La sarta Yumiko, protagonista del romanzo della docente siciliana Marilena La Rosa, non insegna ai suoi praticanti soltanto l'arte di cucire e ricamare perfettamente, ma anche l'arte di ascoltare parole e desideri, nonché l'arte di leggere "nei pensieri e in fondo ai cuori". Il piccolo mondo di Santa Maria della Scala, in cui si muovono la sarta Yumiko, la sua apprendista Saele, il Sindaco e tutti gli altri personaggi, è intriso di realtà e di sogno, di passato e di futuro. Il racconto si snoda su questo crinale, guidato da un'armonia interna che trascina il lettore e lo rende compagno di viaggio della miriade di personaggi caratterizzati da affetto ed ironia. La leggerezza di questo romanzo è costruita con arte, pazienza e fantasia ed è accompagnata dalla ricerca della bellezza, della bontà, della verità e dell'umanità.
Un contenitore culturale Nulla di più Libri scelti su basi prettamente personali Non esiste un criterio di scelta tranne quello di ritenere la trama o la tematica trattata.
Informazioni personali
- RICCARDO SEDINI
- Sale, Alessandria, Italy
- Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;
24 febbraio 2021
23 febbraio 2021
CRISTINA ALESSANDRO C'È DEL MARCIO IN ZONA BRERA
La scomparsa della custode di un condominio e dei suoi segreti scatena un putiferio.Spifferare le proprie confidenze alla portinaia può ritorcersi contro i condomini, se lei di colpo sparisce. A turno i personaggi calano la maschera e svelano la propria vera natura, ambiguità e vizi compresi. L'aura di mistero che aleggia sulla portineria deserta favorisce l'effetto domino dei sospetti, senza esclusione di colpi. L'amica Samantha si improvvisa detective e avvia un'indagine privata in cerca della verità.A volte la follia della vita si burla delle pene di attori e figuranti sviando il fato a suo estro.
21 febbraio 2021
GIANNI BIONDILLO LESSICO METROPOLITANO
Viviamo in un Paese fragile che ha un'idea autoassolutoria di sé, pensiamo che l'architettura sia una disciplina cool, buona solo per una rivista patinata. Ma di fronte agli stravolgimenti inflitti dalla crisi ambientale e da una inedita pandemia non possiamo lasciare agli specialisti temi come il consumo di suolo o il cambiamento fisico e sociale delle nostre metropoli. In questa raccolta di testi fra arte e architettura, design e restauro, Gianni Biondillo ci racconta, come in ogni suo libro, romanzi compresi, il territorio, i suoi talenti e le sue contraddizioni, gettando uno sguardo competente (spesso polemico, ma sincero) che si astiene dai numerosi luoghi comuni su una disciplina da lui tanto amata. Usando la lingua del narratore, fra ricordi personali, riscoperte di architetti dimenticati, incontri con giovani designer e dialoghi con maestri contemporanei, Biondillo ci porta dentro il grande racconto della metropoli e dei suoi vocaboli, stilando un appassionato prontuario di seduzione urbana che dobbiamo conoscere tutti. Perché nessun paesaggio è innocente e nessuno di noi può fare a meno di reclamare il proprio diritto alla città.
FRANCESCO PERMUNIAN IL RAPIDO LEMBO DEL RIDICOLO
Piccole storie come residui di un falò, frammenti di esistenze, di malumori, di sogni e allucinazioni, salvati da un pullulante “bric-à- brac letterario”, alimentato da letture, sguardi, pettegolezzi, proiezioni dell’universale follia. Questo è Il rapido lembo del ridicolo, scritto da Francesco Permunian nel corso del tempo, in periodi diversi, correggendo e variando all’infinito sempre gli stessi temi. Le stesse ossessioni. Completano il volume ritratti di scrittori cari all’autore come Amelia Rosselli, Sergio Quinzio e Giorgio Manganelli.
SAVID DI MARCO NON SI CHIEDE IL NOME ALLE FATE
Questa è una fiaba moderna. È la storia di un amore perduto nel passato, di sogni che si realizzano e altri mai realizzati, cose ritrovate, premonizioni, coincidenze e circostanze incredibili mescolate al reale della Torino di oggi. L'eroe che vive di nostalgia è il vecchio Villon, ma la regista della trama, colei che si manifesta nei momenti cruciali, è una misteriosa ragazzina. Nella Parigi del 1943, Villon è un ufficiale dell'esercito tedesco in convalescenza. La sera del 12 novembre vede per la prima volta "la donna che avrebbe reso la sua esistenza una lunga nostalgia". È Thea, la bellissima figlia di un generale delle SS. Oggi Villon è a Torino. C'è Tommaso, un ragazzino ribelle che gli si affeziona; c'è Diogene Morozzi, un supplente di scienze alcolizzato, ma educatore amato dai suoi studenti. Durante un'uscita scolastica, tutta La classe va al "Teatro dell'amore perduto" per vedere la collezione di marionette di Villon. Tommaso comincia a sudare e si sente soffocare. La marionetta più bella si trova al centro della sala. È lei, Thea, l'amore perduto di Villon. Qui i personaggi si confronteranno nella luce soffusa della sala, tra marionette e costumi di scena, mentre all'esterno esplode una sommossa. Con la compagnia che vuol mettere in scena La tempesta di Shakespeare, i protagonisti lasceranno il teatro per dare un finale alla storia. In un continuo incrociarsi di rievocazioni, i piani temporali del racconto si alternano tra ricordo e presente, come tra il sogno e la veglia, in un mirabile flusso narrativo e stilistico.
20 febbraio 2021
CHIARA MONTANI IL MISTERO DELLA PITTRICE RIBELLE
Firenze 1458. Lavinia, ferma davanti alla tela, immagina come mescolare i vari pigmenti: il rosso cinabro, l’azzurro, l’arancio. Ma sa che le è proibito. Perché una donna non può dipingere, può solo coltivare di nascosto il sogno dell’arte. Fino al giorno in cui nella bottega dello zio arriva Piero della Francesca, uno dei più talentuosi pittori dell’epoca. Lavinia si incanta mentre osserva la sua abile mano lavorare all’ultimo dipinto, La flagellazione di Cristo. L’artista che ha di fronte è tutto quello che lei vorrebbe diventare. E anche l’uomo sembra accorgersene nonostante il contegno taciturno e schivo. Giorno dopo giorno, Lavinia capisce che la visita di Piero nasconde qualcosa. Del resto sulle sponde dell’Arno sono anni incerti: il papa è malato e sono già cominciate le oscure trame per eleggere il suo successore. E Piero sa più di quello che vuole ammettere. Il sospetto di Lavinia acquista concretezza quando lo zio viene ingiustamente accusato dell’uccisione di un uomo e Piero decide di indagare. Ma Lavinia questa volta non vuole restare in disparte. Grazie alla vicinanza dell’artista, che fa di tutto per proteggerla, per la prima volta comincia a guardare il mondo con i propri occhi. Perché lei e Piero sono entrati in un quadro in cui ogni pennellata è tinta di rosso sangue e ogni dettaglio è un mistero che arriva da molto lontano. Perché la pittura è un’arte magnifica, ma può celare segreti pericolosi. Chiara Montani trascina il lettore per le vie della Firenze rinascimentale e tra le opere di Piero della Francesca, un artista che ha fatto la storia della pittura. Lo immerge nella vita di una giovane donna che vede le sue ambizioni soffocate dalle leggi non scritte del tempo. Lo cattura in un vorticoso susseguirsi di eventi in cui le ragioni dell’arte si intrecciano con quelle della politica e della religione. Un esordio che rimbomba come un tuono.
DENISE CIAMPI LA ROSA È VIVA
Una ragazza dei nostri giorni, Gaia, militante neofascista, si imbatte nel diario della sua bisnonna partigiana, internata a Ravensbrück. Le storie della bisnonna e della ragazza procedono parallelamente ed il racconto delle vicende dei nostri tempi sottolinea come le politiche che sfruttano il disagio e la fragilità sociale favoriscano la violenza intesa come xenofobia, omofobia e, soprattutto, la violenza contro le donne. Il contesto odierno si intreccia con quello trascorso, mettendo in evidenza una continuità di lotta che unisce più generazioni di donne. Il racconto del passato, con le atrocità del campo di concentramento, apriranno, in Gaia, la strada al dubbio.
16 febbraio 2021
P.G. DANIEL I CONFINI DEL MALE
Linda non lo sa, che diventare famosa non è così difficile: basta ubriacarsi una sera e lasciarsi filmare durante un rapporto intimo e adesso, ovunque vada, sembra che tutti abbiano già visto quel suo video, condiviso da uno smartphone all’altro, all’infinito.
Gennifer non lo capisce. Non riesce a capire perché mamma e papà la portino a casa della famiglia Caruso. Che quella è brutta gente, che fa male ai bambini.
Calogero ha il terrore negli occhi, mentre la banda di ragazzini lo circonda e lo prende a calci e pugni. Loro sghignazzano, lui urla: Sono solo. Sono un uomo solo. Aiuto.
Vittime.
Vite annientate. Abusate e svuotate di ogni senso, in una distratta indifferenza collettiva.
Ventitré racconti ispirati a casi italiani di cronaca vera. Crimini tanto più orribili perché compiuti in assenza di un movente vero e proprio, ma scatenati da trascuratezza morale, noia, mancanza di empatia.
Adolescenti che si trasformano in carnefici, ragazzine vittime di Revenge Porn. Bambini strappati ingiustamente alle loro famiglie e dati in adozione. Adulti che stuprano, uccidono, disprezzano…
Un mosaico attuale e agghiacciante, una crudele zona d’ombra dentro di noi.
L’assenza di umanità che conduce alla bestialità dei fatti.
14 febbraio 2021
GIANLUCA MOROZZI PRISMA
In un vicoletto pressoché invisibile nel centro di Bologna, Vilo Vulcano mantiene in vita l’attività di famiglia: una libreria dalla scarsa clientela, ma ben conosciuta da chi ha problemi da risolvere. Sì, perché Vilo, per compensare le poche vendite, svolge lì una seconda, clandestina, attività: investigatore privato, impavido e decisamente a buon mercato. Lavoro per il quale può contare sull’aiuto di uno dei suoi pochi clienti abituali, ormai amico: l’Orrido. E quando, in uno dei tanti pomeriggi tutti uguali, entra in libreria una meravigliosa ragazza mora, e con la sua irresistibile voce roca chiede non un consiglio al libraio, ma un aiuto al detective, due cose sono certe: Vilo accetterà il caso, e finirà nei guai. La meravigliosa ragazza, Zelda Versalico, lo vuole assumere perché indaghi sulla morte del fratello, mago dalle dubbie qualità, trovato senza più vita dopo essersi murato nel sotterraneo della loro casa di montagna, con l’intenzione di compiere una sensazionale evasione e averla vinta sulla sua più grande rivale: quella maledetta pazza di Prisma.
ELENA RUI LA FAMIGLIA DEGLI ALTRI
Le convenzioni sociali hanno una sola utilità:offrire un rifugio sicuro quando non si sa bene che cosa fare. La pensa così Marta che, a trentaquattro anni, ha scelto di andare controcorrente, di non seguire i dettami della società e costruire una famiglia anticonvenzionale con il compagno Antoine. A unirli c’è il progetto, ambizioso e sentito, di seguire le orme di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, la coppia aperta per eccellenza. Ispirandosi ai due filosofi, Marta e Antoine credono che l’amore sia la più alta forma di libertà. Proprio per questo non deve conoscere costrizioni, ma esprimersi in un rapporto in cui la fiducia reciproca cancella ogni forma di esclusività e si traduce, prima di tutto, in un’intensa comunione intellettuale. Finora Marta si è detta convinta delle proprie scelte. Ma quando la morte improvvisa di nonna Ada la costringe a lasciare Parigi, dove vive e lavora, e a tornare nella natia Padova, le fondamenta del suo sistema di pensiero iniziano a traballare. Ben presto, tra saluti e cortesie di circostanza, Marta si troverà a fare i conti con una realtà fatta di segreti sepolti sotto una facciata di perbenismo. Segreti che faranno vacillare anche le sue poche e un tempo solide certezze. Perché la verità è che non esistono famiglie ideali e perfette. Ogni famiglia è felicemente imperfetta a modo suo.
PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA
Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...
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Orfana di madre, Ebla cresce nell’entroterra somalo. L’anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le insegna l’arte interdetta all...
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Linda non lo sa, che diventare famosa non è così difficile: basta ubriacarsi una sera e lasciarsi filmare durante un rapporto intimo e ades...
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La voglia di morire, di farla finita non senza tornare per l'ultima volta nei luoghi dove si sono svolti i fatti. È possibile che a dic...