Sullo sfondo di una Milano umida e nebbiosa, due netturbini trovano il corpo senza vita di un uomo. Si tratta di Francesco Ricciardi, manager caduto in disgrazia, alcolista redento, portato sulla retta via dal compagno della ex moglie, intrappolato in un destino paradossale che ha il sapore amaro delle occasioni mancate. Il vice questore Jacopo Ravecca, il poliziotto incaricato dell’indagine, si spinge nei bassifondi di Milano, tra magnaccia e case d’appuntamento, per scoprire un intricato puzzle di una famiglia al di sopra di ogni sospetto. Le tessere che permetteranno di arrivare al colpevole sono uomini “normali”, quelli che sotto la giacca e la cravatta nascondono un cuore marcio.
Un contenitore culturale Nulla di più Libri scelti su basi prettamente personali Non esiste un criterio di scelta tranne quello di ritenere la trama o la tematica trattata.
Informazioni personali
- RICCARDO SEDINI
- Sale, Alessandria, Italy
- Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;
07 novembre 2020
DONATELLA DI CESARE IL TEMPO DELLA RIVOLTA
Emarginata dalla riflessione, presentata come un evento caotico e fosco dal racconto mediatico, la rivolta è un tema incandescente nello scenario globale. In questo libro Donatella Di Cesare ne tocca per la prima volta i diversi aspetti, politici e filosofici, offrendo un quadro suggestivo e puntuale dell’attualità.
Come la migrazione, anche la rivolta lascia intravedere ciò che accade «fuori», al di là dell’ordine statocentrico, ai bordi dell’architettura politica, intorno ai confini sorvegliati dello spazio pubblico. In un elogio della rivolta, e del suo voltafaccia al potere, Di Cesare si interroga anche sui fenomeni contigui, sulla rivoluzione perduta – nei molti sensi di questa espressione – e sulla resistenza.
Se i movimenti che occupano le piazze, sottolineando il declino della rappresentanza, chiedono il diritto di apparizione e l’ingresso nello spazio pubblico, la rivolta va oltre: anziché accettare il conflitto interno, mette in discussione le cornici stesse di quello spazio.
I protagonisti sono molti: dai nuovi disobbedienti a coloro che praticano l’anonimato nel web, dai segnalatori d’illeciti a quanti si dichiarano «invisibili».
Il tempo della rivolta fornisce un’interpretazione politica della maschera e parla di «zone d’irresponsabilità»; nascondersi per mostrarsi è una sfida allo Stato che condanna ogni maschera che non sia la propria, al potere finanziario senza volto, all’economia disincarnata, noncurante dei propri effetti; si svela così l’enorme dissimmetria, si mette allo scoperto la disparità di forze, si denuncia la sorveglianza planetaria.
La rivolta non è un evento effimero, bensì un passaggio anarchico che si compie nel disimpegno dall’architettura politica.
GAETANO SAVATTERI IL LUSSO DELLA GIOVINEZZA
Muore Steve, un milionario americano deciso a investire in Sicilia. Non era soltanto un uomo d’affari, era un idealista che voleva contribuire a una scossa salutare contro l’immobilismo gattopardesco. Attorno a lui una squadra di giovani entusiasti, venuti da ogni parte. Tra di loro c’è Suleima, la splendida compagna di Saverio che, andato a consolarla, si trova a curiosare nelle attività dell’imprenditore appena deceduto. Steve è precipitato dal ciglio di una strada, ma non si sa come, e non è ben chiaro nemmeno come sia arrivato in quel posto. Per Lamanna troppe cose non tornano e inizia a sospettare che non si tratti di un incidente. Si sa inoltre che due personaggi, come ombre scure in contrasto con la luminosità dei giovani collaboratori, incombevano sul percorso di vita e d’affari della vittima, il vecchio don Cesare e il potente imprenditore Nicodemo. Sembrano la vecchia mafia delle campagne e la nuova mafia del business. O è solo un’apparenza? Lo scenario, in questo nuovo capitolo della serie, non è il mare azzurro e blu di Màkari. Ma siamo sulle Madonie dell’antica città di Castelbuono, che, seppure a pochi chilometri dal mare di Cefalù, si trova in montagna in mezzo alla neve.
06 novembre 2020
CARLO GINZBURG I BENANDANTI
Nel leggere le testimonianze di questi contadini friulani, uomini e donne, vissuti tra '500 e '600, si è afferrati, come lo furono gli inquisitori, dallo stupore che si prova di fronte a qualcosa di assolutamente inaspettato. «Di notte, in casa mia, et poteva essere quattro hore di notte sul primo somno» racconta il benandante Paolo Gasparutto «mi apparse un angelo tutto tutto d'oro, come quelli delli altari, et mi chiamò, et lo spirito andò fuori ... Egli mi chiamò per nome dicendo: "Paulo, ti mandarò un benandante, et ti bisogna andare a combattere per le biade" ... Io gli resposi: "Io andarò et son obediente"». Spinti dal destino perché nati con la camicia - cioè involti nel cencio amniotico - i benandanti combattevano in spirito, tre o quattro volte all'anno, armati di mazze di finocchio, contro gli stregoni armati di canne di sorgo, per assicurare l'abbondanza dei raccolti. Gli inquisitori si convinsero che dietro questi racconti si nascondeva il sabba diabolico: i benandanti non erano nemici di streghe e stregoni, come affermavano, bensì streghe e stregoni essi stessi. Dalle voci di Anna la Rossa, di Olivo Caldo, di Michele Soppe e di tanti altri, pur filtrate dai notai dell'Inquisizione, emerge uno strato profondo di credenze contadine, altrove cancellate. Oggi i benandanti, per tanto tempo dimenticati, viaggiano in spirito per il mondo: dall'Europa, alle Americhe, alla Cina.
05 novembre 2020
ROBERT EISLER UOMO DIVENTA LUPO
Robert Eisler è stato il più misconosciuto fra i grandi visionari eruditi del Novecento. Studioso geniale e atipico, sempre ai margini del mondo accademico, ha lasciato un'opera multiforme e inclassificabile. E questo libro ne rappresenta l'estremo, grandioso epilogo. Influenzato da Jung e dalla sua teoria degli archetipi, si presenta come un'indagine socio-antropologica sulla crudeltà e l'aggressività umane, che ha l'audacia di suggerire una derivazione storica, o meglio preistorica, per ogni crimine e ogni violenza, «dall'attacco alla singola vita noto con il nome di assassinio o omicidio a quella forma di uccisione collettiva organizzata che chiamiamo guerra». La tesi di Eisler non potrebbe essere più concisa: se l'uomo moderno è sul piano biologico «la più spaventosa di tutte le bestie da preda» – secondo la definizione di William James –, e se al contrario il suo antenato era un primate frugivoro, a un certo stadio dell'evoluzione deve essersi verificata in lui una mutazione irrevocabile «dalle conseguenze disastrose e permanenti». È questa la «Caduta» che si cela dietro al misterioso fenomeno psichico denominato «licantropia», nonché ad altre manifestazioni patologiche. Sono poche, densissime pagine sorrette da una documentazione impressionante, una foresta di note dove proliferano miti, riti e leggende dei luoghi più disparati del pianeta – e che fanno di questo libro uno dei viaggi più inquietanti nei recessi di quella che ancora oggi ci ostiniamo a chiamare «natura umana».
PIERNICOLA SILVIS STORIA DI UNA FIGLIA
Verona, 2001. Anna, ventinove anni, è una ragazza ingenua, ricca e viziata dall'adorato padre, un facoltoso imprenditore. Dopo la laurea in medicina Anna vuole specializzarsi in chirurgia plastica per aprire uno studio estetico, sposarsi e avere una famiglia. Quando però un ictus colpisce il padre e un misterioso amico gli fa visita, Anna inizia un'indagine sul passato in guerra del padre. Le tracce la conducono nell'Italia del 1944, nel pieno della furia omicida delle SS in fuga, quando le truppe scelte di Hitler trucidarono per vendetta almeno quindicimila civili. Una storia che oggi pochi conoscono, come pochi sanno che alle SS tedesche si uní un famigerato battaglione di SS italiane, di cui dopo la guerra si è cercato di far perdere la memoria. Al termine di questo drammatico percorso, Anna ritrova la sua vera anima. Così, finalmente libera da quel passato terribile che le scorre nel sangue, torna a Colle Sant'Agnese, il paesino toscano in cui i nazisti fucilarono oltre quattrocento persone fra donne, vecchi e bambini. Una storia nera, drammatica e poco chiara e che parla ancora al presente, chiedendo giustizia.
04 novembre 2020
MASSIMO LUGLI - ANTONIO DEL GRECO INFERNO CAPITALE
Roma. L'autrice di un noto programma della RAI viene brutalizzata e uccisa nel parco di Villa Ada e una serie di omicidi a sfondo sessuale gettano nel panico la capitale. È un caso difficilissimo per il vicequestore Angela Blasi, dirigente della sezione omicidi della Mobile, incalzata dai superiori e dalla stampa e alle prese con una realtà inimmaginabile. Promossa a funzionario dopo l'inchiesta sul Canaro della Magliana, si troverà ad affrontare un'indagine che la porterà a ripercorrere alcuni casi del passato, in apparenza senza alcun collegamento tra di loro: proprio per questo l'esito della vicenda sarà ancora più inaspettato. Antonio Del Greco e Massimo Lugli tratteggiano il quadro di una città oscura, notturna e violenta, in cui si muovono criminali, spacciatori, stupratori seriali e personaggi dalla doppia vita e dove il la legalità e la verità sono merci rare.
ANTONIO FUSCO LA STAGIONE DEL FANGO
È l'ennesima notte travagliata per il commissario Casabona, in ferie da una decina di giorni nella sua casa sulle colline di Valdenza: da quando la moglie Francesca lo ha lasciato, il sonno stenta ad arrivare e solo con qualche bicchiere di rhum riesce ad annegare l'insonnia. Ma alle sei del mattino il suono del campanello lo risveglia brutalmente. Chi può essere a quell'ora? Di certo il commissario non immagina che di lì a poco irromperanno gli agenti della sua squadra insieme a Mauro Crisanti, che dirige la Criminalpol di Firenze. Con un mandato di perquisizione. Come è possibile? Di cosa è sospettato? Un'occhiata furtiva al verbale gli rivela la più infamante delle accuse: omicidio. È il momento di agire: così, mentre gli agenti perlustrano le altre stanze, Casabona si cala dalla finestra della camera prima che possano arrestarlo. Quando apprende che la vittima è il dottor Marco Romoli, l'uomo che gli ha portato via l'amore di sua moglie, diventa evidente che qualcuno sta cercando di incastrarlo. Inizia così una fuga rocambolesca per salvare se stesso e il suo onore, che lo porterà fino a Napoli, dove un vecchio boss lo metterà sulle tracce di una fitta rete di rapporti con la camorra. Ma può davvero fidarsi delle sue rivelazioni? E c'è ancora qualcuno dalla sua parte tra gli uomini della sua squadra? Per ottenere di nuovo la libertà dovrà attraversare lande desolate, popolate da maschere e falsi amici, e sarà costretto a smontare, pezzo per pezzo, la macchina del fango che si è messa in moto e che vuole stritolarlo, fino ad arrivare al grande puparo che vi si nasconde dietro.
PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA
Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...
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Orfana di madre, Ebla cresce nell’entroterra somalo. L’anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le insegna l’arte interdetta all...
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Linda non lo sa, che diventare famosa non è così difficile: basta ubriacarsi una sera e lasciarsi filmare durante un rapporto intimo e ades...
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La voglia di morire, di farla finita non senza tornare per l'ultima volta nei luoghi dove si sono svolti i fatti. È possibile che a dic...