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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

12 dicembre 2020

LAURA PARIANI MILANO È UNA SELVA OSCURA

 "Che mi domando e dico: cos'ho mai fatto nella mia vita, oltre a scappare? Il Dante sorride tra sé mentre prova a rispondere... Che se la vita la fosse un catalogo, potrebbe scriverci: andato in guerra, dato lezioni, emigrato, sposato, diventato padre, ammalato, confinato, letto libri, scritto quatter patanflànn di poesie, viaggiato di notte su un camion per un sacco di riso e una tolla di latte condensato da portare alla Milena, urlato per i bombardamenti, gridato d'allegria nel sole di aprile, venduto libri, perduto il lavoro, finito sotto processo, ben pistaa in la pirotta, camminato... Insomma, una lista lunga, e non sempre di faccende volgari". Ma di tutto questo nella borsa "degli Avanzi" che porta a tracolla restano solo poveri "barlafus", destinati a finire insieme al Dante "in pasto ai vermi - ipotesi umile - o ai corvi - ipotesi romantica - o agli avvoltoi - ipotesi eroica - o ai piccioni - ipotesi terratèrra". Il Dante si sente diverso dalle altre lingére, che per paura e vergogna non amano mostrarsi e si rintanano nei loro cantucci. A fargli mantenere la testa alta è la cultura di cui nella sua famiglia adottiva si è nutrito fin da piccolo: non ha mai chiesto l'elemosina, e non frequenta neppure il refettorio della San Vincenzo; da quelle "dame del biscottino" "non ci va non ci va non ci va", perché dovrebbe in cambio fare il segno della croce. Lui preferisce accettare quello che la gente gli offre in cambio di un calembour, di una storia ben raccontata.



11 dicembre 2020

GAD LERNER L'INFEDELE

 Un racconto coraggioso incrocia e illumina la nostra storia collettiva, proponendo una fruttuosa resistenza.

Se in questo libro esibisco le mie debolezze personali è perché le trovo rappresentative della più generale debolezza della sinistra. Pago il prezzo dell’esibizione per cercare di spiegarmi le ragioni di un distacco doloroso: la sinistra senza operai. “Non mi accontenterò dei luoghi comuni sul nostro passaggio dalla politica come trasformazione del mondo alla ricerca di un personale accomodamento nel mondo. Ma accetto la sfida di partire da lì.” In queste pagine dense di coraggio, spregiudicatezza e autoironia, Gad Lerner affronta le sue radici e le sue scelte. Un viaggio che inizia dalle istanze di ribellione del Sessantotto e dalle origini ebraiche – le stesse rinnegate da Marx per abbracciare la causa proletaria – per riflettere sull’intreccio fra rivoluzione e messianismo e sulla possibilità di conciliare fortune personali e lotta per gli ultimi. Ma finisce per comporre un ritratto impietoso della sinistra italiana e della sua soggezione ai poteri economici, che ha reciso il rapporto col mondo operaio. Un racconto che si muove senza sconti sul filo delle contraddizioni, restituendo una ricchezza e una profondità di aspirazioni che non possono essere rinchiuse nell’immagine logora dei “comunisti col Rolex”, ma che di quell’immagine deve necessariamente tener conto. Una galleria di personaggi straordinari – da Bellow ad Antonicelli, da Berlinguer a Soros, da Agnelli a De Benedetti – incrocia la storia del paese – da Lotta continua alla “Stampa” e alla Rai, fino all’ultimo cambio di proprietà di “Repubblica” – e tesse così il filo di una storia antichissima e recente, privatissima e collettiva, per cercare di rispondere alla domanda: che cosa ha voluto dire per la sinistra farsi establishment? E qual è stato il prezzo di questa infedeltà?



06 dicembre 2020

PAOLO PASI PINELLI UNA STORIA

 La vita di Giuseppe Pinelli è strettamente intrecciata a quella di Milano, luogo dell'impegno politico e degli affetti più profondi. Pino è nato nel 1928 in uno dei quartieri più popolari e ricchi di storia, porta Ticinese, una successione di case di ringhiera, di ballatoi affacciati sulle rumorose discussioni tra vicini, di trattorie operaie e posti di ristoro per i barcaioli che trasportano la ghiaia lungo i Navigli. Da che parte stare lo ha già deciso quando, appena sedicenne, diventa staffetta partigiana in una brigata libertaria. Questa è la sua storia, che non è solo la storia della diciassettesima vittima della strage di piazza Fontana, ma quella di un uomo che amava la sua famiglia ed era orgoglioso del suo mestiere, che leggeva poesie e faceva volare gli aquiloni, un uomo che ha vissuto con passione la sua epoca lottando per un mondo migliore. Fino all'ultimo. La sua vicenda esistenziale viene «accidentalmente » interrotta nella notte tra il 15 e il 16 dicembre del 1969, nel pieno della strategia della tensione e delle trame più oscure, ma è proprio lì, sotto quella finestra spalancata, che la sua storia individuale è diventata collettiva.



MARIO FORTUNATO SUD

 Le famiglie felici non sono interessanti; quelle complicate sì. Valentino lascia la Calabria da ragazzo, negli anni settanta del Novecento, ma la maturità, che si annuncia con il balenio a sorpresa del rimpianto, lo costringe a voltarsi indietro per misurarsi con la memoria e le memorie del mondo in cui è cresciuto. E quando torna a guardare e ascoltare scopre che se le persone non ci sono più, e spesso non ci sono più da molto tempo, le loro vite sono lì, e chiedono di essere raccontate. Ecco i patriarchi: il vecchio Notaio con i suoi figli accidentali e il Farmacista col suo violino chiuso nell'armadio, due famiglie parallele due rami che s'incrociano nella famiglia nuova dell'Avvocato e della moglie, l'amatissima Tamara che solo lui chiama Mara; la gente del popolo: Ciccio Bombarda l'autista senza patente, Peppo della posta che ha paura dei figli, Rosa e Cicia le pasionarie, Maria-la-pioggia e Maria del Nilo silenziose come tutte le divinità; e poi zie bizzarre e amici immaginari, domestici fedeli e mogli minuscole come bambine, amicizie che durano dalla soffitta di casa al campo di battaglia, ideali irrinunciabili e inconfessate debolezze; e gli oggetti, le automobili, i due piccoli Gauguin appesi nell'ombra.



FRANCESCO SAVIO LA SOTTOVITA

 In una domenica piovosa di agosto tra le montagne dell'Alto Adige, un uomo viene travolto da una vacca delle Highlands. Disteso a terra in attesa di soccorsi, ricorda un giorno di ottobre di qualche anno prima, trascorso tra il desiderio di iniziare a scrivere un saggio sull'opera di uno scrittore norvegese e la ricerca di un equilibrio necessario a sopravvivere fra i ritmi del lavoro quotidiano e il mestiere di padre. Cosa l'aveva spinto a trasferirsi dalla provincia a Milano, quindici anni prima, come un Luciano Bianciardi fuori tempo massimo? Dove lo porterà questa specie di luminosa sottovita? Venditore di elettrodomestici, libraio, incerto ma assiduo lavoratore, il protagonista di questa storia si muove fra occupazioni quotidiane (la piccola e smagliante vita da padre), immaginazioni letterarie, concretezze incuneate fra la morbidezza della provincia e lo scatto nevrotico della città. La sottovita è un romanzo dei giorni nostri, una registrazione di eventi "letterale" che accende ironia e grovigli filosofici. Dove bisogna "stare" per "essere", o per essere un po' di meno e non farsi male?



MAURIZIO BARBAGLI COMPRARE PIACERE

 Quello di vendere il proprio corpo è stato definito il mestiere più antico del mondo, intendendo che sia una pratica originata da primari appetiti fisiologici del maschio e dunque immutabile. In realtà il commercio del sesso ha una storia che evolve nel tempo seguendo le variazioni della domanda e dell'offerta e sotto l'influenza di molteplici fattori: cresce nel Medioevo con lo sviluppo delle città e dell'economia, si contrae nei paesi protestanti, fiorisce con lo svilupparsi degli eserciti, si espande nell'età industriale toccando il suo apice a fine Ottocento, declina nell'ultimo secolo. Attraverso il mercato del sesso, di cui è parte importante anche la prostituzione maschile, questo libro racconta l'evoluzione dei costumi sessuali studiandola nei comportamenti, nelle leggi, nel dibattito morale e religioso, nella più generale evoluzione della società.

«Non vi parlerò dei bisogni afrodisiaci. Qui è lo stesso che il bere un bicchiere di birra. Niente di più facile: anzi, niente di più difficile che il viver casto. Ad ogni passo vi sono i così chiamati "Bagnio"... Si entra, dì e notte sono sempre aperti, si chiama una ragazza. Immantinenti il padrone del Bagno la fa venire. Se piace, non occorre altro; se non piace, si rimanda.» (Alessandro Verri da Londra, 1766)



DIAMELA ELTIT MANODOPERA

 L’anonimo dipendente di un supermercato racconta le sue giornate tra i corridoi e gli scaffali, descrive il feticismo delle merci, il controllo sui corpi, gli effetti inesorabili di un mondo dove tutto si vende e si compra.

Ad accompagnarlo ci sono altre voci, più riconoscibili: Isabel, Gloria, Enrique, Gabriel, Sonia, Andrés, Pedro, conviventi forzati di uno spazio che non può dirsi casa, dove l’empatia della condivisione è soppiantata dalle logiche ciniche della sopravvivenza, dove ciò che conta è la tirannia del contratto, l’oscenità del turno, il licenziamento di massa, l’occhio implacabile del supervisore; dove il corpo è l’ultimo vestigio di un’irreversibile degradazione.



MARIO VARGAS LLOSA TEMPI DURI

 Può una fake news segnare il destino di un continente? È quello di cui sono convinti un industriale ricco di denaro e appoggi politici e un pubblicitario senza scrupoli. Insieme daranno il via agli avvenimenti che nel 1954 porteranno a un colpo di stato in Guatemala appoggiato dalla Cia. Ma se sul palcoscenico della Storia sale lei, Marta, eccentrica e bellissima appassionata di politici in generale e di dittatori in particolare, capiamo che tutto può succedere, anche quando pensiamo di sapere già come andrà a finire.

Nel 1954 la United Fruit Company – la futura Chiquita – è un'azienda fiorente: è riuscita a introdurre le banane nella dieta di tutto il mondo sfruttando per anni le terre e i contadini dell'America Centrale grazie alla complicità di dittatori corrotti. Ma da quando il governo guatemalteco cerca di mettere in atto una riforma agraria, il magnate delle banane Zemurray si sente minacciato. Che fare? Basta rivolgersi a un esperto di relazioni pubbliche per far sí che i fatti vengano travisati da qualche stimato giornalista. In breve tempo si diffonde la notizia – una fake news ante litteram – che in America Latina la minaccia del comunismo è dietro l'angolo e che va stroncata sul nascere. E allora, per scongiurare il pericolo rosso, la Cia si affretta a organizzare un colpo di stato per deporre Jacobo Árbenz, forse un po' ingenuo, ma sinceramente democratico, lontano anni luce dall'Unione Sovietica e dalla sua influenza... E al centro della storia, una donna, Marta, a cui l'autore attribuisce il ruolo piú importante: quello della testimone. Con questo romanzo Vargas Llosa torna alle atmosfere e ai personaggi che l'hanno reso grande. In Tempi duri (che non a caso ha piú di un punto di contatto e nome in comune con il suo classico La festa del Caprone), Vargas Llosa mescola la realtà storica con due finzioni: quella del romanziere, che qui crea alcuni dei personaggi piú memorabili dell'autore peruviano, e quella del potere e della propaganda. Accompagnando il lettore a perdersi in atmosfere e «favole» che non sembrano poi cosí lontane dal clima politico di oggi, in cui l'opinione pubblica è piú interessata a una «bella storia» che alla verità.



05 dicembre 2020

RAYMOND CHANDLER ADDIO MIA AMATA

 Grazie alle sue armi di difesa personale – la tesa abbassata sugli occhi per principio, il sopracciglio inarcato per la stessa ragione, un fisico rispettabile nonostante gli stravizi –, Philip Marlowe potrebbe arrivare a fine mese guadagnando quanto basta, senza passare da un guaio all'altro. Specie quando si muove, come qui, nel suo ambiente naturale, la Los Angeles dei locali notturni. Ma purtroppo, anche se a vederlo non si direbbe, è curioso. E se davanti a un locale, mentre indaga su tutt'altro, nota un figuro in cappotto sportivo, palline da golf per bottoni e un abbacinante paio di scarpe di coccodrillo, vuole saperne di più: quindi lo segue all'interno, finendo a contatto ravvicinato col temibile Moose Malloy, e si mette poi sulle tracce della sua molto rimpianta vecchia fiamma, l'ancor più temibile Velma Valento. Il resto è tutto quello che ci aspettiamo da uno come Marlowe, ma con un'avvertenza: fra i suoi componenti romanzeschi collaudati, Chandler in Addio, mia amata ha scelto solo il meglio del meglio. Che agisce oggi come allora.



PIERO MANNIRONI ANIME MALEDETTE

 In "Anime maledette" i fatti e la Storia si moltiplicano in tante storie: la bella e triste Gisella, uccisa e buttata in un pozzo; l'inattesa umanità del bandito di Orgosolo che scriveva poesie, ormai rassegnato a incontrare la morte; l'omicidio del potente latifondista Vincenzo Arangino; la delirante parabola criminale di André Spada, il sardo che diventò l'ultimo bandito d'onore della Corsica; la vita e la morte del maresciallo Dettori, che vide tutto nella tragica notte di Ustica; il massacro di Francis Turatello nel carcere di Badu 'e Carros. Così, questo libro è anche una rilettura di misteri ancora oggi irrisolti: l'abbattimento dell'elicottero della Guardia di Finanza (nome in codice "Volpe 132") nei cieli del Sarrabus, il naufragio di un cargo sovietico nella Sardegna sud-orientale negli anni della guerra fredda e i sogni rivoluzionarti di Feltrinelli, che voleva trasformare la Sardegna nella Cuba del Mediterraneo, con l'aiuto dell'imprendibile re del Supramonte Graziano Mesina.



PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...