Fuori di testo è un libro sui libri come nessuno li ha mai raccontati. Dedicando a ciascuna delle «soglie» del libro - titoli, copertine, risvolti, fascette, ringraziamenti, dediche, indici... tutto escluso il testo, insomma - una trattazione gustosa e documentata, Valentina Notarberardino rivela storie, curiosità, segreti, retroscena dell'editoria in generale e della narrativa italiana recente in particolare, anche grazie alle inedite confessioni di alcuni fra gli scrittori maggiori e più venduti del nostro Paese: da Edoardo Albinati a Diego De Silva, da Massimo Gramellini a Nicola Lagioia, da Melania G. Mazzucco a Roberto Saviano. Ne emerge una guida preziosa all'attività editoriale, regno spesso impenetrabile ai non addetti, dove si incrociano e cooperano - non sempre pacificamente, come si vedrà - qualità letteraria e strategie di marketing, volontà d'autore e «diavolerie» di editori, grafici, redattori: tutti ingredienti della pozione magica che è ogni successo editoriale.
Un contenitore culturale Nulla di più Libri scelti su basi prettamente personali Non esiste un criterio di scelta tranne quello di ritenere la trama o la tematica trattata.
Informazioni personali
- RICCARDO SEDINI
- Sale, Alessandria, Italy
- Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;
10 gennaio 2023
GIULIANO PASINI È COSI CHE SI MUORE
Sono passati dieci anni dall’ultima volta che il commissario Roberto Serra ha dovuto seguire un’indagine a Case Rosse, borgo di mille anime arroccato sull’Appennino emiliano in cui ha avuto luogo uno dei crimini più brutali della sua carriera. Ha chiesto lui di essere assegnato di nuovo a quel minuscolo commissariato tra le montagne e i campi, perché lì pensava di poter sfuggire ai fantasmi che accompagnano le sue notti e provare a rimettere insieme i pezzi della sua vita. È un giorno di maggio uguale a tanti altri quando viene chiamato nella frazione di Ca’ di Sotto per un incendio. Il cadavere di Eros Bagnaroli, detto il Burdigòn, lo scarafaggio, viene ritrovato carbonizzato in quel che resta della sua casa, ma sul suo corpo ci sono ferite che nessun fuoco è in grado di provocare: è stato sgozzato, come si fa da quelle parti col maiale. Inizia così la seconda indagine di Serra a Case Rosse, e un muro invalicabile di omertà sembra di nuovo circondarlo, mentre la Danza, il suo male oscuro, gli crolla addosso quando meno se lo aspetta. Questa volta, però, non è solo. Al suo fianco c’è l’esuberante, rissosa e fragilissima Rubina Tonelli, anche lei con la sua parte di fantasmi e cicatrici. Per entrambi, cercare la verità sarà un modo per salvarsi. O per condannarsi definitivamente.
09 gennaio 2023
DARIO CORRENTI TUTTI I NOMI DELLA MORTE
Mancano poche settimane a Natale quando Marco Besana, cronista di nera navigato quanto disilluso, viene spedito in provincia di Pisa, nella Valle del Diavolo: in uno dei bacini di acqua bollente naturale che costellano la zona è stato ripescato il corpo di una donna – bollita viva, dice l’autopsia. Besana chiede e ottiene che ad accompagnarlo sia Ilaria Piatti, la giovane collega dall’eccezionale fiuto investigativo, precaria da sempre e con la vita privata spesso a pezzi. La polizia ha fretta di chiudere l’indagine, ma i due giornalisti la pensano diversamente: di fronte hanno un serial killer feroce e abilissimo, che tortura e uccide da anni all’insaputa di tutti, tanto il suo modus operandi è sofisticato e sfuggente. Per fermarlo, dovranno indagare sui nuovi omicidi ma anche su impolverati cold case, che sembrano tutti ispirarsi a una sinistra serie di dipinti del ‘500 – guardandosi di continuo le spalle, perché il killer ha messo nel mirino anche loro.
ALESSIO ZUCCHINI UNA FAMIGLIA
Una misteriosa rapina al caveau di una banca, una nave che affonda con il suo carico di veleni, un antico santuario consacrato alle cosche. A Paola è bastata un’ora e mezzo di volo per trovarsi in un altro mondo. Quello che ha lasciato tanti anni prima senza rimpianti e in cui torna di rado, e sempre controvoglia. L’addio che deve dare questa volta, in questa terra a cui rifiuta di appartenere, è il più doloroso di tutti. Matteo era il più piccolo e perdere un fratello in quel modo non è accettabile per lei che ha sempre cercato di trarlo in salvo, lontano dal destino che la famiglia aveva scelto per lui. La famiglia di Paola non è come le altre. Suo padre Domenico La Paglia è un boss della ‘ndrangheta e rappresenta tutto quello a cui lei si è ribellata. Da Pietranera – un paesino calabrese arrampicato su una montagna a picco sul mare – è scappata a Milano, ha fatto carriera nel mondo della moda e iniziato una nuova vita. Ma ciò da cui ha cercato di prendere le distanze ha tentacoli lunghi. C’è solo la guerra tra clan dietro la morte di suo fratello? Ora che il dubbio si è insinuato nella sua mente, la verità è un premio per cui è disposta a pagare un prezzo molto alto.
08 gennaio 2023
GIANNI CELATI LE AVVENTURE DI GUIZZARDI
Guizzardi detto Danci è una sorta di Pinocchio adulto, che scivola lungo una serie di avventure comiche e surreali tra pericolose e irascibili vedove, vecchi laidi e taccagni, indovini, fantasmi scorbutici, condòmini che tramano nell’ombra, indovini e violinisti matti. Su tutti Guizzardi posa lo sguardo stralunato di chi vede il mondo per la prima volta, non dà nulla per scontato e non conosce il parametro della normalità comunemente intesa. La precarietà con cui abita l’esistenza è la stessa con cui si esprime: il suo è un linguaggio strampalato e traballante, sbilenco, ma che proprio in virtù del suo essere “fuori asse” regala a Guizzardi un’autenticità e un genio inaspettato che rendono questo libro molto più che una commedia à la Buster Keaton. Come dice Paolo Nori nella sua prefazione, in questo susseguirsi di peripezie “c’è la miseria dei nostri pranzi e delle nostre vite geometrili, quella forza terribile e innominabile che ci costringe a stare insieme anche quando non ci sopportiamo, ci sono le nostre tristi, insignificanti esistenze che sono tutto quello che abbiamo.”
FRANCESCA GIANNONE LA PORTALETTERE
Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent'anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all'amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell'istante in cui l'ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent'anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo - ma soprattutto senza che il paese lo voglia - la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni '30 fino agli anni '50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.
ALESSANDRO ROBECCHI UNA PICCOLA QUESTIONE DI CUORE
Alla Sistemi Integrati - l'agenzia investigativa che Carlo Monterossi ha fondato per noia, per sfuggire alla tivù spazzatura che l'ha reso ricco, per «infilarsi nelle vite degli altri» - si presenta un ragazzo molto perbene, Stefano Dessì. Vuole che sia ritrovata una persona scomparsa, «la mia donna», dice. Una piccola questione di cuore, pensano Carlo e i suoi soci, il ruvido Oscar Falcone e l'ex poliziotta Cirrielli. Il ragazzo è molto giovane, ha solo ventidue anni, e il suo amore scomparso sfiora i quaranta, è rumena, bellissima, elegante, affermata, enigmatica. E nei guai. Che affari ha in corso Ana con un boss in giacca e cravatta, un re della zona grigia che lega denaro sporco e affari ufficialmente puliti? Perché è costretta a nascondersi? E soprattutto che cosa ha, o che cosa sa, Ana, da «barattare in cambio della sua vita»? Giorni dopo viene ucciso Federico Bastiani, «il nuovo fenomeno della finanza», giovane, rampante astro nascente del business, soldi e jet set. Lo trovano «con un buco in testa» in un piccolo appartamento affittato a giornata. Indagano, in modo semi-ufficiale, due poliziotti: Ghezzi, che si muove morbido come un gatto, e il ringhiante Carella. Scoprono in fretta che dietro la patina di brillante mondanità si nasconde molto altro, ma capiscono anche che la soluzione non è soltanto lì. A Ghezzi e Carella il delitto sembra «una cosa mezzo e mezzo», forse gli affari, certo, ma anche qualcosa di personale. Le due indagini finiscono per incrociarsi, Carlo Monterossi, Oscar Falcone, la Cirrielli, Ghezzi e Carella, formano un unico gruppo, tra battibecchi, divergenze e diverse visioni del mondo, tutti con le vite private perennemente in zona sismica, e tutti sorpresi di trovarsi a riflettere - ognuno a suo modo - su quella che Carlo chiama con un ghigno sarcastico «l'annosa questione dell'amore».
ANDREA BAGNULO UNA STORIA DIVERSA
Arturo è un ragazzo omosessuale, imprigionato in una realtà che non lo accetta. Insieme al compagno Gabriele decide di lasciare la sua terra, il Sud Italia, per trasferirsi a Bologna, dove spera di trovare un ambiente più aperto. Quell'illusione sarà presto spezzata dal susseguirsi di una serie di dolorosi eventi che si abbatteranno inesorabilmente sulla coppia. Tormentato da quei traumi, Arturo intraprende un percorso di rinascita e riscatto grazie all'aiuto di una premurosa terapeuta, che tenterà di lenire quelle ferite che gli hanno tolto il gusto di vivere.
07 gennaio 2023
EMANUELE TERMINI L'ACQUA ALTA E I DENTI DEL LUPO
Josif Džugašvili nascosto nella sala macchine di un cargo che trasporta grano, parte da Odessa per arrivare al porto di Ancona. Da lì, con l’aiuto degli anarchici del posto, raggiunge Venezia presentandosi alla soglia del Monastero di San Lazzaro degli Armeni, nella laguna veneta, dove sarà ospite dei padri mechitaristi. È una leggenda? Negli anni Cinquanta il giornalista italiano Gustavo Traglia cercò di scoprire le motivazioni che portarono Josif in Europa, ma la pubblicazione delle sue ricerche fu ostacolata da chi preferiva mantenere un’assoluta segretezza su quel viaggio, anche a distanza di molti anni. Perché?L’autore indaga sulla vicenda, insegue le poche tracce e i tanti pseudonimi che Josif dissemina lungo il suo cammino, raccoglie indizi e rintraccia le fonti. Assieme a lui torniamo ad ammirare la Venezia delle calli, dei sotoporteghi, dei ponti, dei tramonti in laguna. Tra i turisti che sbarcano dai “mostri bianchi” e i veneziani che si tengono stretta la loro città, riusciremo forse a scoprire se nel 1907 il bolscevico è davvero stato lì.
PAOLO MORANDO LA STRAGE DI BOLOGNA
Il 2 agosto 1980 Anna Di Vittorio perse il fratello Mauro. In quei giorni conobbe Gian Carlo Calidori, poi divenuto suo marito, che nella strage aveva perso invece un amico. Una quindicina d’anni fa, dopo un lungo percorso di corrispondenza e conoscenza con Mambro e Fioravanti, Anna e il marito scrissero la lettera di “perdono” che consentì alla Mambro di ottenere la libertà. Poi però il fronte innocentista iniziò a sostenere che a trasportare la bomba, rimanendone vittima, era stato Mauro Di Vittorio, vicino a Lotta Continua. All’ipotesi aderirono senza imbarazzi proprio Mambro e Fioravanti. La vicenda rientrò, anche per via giudiziaria, ma permette di fare il punto definitivo sulla storia processuale e sulle novità emerse dalle sentenze su Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, entrambi condannati all’ergastolo. Lo sfondo di quest’ultimo processo riguardava, infatti, per la prima volta, mandanti e organizzatori della strage. E passi per Gelli e Ortolani, ma sono rispuntati nomi che sembravano appartenere a una stagione precedente, come l’ex capo dell’Ufficio affari riservati Federico Umberto D’Amato e il giornalista Mario Tedeschi, già senatore missino e direttore del “Borghese”. Oggi la lettura della strage di Bologna è cambiata: non più l’opera di un gruppo di ragazzetti esaltati (i Nar), bensì un’operazione lungamente studiata, quanto in alto ancora non si sa, ma sicuramente organizzata e finanziata dalla P2, insieme a pezzi dello Stato e saldando le sigle della galassia dell’eversione nera. Tutto questo in una logica di continuità con gli anni settanta: quell’aspra stagione della strategia della tensione, insomma, che nell’agosto del 1980 l’Italia sembrava aver definitivamente archiviato, ma che – per chi ne reggeva i fili – non era invece affatto conclusa.
PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA
Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...
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Orfana di madre, Ebla cresce nell’entroterra somalo. L’anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le insegna l’arte interdetta all...
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Linda non lo sa, che diventare famosa non è così difficile: basta ubriacarsi una sera e lasciarsi filmare durante un rapporto intimo e ades...
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La voglia di morire, di farla finita non senza tornare per l'ultima volta nei luoghi dove si sono svolti i fatti. È possibile che a dic...