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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

28 dicembre 2022

VITTORINO ANDREOLI LETTERA A UN VECCHIO

 L’ultimo capitolo della nostra esistenza, come l’ultimo capitolo di un libro, è spesso anche il più interessante. E per spiegarlo Vittorino Andreoli utilizza una lettera diretta e appassionata. Una lettera che accompagna a prendere consapevolezza del proprio corpo e della propria mente, scoprendo le funzioni e le possibilità della senectus, come la chiamavano elegantemente i latini. A che cosa serve avere memoria di numeri, nomi o dettagli geografici quando si passa da un teatro operativo a uno fatto di sentimenti e di elaborazioni del pensiero? A una certa età serve piuttosto una memoria storica e sintetica. Più della precisione e della rapidità immediate conta rivivere e raccontare il passato non dentro la nostalgia, ma come fonte per disegnare meglio il presente e il futuro. È errato anzitutto credere che il tema attorno a cui ruota l’esistenza del vecchio sia la morte. Occorre invece che la società si convinca che egli ha bisogno di essere utile, di avere un senso proprio nel presente. Solo così si possono rimettere al centro il desiderio e le caratteristiche degli anziani, evitando loro il dolore dell’esclusione e dell’abbandono.






MATTEO B. BIANCHI LA VITA DI CHI RESTA

 “Quando torni io non ci sarò già più.” Sono le ultime parole di S. a Matteo, pronunciate al telefono in un giorno d’autunno del 1998. Sembra una comunicazione di servizio, invece è un addio. S. sta finendo di portare via le sue cose dall’appartamento di Matteo dopo la fine della loro storia d’amore. Quel giorno Matteo torna a casa, la casa in cui hanno vissuto insieme per sette anni, e scopre che S. si è tolto la vita. Mentre chiama inutilmente aiuto, capisce che sta vivendo gli istanti più dolorosi della sua intera esistenza. Da quegli istanti sono passati quasi venticinque anni, durante i quali Matteo B. Bianchi non ha mai smesso di plasmare nella sua testa La vita di chi resta, in libreria per Mondadori. Nei mesi che seguono la morte di S., Matteo scopre che quelli come lui, parenti o compagni di suicidi, vengono definiti sopravvissuti. Ed è così che si sente…







PIERA VENTRE GLI SPETTRI DELLA SERA

 Cosa significa raccontare delle stanze? Entrare in luoghi privati, nascosti, discreti e cercare tra pareti e corridoi, camere e luci che passano dalle finestre i fili di tante storie? È Piera Ventre a dircelo, nel suo modo, con la sua scrittura densa e precisa. E allora cosa accade se in una casa si accende un fuoco? Oppure se va via la luce, ed entrano insetti e briganti? E se in una casa si smarriscono gli oggetti, saremmo capaci di ritrovarli o dovremmo rassegnarci alla loro misteriosa sparizione? La vita che abita le stanze è quasi sempre segreta e inviolabile giacché le case, in fondo, altro non sono che tane nelle quali ciascuno rivela sé stesso. La donna che dice «io» in queste pagine in realtà dice «noi» e il suo sguardo, che setaccia le abitazioni in cui ha vissuto e le case degli altri, non si posa unicamente sugli oggetti, sulle pareti - e sui corpi che tra quelle pareti si muovono - ma sul quotidiano che talora emerge dalle cose che ci appaiono più innocue e familiari. Nel raccontare questi interni, come nei tableaux vivants, le inesattezze trovano corrispondenze esistenziali. E i dettagli sono specchio di qualcosa di profondo, sedimento del tempo, delle innumerevoli ore che ciascuno di noi trascorre nel luogo che ci ostiniamo a chiamare «casa». In queste trame coerenti di storie che si aprono una sull'altra come fossero stanze sconosciute, Piera Ventre conferma il suo grande talento di scrittrice. Ci fa immergere in quel battito del tempo che le case portano con sé. Dentro memorie e vite distanti che rinunciamo a conoscere del tutto, per lasciare alla nostra coscienza un intervallo, un'attesa, una lieve imprecisione in cui poter liberamente inciampare.






GIANLUCA BARBERA IL SEGRETO DEL GRAN MAESTRO

 "G. era stato accusato dei più atroci delitti. Non aveva pagato un conto troppo salato. Qualcosa o qualcuno lo aveva sempre protetto, aveva vegliato su di lui e lo teneva ancora al comando." La mattina del 17 marzo 1981 le forze dell'ordine varcano il cancello di una villa immersa nella campagna toscana. Indagano sull'omicidio dell'avvocato Giorgio Ambrosoli e sul presunto rapimento del finanziere siciliano Michele Sindona, ma di lì a poco si troveranno a scoperchiare il vaso di Pandora, rinvenendo una lista di affiliati alla cosiddetta loggia massonica P2. Sono tutti nomi pesanti, personalità ai massimi livelli delle istituzioni e della società civile: deputati e sena tori, alti ufficiali, industriali, giornalisti. L'Italia del potere quei giorni trema. Al vertice della piramide c'è G., l'uomo dei misteri, il protagonista de "Il segreto del Gran Maestro". L'ombra lunga di G. risulterà invischiata nei peggiori scandali e fatti di cronaca nera della storia repubblicana: il tentato golpe Borghese, l'eversione di Gladio, il crac del Banco Ambrosiano, la strage di Bologna, la morte di Roberto Calvi. Sospettato dei delitti più atroci e dei complotti più oscuri eppure in grado di superare, quasi indenne, processi e indagini, G. vive ormai da anni a Villa Wanda, nella quiete dei colli aretini. È proprio lì che arriva Marco Sangiorgi, giornalista d'inchiesta autore di scoop clamorosi, ora impegnato a girare un docufilm sulla pagina più oscura della nostra storia. Giorno dopo giorno tra i due si sviluppa un confronto serrato. G. ripercorre i misteri d'Italia con la precisione di un archeologo e intanto si smarca con aristocratico savoir-faire dalle domande più scomode. Alterna con studiata perizia le sue tante maschere. Nessuno dei due sembra avere paura dell'altro. Il giornalista sa quali tasti toccare. Ciò che non sa, e che non può neppure immaginare, è che forse le loro strade si sono già incrociate, e che tra i tanti misteri in cui G. è implicato potrebbe essercene uno che è costato la vita a sua moglie. 








ALESSANDRO DE ROMA GRANDE TERRA SOMMERSA

 L’undicenne Pietro Stefano Mele è un ragazzino qualsiasi quando la madre scivola (anche per sua responsabilità, crede lui) e sbatte la testa su uno scoglio, lasciandolo a combattere con il proprio senso di colpa. Il padre riversa su Pietro la responsabilità dell’accaduto e lo abbandona nel piccolo borgo sardo di San Lorenzo de Siete Fuentes, da nonna Sircana, che fino a quel momento è stata, per il nipote, solo una sconosciuta. Tuttavia, giorno dopo giorno, tra i due nasce un’intesa profonda. Pietro è affascinato dai vicini della nonna, i Campus, ma lei sembra volerlo mettere in guardia da loro. Perché spariscono per intere settimane e poi ricompaiono come se niente fosse? E cosa nascondono le biciclettate notturne in cui si avventurano il dottor Campus e i tre figli incuranti del freddo?








GIANFRANCO DI FIORE L'AMORE INUTILE

 Ci si può innamorare di una voce? È la domanda che lei si ripete di continuo per un anno, mentre prova a guarire le sue ferite parlando al telefono con lui, il quale, in attesa di poterla incontrare, finisce per perdere ogni ragionevole certezza. Di chi e di che cosa ci innamoriamo? L'amore inutile è un racconto sull'immaginazione e sulla paura, una rincorsa affannosa che unisce le vite e le disperazioni di due giovani irrisolti alla ricerca dell'amore e di sé stessi, in un'epoca governata da luoghi e rapporti virtuali, dove i contatti umani e le verità sembrano impossibili da rintracciare. Sullo sfondo di una provincia del sud, anonima e spenta, questo strano legame di voce e morbosità - che all'inizio sembra aiutare lei, a guarire dalle sue ossessioni - finisce per mettere in crisi non solo l'identità di entrambi i giovani, ma persino il significato e la necessità dei sentimenti, dei corpi, di un amore possibile.







FABIO STASSI NOTTURNO FRANCESE

 La nuova avventura di Vince Corso: il biblioterapeuta esploratore di spazi e di persone che indaga per imprevisti e coincidenze in una Roma misteriosa, è alle prese con un enigma che lo spinge in Costa Azzurra. Tra sospensione e attesa un viaggio trascinante alla scoperta di una verità che lo toccherà intimamente.






PAOLO MILONE ASTENERSI PRINCIPIANTI

 La morte è l’unica certezza che abbiamo nella vita, ma noi allontaniamo il pensiero ogni giorno, con pervicace distrazione. Eppure basterebbe fermarsi un istante… Ecco perché è fatto di istanti, questo libro inaspettato. Di quegli attimi preziosi in cui esitiamo in cerca di una strada, e all’improvviso ci accorgiamo che la vita e la morte fanno gli stessi scherzi, perché semplicemente sono un’unica cosa. In fondo cosa c’è, dopo la morte? C’è un paese dove non siamo mai andati: «Per me, per esempio, la Norvegia». Di ciò di cui non si può parlare, non bisogna tacere.






HANS TUZZI CURIOSISSIMI FATTI DI CRONACA CRIMINALE

 Il nostro Sole è una dei cento miliardi di stelle che compongono la Via Lattea, periferica nella rete delle galassie. E forse alle galassie gli inquirenti dovrebbero guardare per risolvere una serie di delitti impossibili: un senatore viene trovato, corpo in poltrona e testa sul camino, senza che in casa si trovi una goccia di sangue. I testimoni affermano di avere notato in cielo strane luci. Il bimbo Agostino ha visto qualcosa, ma la tiene per sé, perché da quel momento capisce la lingua degli animali, e a lui il gatto di casa ha rivelato antiche storie…






DANIELE MENCARELLI FAME D'ARIA

 Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D'un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla. Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant'Anna del Sannio. Quando Jacopo scende dall'auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro. In attesa che Oliviero ripari l'auto, padre e figlio trovano ospitalità da Agata, proprietaria di un bar che una volta era anche pensione, è proprio in una delle vecchie stanze che si sistemano. Sant'Anna del Sannio, poche centinaia di anime, è un paese bellissimo in cui il tempo sembra essersi fermato, senza futuro apparente, come tanti piccoli centri della provincia italiana. Ad aiutare Agata nel bar c'è Gaia, il cui sorriso è perfetta sintesi del suo nome. Sarà proprio lei, Gaia, a infrangere con la sua spontaneità ogni apparenza. Perché Pietro è un uomo che vive all'inferno. "I genitori dei figli sani non sanno niente, non sanno che la normalità è una lotteria, e la malattia di un figlio, tanto più se hai un solo reddito, diventa una maledizione." Ma la povertà non è la cosa peggiore. Pietro lotta ogni giorno contro un nemico che si porta all'altezza del cuore. Il disamore. Per tutto. Un disamore che sfocia spesso in una rabbia nera, cieca. Il dolore di Pietro, però, si troverà di fronte qualcosa di nuovo e inaspettato. Agata, Gaia e Oliviero sono l'umanità che ancora resiste, fatta il più delle volte di un eroismo semplice quanto inconsapevole.











PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...