Josif Džugašvili nascosto nella sala macchine di un cargo che trasporta grano, parte da Odessa per arrivare al porto di Ancona. Da lì, con l’aiuto degli anarchici del posto, raggiunge Venezia presentandosi alla soglia del Monastero di San Lazzaro degli Armeni, nella laguna veneta, dove sarà ospite dei padri mechitaristi. È una leggenda? Negli anni Cinquanta il giornalista italiano Gustavo Traglia cercò di scoprire le motivazioni che portarono Josif in Europa, ma la pubblicazione delle sue ricerche fu ostacolata da chi preferiva mantenere un’assoluta segretezza su quel viaggio, anche a distanza di molti anni. Perché?L’autore indaga sulla vicenda, insegue le poche tracce e i tanti pseudonimi che Josif dissemina lungo il suo cammino, raccoglie indizi e rintraccia le fonti. Assieme a lui torniamo ad ammirare la Venezia delle calli, dei sotoporteghi, dei ponti, dei tramonti in laguna. Tra i turisti che sbarcano dai “mostri bianchi” e i veneziani che si tengono stretta la loro città, riusciremo forse a scoprire se nel 1907 il bolscevico è davvero stato lì.
Un contenitore culturale Nulla di più Libri scelti su basi prettamente personali Non esiste un criterio di scelta tranne quello di ritenere la trama o la tematica trattata.
Informazioni personali
- RICCARDO SEDINI
- Sale, Alessandria, Italy
- Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;
07 gennaio 2023
PAOLO MORANDO LA STRAGE DI BOLOGNA
Il 2 agosto 1980 Anna Di Vittorio perse il fratello Mauro. In quei giorni conobbe Gian Carlo Calidori, poi divenuto suo marito, che nella strage aveva perso invece un amico. Una quindicina d’anni fa, dopo un lungo percorso di corrispondenza e conoscenza con Mambro e Fioravanti, Anna e il marito scrissero la lettera di “perdono” che consentì alla Mambro di ottenere la libertà. Poi però il fronte innocentista iniziò a sostenere che a trasportare la bomba, rimanendone vittima, era stato Mauro Di Vittorio, vicino a Lotta Continua. All’ipotesi aderirono senza imbarazzi proprio Mambro e Fioravanti. La vicenda rientrò, anche per via giudiziaria, ma permette di fare il punto definitivo sulla storia processuale e sulle novità emerse dalle sentenze su Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, entrambi condannati all’ergastolo. Lo sfondo di quest’ultimo processo riguardava, infatti, per la prima volta, mandanti e organizzatori della strage. E passi per Gelli e Ortolani, ma sono rispuntati nomi che sembravano appartenere a una stagione precedente, come l’ex capo dell’Ufficio affari riservati Federico Umberto D’Amato e il giornalista Mario Tedeschi, già senatore missino e direttore del “Borghese”. Oggi la lettura della strage di Bologna è cambiata: non più l’opera di un gruppo di ragazzetti esaltati (i Nar), bensì un’operazione lungamente studiata, quanto in alto ancora non si sa, ma sicuramente organizzata e finanziata dalla P2, insieme a pezzi dello Stato e saldando le sigle della galassia dell’eversione nera. Tutto questo in una logica di continuità con gli anni settanta: quell’aspra stagione della strategia della tensione, insomma, che nell’agosto del 1980 l’Italia sembrava aver definitivamente archiviato, ma che – per chi ne reggeva i fili – non era invece affatto conclusa.
05 gennaio 2023
RODRIGO FRESAN LA PARTE INVENTATA
In un mondo impazzito, dove gli autori non contano più molto, uno scrittore anziano e disilluso tenta di scomparire nel modo più definitivo possibile: viaggiando verso l'Hadron Collider, per fondersi con la particella di Dio e trasformarsi in una divinità onnipresente - quasi un meta-scrittore - capace di riscrivere tutto, la sua vita, i suoi ricordi. Con umorismo pungente e uno stile brillante e ricercato, mescolando romanzo, auto-fiction e saggio pop, Rodrigo Fresàn conduce il lettore in un viaggio fantasmagorico tra le sue ossessioni, in un frenetico tour de force tra genio e follia, famiglie spezzate e realtà parallele, esplorando i temi, a lui cari, dell'infanzia, della perdita e della memoria. La parte inventata è la nuova, affascinante sfida letteraria della nostra contemporaneità, al pari di Infinite Jest, 2666 e L'arcobaleno della gravità. Lo scrittore argentino offre al lettore una potente difesa della letteratura, ma soprattutto una celebrazione gioiosa della lettura e della scrittura, e di quelle parti inventate delle nostre vite, le storie che ci raccontiamo per dare forma al mondo.
LUIGI ZOIA PARANOIA
Il paranoico spesso è convincente, addirittura carismatico. In lui il delirio non è direttamente riconoscibile. Incapace di sguardo interiore, parte dalla certezza granitica che ogni male vada attribuito agli altri. La sua logica nascosta procede invertendo le cause, senza smarrire però l'apparenza della ragione. Questa follia "lucida" - così la definivano i vecchi manuali di psichiatria - è uno stile di pensiero privo di dimensione morale, ma con una preoccupante contagiosità sociale. Raggiunge infatti un'intensità esplosiva quando fuoriesce dalla patologia individuale e infetta la massa. Al punto da imprimere il proprio marchio sulla storia, dall'olocausto dei nativi americani alla Grande Guerra ai pogrom, dai mostruosi totalitarismi del Novecento alle recenti guerre preventive delle democrazie mature. Finora mancava uno studio d'insieme sulla paranoia collettiva, rimasta terra di nessuno tra le discipline psichiatriche e quelle storiche. Per primo lo psicoanalista Luigi Zoja ricostruisce la dinamica, la perversità e insieme il fascino, l'assurdità ma anche la potenza del contagio psichico pandemico, in un saggio innovativo che attinge a vastissime competenze pluridisciplinari. Improvvisamente, vediamo con occhi diversi eventi che credevamo di conoscere, e comprendiamo quanto i paranoici di successo, Hitler o Stalin, fossero tali per la loro capacità di risvegliare la paranoia dormiente nell'uomo comune...
ALEX TORINESI L'INFERNO OLTRE LA NEBBIA
Cosa si nasconde nella nebbia? C’è qualcosa a Morimondo, oltre la bruma che lo avvolge. Qualcosa che emerge dal passato e che non se n'è mai andato. È un freddo e nebbioso giorno di Novembre quando nelle campagne circostanti spariscono due fratellini, Francesco e Federico. Non trascorre molto tempo e Francesco viene ritrovato nei campi privo di sensi e gravemente ferito. Poi, qualche giorno dopo, una nuova macabra scoperta: proprio lì, dove è stato trovato Francesco, in fondo a un pozzo artesiano giace il corpo senza vita di Federico. Le indagini si rivelano da subito molto complesse e si infrangono contro il muro di gomma della paura, del tempo che corre e dell'enorme pressione mediatica a cui il vice questore Evola, incaricato delle indagini, è sottoposto.Al suo fianco un sacerdote, don Ilario, uomo di grande intuito e umanità che rivestirà un ruolo chiave in tutta la vicenda. Anche Francesco, l'unico testimone, muore in circostanze misteriose prima di raccontare la sua verità. È l'inizio di una serie di omicidi all'ombra dell'antica abbazia cistercense. Bisogna fare in fretta o la scia di sangue non si arresterà. Con il trascorrere dei giorni torneranno a galla le memorie di un incubo vissuto nell’estate del 1964 quando Cornelio Verni, il sutèramort, il sotterramorti, rapì quattro bambini e li nascose in altrettanti pozzi artesiani uccidendo uno di loro. Riaffioreranno segreti dai risvolti sconcertanti, misteriosi accadimenti nati sull'onda di un trascorso orribile e celato dietro il manto del tempo e di una presenza inquietante, evanescente ed eterea come la bruma d'autunno. Nel silenzio la nebbia copre, oscura, custodisce e protegge ciò che non avrebbe mai dovuto essere riportato alla luce. E che cinquantaquattro anni dopo rinnoverà il suo orrore.
FULVIO DI SIGISMONDO ERAVAMO SOLI
Che cosa lega la solitudine di Luca, Margherita e Pezzo, turbolenti adolescenti dei nostri giorni, a quella di Antonio, anziano partigiano e ex operaio, giunto quasi al termine della propria esistenza? La storia si dipana per mezzo di lettere che sono flussi di coscienza, schegge di vita, tessere di un presente che stentano a delineare un futuro accettabile. Un romanzo generazionale, sospeso tra il flusso dei ricordi di un intenso, terribile e struggente passato e il desiderio di un domani scevro di incertezze e colmo del desiderio di libertà.
DIEGO PITEA LA STANZA DELLE ILLUSIONI
Roberto Calli, noto avvocato penalista di Roma, si rivolge a Richard Dale, psicologo con la sindrome di Asperger e già collaboratore della Polizia in diverse indagini, per sottoporgli un problema: al suo assistito, un finanziere di nome Cesare Borghi dal passato avvolto nel mistero, vengono indirizzate delle lettere anonime nelle quali si preannuncia la sua morte. Sembra un caso banale e Richard è restio ad accettare ma, prima di congedare Calli, nota un’incongruenza: l’indirizzo nelle buste è scritto a mano e la scrittura sembra quella di un bambino. Troppi elementi strani per una mente sempre alla ricerca di misteri come la sua. Parte così un caso che lo porterà, insieme alla moglie Monica, in una villa sulle Dolomiti con dei perfetti sconosciuti e all’interno della quale accadranno avvenimenti sconcertanti e inspiegabili: un uomo che cammina in piena notte con una scala in mano, un anello con un’iscrizione misteriosa, un ritaglio di giornale di trent’anni prima, un quadro famoso che sembra celare un segreto. Non ultima, la sfida intellettuale più ardua per un investigatore: un omicidio compiuto in una camera chiusa dall’interno. Sono questi gli enigmi con i quali dovrà scontrarsi Richard Dale per venire a capo di un caso che sembra uscito direttamente dalle pagine di un libro di Agatha Christie.
ALBERTO MARZOCCHI SUL CONFINE
Ex Unione europea, 2055. Un misterioso omicidio diventa la scintilla per far innescare una guerra tra la Francia e l’Italia. In un’epoca in cui l’unico sollievo rimasto alle persone è intossicarsi di alcol, sono cambiate un po’ di cose: c’è un governo dispotico, c’è il ministero del Tempo libero e, soprattutto, c’è la potentissima Lobby dei Bar. In un giorno di fine autunno, arrestano il suo presidente con l’accusa di cospirare contro lo Stato. E in meno di ventiquattr’ore viene trovato il cadavere del suo vice. Verranno coinvolti nella vicenda, loro malgrado, l’ex miglior giornalista del Nord Italia, il suo compare sommelier, diventato astemio, e la giovane studentessa di Storia contemporanea a cui entrambi fanno la corte. Partiranno per un viaggio suicida attirati dalla trappola dei servizi segreti francesi. Riusciranno a risolvere il caso e ad evitare il conflitto tra Italia e Francia?
04 gennaio 2023
DANIELA CARMEN MAINARDI NESSUNA DISTANZA È TROPPO LONTANA
Sudafrica 2010. Jalia scorge un signore anziano che con ostinazione la osserva da lontano. L’uomo la saluta pronunciando il suo nome, le rivela che si conoscono e che, se avrà la pazienza di ascoltare, condividerà con lei un antico mistero. Jalia non ha mai visto quell’uomo. Lo sguardo dello sconosciuto è perso lontano a raccogliere le macerie di una giovinezza ormai passata, il suo sorriso è triste, le sue parole sono stanche. Jalia avrà la pazienza di farsi condurre attraverso quel viaggio misterioso? Il sipario si apre sull’Africa, immensa e commovente. “Ci sono legami invisibili, uniti da fili sottili eppure incredibilmente resistenti, che superano i limiti del tempo e dello spazio, oltre i muri delle distanze e le linee dei confini.”
GIORGIO TACCONI 50 SFUMATURE DI MILANO
Un percorso fanta-letterario alla scoperta di Milano in compagnia dei personaggi nati dalla penna di Erica Arosio & Giorgio Maimone, Giovanni Arpino, Cletto Arrighi, Riccardo Bacchelli, Luciano Bianciardi, Gianni Biondillo, Massimo Bontempelli, Deborah Brizzi, Dino Buzzati, Paola Calvetti, Sveva Casati Modignani, Carlo Castellaneta, Piero Colaprico & Pietro Valpreda, Carmen Covito, Dario Crapanzano, Giuseppe Culicchia, Sandrone Dazieri, Augusto De Angeli, Emilio De Marchi, Paolo Di Stefano, Carlo Emilio Gadda, Ernest Hemingway, Gabriella Kuruvilla, Alessandro Manzoni, Giuseppe Marotta, Milena Milani, Renato Olivieri, Laura Pariani, Giuseppe Pederiali, Andrea G. Pinketts, Carlo Porta, Francesco Recami, Alessandro Robecchi, Giuseppe Rovani, Luigi Santucci, Giorgio Scerbanenco, Antonio Scurati, Umberto Simonetta, Gianni Simoni, Carlo Tenca, Giovanni Testori, Hans Tuzzi, Alberto Vigevani, Elio Vittorini.
PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA
Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...
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Orfana di madre, Ebla cresce nell’entroterra somalo. L’anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le insegna l’arte interdetta all...
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La voglia di morire, di farla finita non senza tornare per l'ultima volta nei luoghi dove si sono svolti i fatti. È possibile che a dic...