Il libro narra la parabola discendente di un sindaco, Brasco, che sprofonda nel baratro della corruzione e dell'illegalità, sopraffatto da un delirio di onnipotenza e intrappolato nella rete seduttiva di una bellissima donna, disposta a tutto per ottenere quello che vuole. Una volta venuti alla luce i suoi illeciti, scoprirà l'altra faccia del potere, quella che non perdona i perdenti e che condanna alla damnatio memoriae gli sconfitti. Brasco percorrerà un passo alla volta la strada dell'autodistruzione, trovando un lampo di umanità e di comprensione solo tra chi vive ai margini della società.
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Informazioni personali
- RICCARDO SEDINI
- Sale, Alessandria, Italy
- Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;
22 aprile 2021
18 aprile 2021
OLMO LOSCA SENTIERI IN CAMMINO
Questi sono racconti, storie, novelle, destinate al vento di grecale. Quel vento freddo e impetuoso che ognuno di noi ha nel cuore. Una sorta di vento che investe un sentiero scomodo e lastricato di ostacoli, un “Vento sbagliato” parafrasando Faber. Lo sbaglio non è in funzione delle storie in sè, che vado a raccontare, ma della consapevolezza che queste storie trasportano: la libertà. E come sappiamo tutti, le storie di libertà, in questa società, sono quasi sempre sbagliate. L’osservare la libertà, cioè il concetto più bello che possiamo immaginare, per il potere è sempre sinonimo di errore. Il potere non vuole la libertà, anzi, ne obbliga la schiavitù dei nostri corpi. Ma non potrà mai obbligarci a non pensare, a non sognare, a non desiderare. Può toglierci tutto ma non il desiderio di emancipazione e di speranza. La speranza come costruzione del futuro in una dimensione nostra a prescindere dal luogo in cui siamo. L’Utopia possibile e concreta. Continueremo a sentire il vento anche se con le ali bruciate e ferite dal dolore.
La storie sono semplici come sono semplici le avventure dentro di noi; solchiamo i mari in piccole barche sbattute dal vento ma non affondiamo mai. Anche se la burrasca vuole inghiottirci. Ogni racconto è un impulso a viaggiare stando fermi, a sperimentare, a costruire. Ci sono i racconti sociali, quelli contro i generi imposti dalla società, quelli del freddo di montagna e della calura estiva. Il mio augurio è quello di conservare intatto il nostro essere bambini e bambine, il nostro sguardo sognante verso la libertà. Potrei definirlo un libro in cammino, cioè quello spazio temporale che non ha tempo e spazio. Il cammino che non conosce nè direzioni nè traguardi ma solo passi. Passi che non si fermano fino a quando non decidiamo noi se fermarli. Nessun altro. Questo è il significato del titolo: Sentieri in cammino.
Quello sguardo unico e irripetibile che abbiamo a prescindere dalla geografia dove siamo nati, a dispetto dei confini o delle etnie. Lo sguardo non ha nulla di questo. Non ha colore o appartenenza, non ha obblighi o divieti. Lo sguardo è quella sensazione che ci riscalda in inverno, che ci dà sentimento e amore. Lo sguardo è un modo semplice per indicare che siamo tutti uguali, nelle differenze. Lo sguardo del bambino in mezzo al mare che, tra le onde, scrive al padre è lo stesso sguardo del senzatetto nelle vie anonime delle città, ed è lo stesso di quel marinaio che, deriso da tutti, ha come amica una capra solitaria o di Paloma, la ragazza “strana”. Lo sguardo non ha barriere o sbarre, non ha recinzioni o muri. Lo sguardo vola come il cormorano in autunno, sale in cielo e sprofonda negli abissi marini subito dopo. Come dico sempre: la solitudine è un concetto che in solitudine non esiste.
Così come quel Cormorano che alla vista sembra solitario, è in realtà un meraviglioso spirito libero. Solo, agli occhi degli altri ma gioioso ai suoi. Nonostante la vita, nonostante il dolore, nonostante la rabbia o lo sconforto. Nonostante le sconfitte o le perdite. Così siamo noi: Cormorani che volteggiano liberi tagliando la pioggia, la burrasca, la tormenta, la siccità, la privazione. La fame e le disuguaglianze. Le percosse e le umiliazioni. Non dimentichiamo mai chi siamo; spiriti unici e irripetibili. Creature che, nonostante una vita di “errori”, siamo ancora capaci di volare.
Siamo ancora capaci di amare…
GRAZIANO GALA SANGUE DI GIUDA
«L'altra sera s'hann arrubbato 'o televisore». Comincia cosiì questa storia, con una sparizione, proprio mentre Pippo Baudo riempiva lo schermo. Le stanze, di colpo, «si sono messe tutte a sudare», e all'improvviso è scoppiato il silenzio. A raccontarlo a un commissario, nella sua lingua sgrammaticata, un misto sporco tra pugliese e campano, è Giuda o Giudarie?, un vecchio che abita nel mezzo di un paese qualunque del meridione, Merulana. Oltre che con quel televisore, Giuda condivide la sua solitudine con Ammonio, un gatto dalla vescica ballerina, e con il fantasma del padre, che è ancora arrabbiato con lui e non perde occasione per terrorizzarlo. Era stato proprio questo padre, sempre manesco e sregolato, a cambiargli l'anagrafe, compromettendone l'esistenza e imprimendogli a sangue questa nuova e infamante identità da delatore. Ora, a cinquant'anni di distanza, il furto del Miva?r restituisce Giuda alla stessa strada della sua infanzia e ai suoi traffici eterni, agli insulti e alle compassioni, alla sua umanità violenta, derelitta e disperata. Da qui inizierà la sua discesa nel regno delle anime notturne e soltanto alla fine di questo lungo viaggio, cantato con amara ironia nell'epica popolare del dialetto, il protagonista potrà finalmente recuperare, a un prezzo altissimo, un po' della sua dignità usurpata e il nome di battesimo.
17 aprile 2021
CHIARA TOMASSINI NO PASA NADA
Ogni vita segue un percorso singolare e irripetibile, eppure a volte capita che realtà diverse siano attraversate da uno stesso filo rosso, quasi un destino condiviso. L'esistenza di Angelo, Tea, Lupo, Chloè, Dario, Fiammetta, Leo, Maitè, Max ed Elia trova compimento a Ibiza tra scelte irrazionali e percorsi al limite del pericolo, dietro i quali si nasconde il desiderio di fuggire via da un passato sbagliato, da errori che, però, conducono ad azioni ben peggiori tra voglia di amare e voglia di affermare il proprio essere senza filtri.
15 aprile 2021
PAOLO REGINA DA QUANTO TEMPO NON PIANGI CAPITANO DE NITTIS?
Gaetano De Nitts è un finanziere atipico, solitario e amante del blues, dal cuore incostante. Di origine pugliese, vive suo malgrado a Ferrara, la cui tranquillità viene sconvolta dal ritrovamento di un cadavere con la testa mozzata e privato del cuore. Mentre il capitano dei carabinieri Cuviello, storico antagonista di De Nittis, prova a far luce sul mistero, al finanziere viene affidato l'incarico di sorvegliare un preziosissimo e antico violino che verrà suonato dopo decenni di silenzio da una virtuosa musicista giapponese. Ma proprio durante il concerto alla biblioteca di Ferrara lo strumento verrà rubato sotto gli occhi del finanziere. Lo scacco subito dal capitano lo induce a gettarsi a capofitto in una complicata indagine che lo porterà fino alla città della liuteria, Cremona... Nel frattempo, Cuviello arranca e non riesce a fare progressi sul brutale omicidio. Quell'inchiesta è decisiva per lui, un altro fiasco implicherebbe necessariamente un trasferimento forzato e l'addio ai suoi sogni di carriera. L'unica cosa che ha scoperto è che il corpo decapitato è di un noto ristoratore ferrarese, di cui ha rintracciato i due figli. In preda al panico, il carabiniere decide di chiedere un aiuto ufficioso proprio al suo acerrimo ma brillante nemico De Nittis. La soluzione alla quale giungerà si rivelerà inaspettata e sconcertante...
14 aprile 2021
ALESSANDRO BRUNI L'ERRANTE
Giorgio Ermetici, avvocato penalista quarantacinquenne, divorziato, padre di due figli, lettore bulimico e alcolista, viene nominato difensore d'ufficio di un giovane marocchino accusato di essere un terrorista islamico. Costretto ad assumere l'incarico, farà i conti con l'inevitabile conflitto tra islamofobia e dovere professionale. Il suo percorso si snoderà al cospetto dello scontro di culture che ha caratterizzato questo esordio di millennio e sarà attraversato da personaggi in permanente conflitto fra contraddizioni, derive radicali, tentativi di compromesso e sopravvivenza sulla linea del fuoco tornato ad avvampare ideologie, fede religiosa e quotidiano vivere sociale degli uomini.
11 aprile 2021
GIORGIO VASTA TRE ORFANI
È l'alba di un giorno nuovo. Per il protagonista di questo racconto - così come per il suo autore - è la data che segna il cinquantesimo compleanno. Confinato nel suo appartamento, l'io narrante si trova a fare i conti con i propri fantasmi letterari, che hanno la familiarità di coinquilini ma i gesti insondabili del destino.
CLAUDIO TACCIOLI CRONACHE RESISTENTI
Avere un tetto sopra la propria testa, un indirizzo al quale fare ritorno dopo una lunga giornata, sono certezze alle quali non si può venire meno. È il diritto alla casa, un diritto per il quale Claudio Taccioli si batte giorno dopo giorno, raccontando in un diario emotivo le sue lotte contro gli sfratti. Queste pagine, in cui compaiono nomi e volti silenziosi, danno voce agli sconfitti, ai deboli, agli emarginati che da soli non sono in grado di combattere per un diritto intrinseco al loro essere umani: la casa. L'autore strappa allora quel velo di indifferenza costruito attorno alle contraddizioni moderne, alle storture della società, puntando i riflettori della scrittura verso ciò che non si vuole vedere né ascoltare. Nelle sue parole, espressioni dell'ingiustizia di un mondo malato, lo sfratto diviene così l'occasione per ripensare in maniera critica e consapevole al proprio ruolo di cittadini e di attori nella società.
10 aprile 2021
VALERIA USALA LA RINNEGATA
Senza un uomo accanto, una donna non è nulla. Teresa ha sempre sentito l’eco di questa frase, come il vento durante la tempesta, ma non ci ha mai creduto. Lei che è quiete e fuoco, rabbia e tenerezza, lotta contro il pregiudizio da quando è nata. Rimasta orfana, non ha avuto nessuno a proteggerla dalla propria intelligenza, oltre che dalla propria bellezza. Un intero paese la rinnega, impaurito di fronte alla sua indipendenza, alle sue parole e alle sue azioni. Perché in fondo sono solo queste a renderla diversa dalle altre donne. Neanche aver creato una famiglia con l’uomo che ama ha messo a tacere le malelingue e i pettegolezzi. Nessuno crede che la sua fortuna, derivante da un emporio e una taverna che ha costruito e gestisce con le sue forze, sia frutto di fatica e tenacia. Ma le voci sono sempre rimaste solo voci, anche quando a rispondere a tono è Maria, la bruja del villaggio, che vaga per le strade senza una meta precisa. Quando tutto cambia, Teresa deve difendere ciò che ha conquistato e dimostrare che può farcela da sola. Che non rinunciare a sé stessa significa essere libera. Vuole dare a quel vento, pieno di parole feroci, un afflato nuovo; ma il pregiudizio è forte e saldo, come una radice ancorata alla terra.
07 aprile 2021
MASSIMO CARLOTTO E VERRÀ UN ALTRO INVERNO
Quando tutti hanno segreti inconfessabili, nessuno è innocente.
Bruno Manera e Federica Pesenti sembrano una coppia felice. Lui è un ricco cinquantenne, lei di anni ne ha trentacinque ed è l'erede di una dinastia di imprenditori della "valle", operoso distretto del Settentrione dove dominano i maggiorenti, l'élite dei capitani d'industria che ha costruito l'ordine del duro lavoro per tanti, del profitto per pochi e delle menzogne per tutti. Su insistenza di Federica, Bruno accetta di trasferirsi in paese, varcando la frontiera invisibile della provincia profonda. Ma quando Manera comincia a subire una serie di gravi atti intimidatori, la situazione precipita. Ad aiutarlo c'è solo Manlio Giavazzi, un vigilante dalla vita sfortunata, convinto che certe faccende vadano risolte tra paesani. Poi il caso gioca un tiro mancino e in una girandola di fulminanti colpi di scena scivoliamo nelle pieghe di un mondo marcio – il nostro – in cui l'amicizia è il vincolo di un'associazione a delinquere, l'amore una speculazione, il matrimonio un campo di battaglia, la solidarietà tra conterranei un patto d'omertà e la famiglia una connection criminale. Massimo Carlotto strappa la maschera a personaggi avvelenati dagli inganni delle loro doppie vite, perché l'avversario è chi ti dorme accanto e il nemico è colui di cui ti fidi. E verrà un altro inverno sovverte la logica del poliziesco, mostrando senza reticenze la ferocia inconfessabile della brava gente e inchiodandoci all'enigma che nessuna detection può risolvere: il mistero di chi siamo davvero.
PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA
Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...
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Orfana di madre, Ebla cresce nell’entroterra somalo. L’anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le insegna l’arte interdetta all...
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La voglia di morire, di farla finita non senza tornare per l'ultima volta nei luoghi dove si sono svolti i fatti. È possibile che a dic...