un ragazzo problematico, che ha deciso di aiutare accogliendolo nel suo giro. Ma il risultato sarà una catastrofe.

MAURIZIO ROTARIS PASSEGGIATA NEL DELIRIO

Caduta all’inferno e ritorno, con colpi di scena. Si potrebbe riassumere così la movimentata esistenza di Maurizio Rotaris, che ha vissuto tutti i mutamenti sociali di Milano, senza trascurare le carceri speciali, labirinti di dolore affrontati e superati sempre con caustica ironia.Da adolescente, affascinato dai nascenti movimenti freak della fine degli anni sessanta, fu uno dei tanti giovani che finì travolto dagli acidi, dalle anfetamine e dall’eroina, ad Amsterdam, la Mecca degli sconvolti di tutta Europa. Divenendo tossico e spacciatore, si trascina fra un buco e un altro nei luoghi dello spaccio, una mappa dimenticata dellaMilano anni settanta, fra piazze, bar, parchi,appartamenti fatiscenti e quartieri desolati, unmondo perduto. Finisce schedato dalla Narcoticie anche dalla sinistra extraparlamentare nel famoso Dossier Eroina del 1978 che forse costò la vita a Fausto e Iaio.Rotaris percorrere in senso inverso il vortice autodistruttivo, passando da pusher eroinomane,a convinto militante armato di Prima Linea. Dopo aver fondato una sua banda, il Gruppo Rotaris, è arrestato e rinchiuso in vari carceri speciali, subendo torture fisiche e psicologiche.Dopo alcuni anni di reclusione, partecipa attivamente al sofferto percorso politico della“dissociazione” dalla lotta armata. Ed è da questo processo di redenzione che nasce un terzo Rotaris, fondatore di Sos Centrale, dove ritroverà quei reiettieroinamani del suo passato, ma, stavolta, ponendosi nella parte di operatore sociale. Conquesto ruolo, Rotaris ci farà rivivere la Milanomaledetta degli anni ottanta, la “Milano da pere”, con le sue generazioni di ragazzi distrutti dall’eroina, arrivando ad oggi, con i diseredati e i profughi in fuga dalla povertà e dalle guerre.Ultima tappa (per ora) di questo iter avventurosoè la musica, con la “Bar Boom Band”, creata insieme ad altri operatori e a musicisti senza fissa dimora.

30 marzo 2020

ANGELO MARENZANA OMICIDIO AL CIVICO 7

1936, XIV anno dell’era fascista. Dopo la recente scomparsa della moglie Betti, il commissario Augusto Maria Bendicò è sull’orlo della disperazione. Preferisce stare dietro le quinte del suo lavoro, sbrigare qualche pratica burocratica al sicuro della sua scrivania, piuttosto che essere in prima linea. E dialogare con sé stesso o, meglio, con quella che lui crede sia la voce della sua amata. Ma un nuovo caso lo costringe ad affrontare i fantasmi del suo passato. Il corpo di Dora Laniero, affascinante e giovane promessa canora del Politeama, viene ritrovato senza vita sulle scale interne di un palazzo in via Dante 7. La seconda morte in circostanze poco chiare nell’arco di una settimana. Qualche giorno prima, infatti, Tullio Carbone era rimasto coinvolto nello scandalo del fallimento dell’istituto finanziario “Banco Cambio”, e c’era stato il dramma nel dramma: la sorella Matilde era caduta dalla finestra di casa sua nel bel mezzo della notte. Ma si era trattato veramente di un incidente? C’è una relazione tra le due donne? In questura sembrano tutti concordi ad archiviare entrambi i casi come fatalità, ma il commissario è deciso ad andare a fondo anche se mancano pochi giorni dalla visita del Duce ad Alessandria e la città è in fermento. La guerra in Etiopia sta volgendo al termine e la vittoria dell’Italia è cosa fatta. Ma la verità deve venire a galla, a costo di rovinare una festa che il popolo crede di meritare…

ROBERT MUSIL L'UOMO SENZA QUALITÀ

L'uomo senza qualità , il romanzo al quale Musil lavorò per gran parte della vita, è un'insuperabile rappresentazione delle grandi crisi del Novecento. Nella Vienna alle soglie del primo conflitto mondiale, il protagonista Ulrich, per una sorta di malattia dell'anima o del carattere, non sa né vuole dare corpo e forma alle proprie inclinazioni. Preda di un'intelligenza affascinata dall'esattezza scientifica e dall'infinita indeterminatezza del reale, Ulrich si presta con lucida ironia a quell'infinito gioco di simulazioni che Musil orchestra con vertiginosa intelligenza.

GINEVRA LAMBERTI PERCHÉ COMINCIO DALLA FINE


Da un divano nel profondo Veneto, sul quale si accorge di non avere un posto né in questa vita né nell’altra – nessuno, in famiglia, ha pensato a prenotare un loculo –, la protagonista di questo romanzo, Ginevra, si alza per raccontare tutti coloro che invece a un posto per l’altra vita ci hanno pensato: professionisti del settore come Taffo Funeral Services, una tanatoesteta, architetti che progettano non solo oggetti ma il fine ultimo degli oggetti, e poi poeti, scrittori, cantanti, passanti. Tutti sono accomunati – tutti noi lo siamo – dall’esperienza della morte (degli altri) che sempre dolorosamente rimanda all’allegria di trovarsi vivi. In mezzo a questi incontri c’è il quotidiano di Ginevra, il suo lavoro di affittacamere nell’umidissima e amatissima Venezia non più a turisti ma a pellegrini 2.0, il sogno di un gatto che cade dal terrazzo e torna volando con una lettera del nonno (morto), l’orizzonte del mutuo e la conseguente possibilità di avere una casa tutta per sé; ci sono gli amici e la palestra, i luoghi comuni sfatati e i pregiudizi confermati, c’è il diventare adulti e – se tutto va bene – vedere la vecchiaia.

GIUSEPPE LUPO BREVE STORIA DEL MIO SILENZIO

L’infanzia, più che un tempo, è uno spazio. E infatti dall’infanzia si esce e, quando si è fortunati, ci si torna. Così avviene al protagonista di questo libro: un bimbo che a quattro anni perde l’uso del linguaggio, da un giorno all’altro, alla nascita della sorella. Da quel momento il suo destino cambia, le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con cui costruirà la propria identità. Breve storia del mio silenzio è il romanzo di un’infanzia vissuta tra giocattoli e macchine da scrivere, di una giovinezza scandita da fughe e ritorni nel luogo dove si è nati, sempre all’insegna di quel controverso rapporto tra rifiuto e desiderio di dire che accompagna la vita del protagonista. Natalia Ginzburg confessava di essersi spesso riproposta di scrivere un libro che racchiudesse il suo passato, e di Lessico famigliare diceva: «Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi di quanto abbiamo visto e udito.» Così Giuseppe Lupo – proseguendo, dopo Gli anni del nostro incanto, nell’“invenzione del vero” della propria storia intrecciata a quella del boom economico e culturale italiano – racconta, sempre ironico e sempre affettuoso, dei genitori maestri elementari e di un paese aperto a poeti e artisti, di una Basilicata che da rurale si trasforma in borghese, di una Milano fatta di luci e di libri, di un’Italia che si allontana dagli anni Sessanta e si avvia verso l’epilogo di un Novecento dominato dalla confusione mediatica. E soprattutto racconta, con amore ed esattezza, come un trauma infantile possa trasformarsi in voce.

ISABELLA CORRADO FAME

Il trentenne Derek Zinni è affetto da una forma poco chiara di fame compulsiva e decide di cominciare un percorso di psicoterapia. Manuela Riva è un’aspirante artista. Dopo cinque anni passati a Londra, torna a Roma ma sulla sua strada trova solo un lavoro da stagista, una madre ambiziosa e un padre costretto a nascondersi. Anche lei è costantemente alla ricerca di cibo. Quando le loro strade si incrociano, i due non sanno che c’è qualcosa che li unisce: il sentirsi difettosi, forse. E il bisogno di riempirsi. Un romanzo di formazione in cui i protagonisti, in una sorta di terapia di gruppo a cui siamo costretti a partecipare, provano a comprendere il nostro tempo “liquido”, in cui nulla è stabile e definitivo (luoghi, lavoro, affetti, fede). Una generazione che ha “fame” di tutto, come se fosse divorata da una pulsione che diventa quasi ingordigia. Ed è proprio la voracità, che troppo spesso lascia il posto alla rassegnazione e all’inappetenza, la vera protagonista di questo romanzo-rivelazione, capace di “fotografare” questi anni, come pochi altri libri hanno saputo fare.

CHRISTIAN FRASCELLA IL DELITTO HA LE GAMBE CORTE

È un Contrera decisamente irresistibile, con un braccio ingessato e l'esistenza a pezzi, quello che si mette sulle tracce di una ragazza italo-americana incontrata a una festa, a Torino, nel quartiere multietnico Barriera di Milano che assomiglia al mondo. Si chiama Catherine Rovelli, ha investito un pusher ed è scomparsa nel nulla. Poi c'è Long Lai, un ristoratore cinese scappato di casa che Contrera ha l'incarico di riportare alla sua famiglia, e che già nelle prime pagine lo atterra con due calci ben assestati. E soprattutto c'è uno stalker, spuntato fuori dal nulla o giù di lì, che minaccia l'ex moglie e l'ex figlia di Contrera, come le chiama lui, costringendolo a ritornare temporaneamente sotto il tetto coniugale, con tutte le implicazioni tragicomiche di quella convivenza forzata. Insomma, stavolta Contrera è alle prese non con uno ma con ben tre casi che fino alla fine sembrano irrisolvibili. Eppure, grazie alle sue scalcinate qualità e al talento di trasformare gli errori in punti di forza, riuscirà a trovare il bandolo della matassa. Perché alla fine Contrera scava sempre nelle contraddizioni umane. Senza fornire risposte, cercando solo di sopravvivere e, magari, di capirci qualcosa. Scapperebbe ogni volta, se potesse, preda di quel bisogno ciclico di autodistruzione che fa di lui quello che è, un simpatico inetto sempre sull'orlo dell'abisso e sempre capace di uscirne, un po' sporco.

29 marzo 2020

HANS TUZZI NESSUNO RIVEDE ITACA

Il libro ha al centro un musicista, Tommaso, nato nel 1966, che riceve, poco dopo il suo cinquantesimo compleanno, un lascito composto da una scatola di foto e cartoline e da una chiavetta con un lungo messaggio dell'amico Massimo, uno scrittore nato nel 1936 e morto tragicamente. Le due voci si intrecciano in un dialogo che tocca molti temi personali, come l'omosessualità e politici, come il destino dell'europa.

PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...