Dopo mesi trascorsi dietro una scrivania per aver ferito un passante nel corso di una retata, un ispettore viene inviato in un villaggio vicino alla frontiera di cui nemmeno conosceva l'esistenza. Ad attenderlo c'è un caso d'omicidio considerato già risolto. La vittima è una donna che conduceva un'esistenza appartata, e il presunto assassino è suo fratello, un giovane con disturbi mentali che abitava insieme a lei e che ora è scomparso. Facile, forse troppo. Magari è solo suggestione, magari dipende dal paesaggio, bello e violento, o magari è la presenza inquietante della clinica che sorge sul confine, nella «terra morta», un centro specializzato in interventi disperati, ma in quel luogo c'è qualcosa che non torna. Nella pensione che lo ospita l'investigatore fa conoscenza con alcuni personaggi quantomeno singolari, e a poco a poco davanti ai suoi occhi si apre uno scenario che nessuno avrebbe mai immaginato. Insospettabile anche per il potentissimo capo dell'agenzia governativa che gli ha affidato l'indagine: un funzionario spaventoso e ridicolo al tempo stesso, che dietro le spalle tutti chiamano «il Maiale».
Un contenitore culturale Nulla di più Libri scelti su basi prettamente personali Non esiste un criterio di scelta tranne quello di ritenere la trama o la tematica trattata.
Informazioni personali
- RICCARDO SEDINI
- Sale, Alessandria, Italy
- Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;
29 agosto 2020
28 agosto 2020
AUGUSTO CAVADI E PER PASSIONE LA FILOSOFIA
La filosofia, dopo alcuni decenni di eclissi, sembra essere tornata di moda. Corre dunque, come avviene nei fenomeni di moda, il rischio della banalizzazione. Da qui l'idea di questo libro che vorrebbe spiegare come si filosofa e, soprattutto, perché l'uomo e la donna della strada dovrebbe filosofare pur occupandosi abitualmente d'altro nella vita. Con rigore concettuale, ma anche con uno stile comunicativo accessibile e accattivante, si evocano alcune domande fondamentali (si può afferrare qualche verità o tutte le opinioni sono soggettive? E' possibile sperimentare la felicità? Che senso può rintracciarsi nell'esperienza della mortalità? Qual è il posto dell'uomo nell'universo? La ragione può pronunziarsi sulla questione di Dio? In che rapporto sta il pensiero filosofico con la poesia, con la mistica religiosa e con la prassi politica?) e si rivisitano alcune delle risposte più significative che sono emerse in duemila e cinquecento anni di storia del pensiero occidentale.Il volume è completato dalla rassegna critica di numerose pubblicazioni - che il lettore potrà consultare, per proseguire la riflessione, in biblioteche e librerie - dedicate ad introdurre alla filosofia le persone che non l'hanno mai studiata a scuola o che l'hanno studiata ormai da troppo tempo. E forse neppure tanto bene. Come commento 'a caldo', la Lettera di un'amica di Francesca Rigotti, docente di Dottrine politiche all'Università di Lugano (Svizzera).
27 agosto 2020
BARBARA BALZERANI LETTERA A MIO PADRE
Lettera a mio padre parla di lavoro, così cambiato dall’epoca delle mitiche tute blu, di quel lavoro operaio e delle mani che oggi sembra scomparso. Con la progressiva diminuzione del lavoro artigiano e delle mani ciò che è andato perduto è, infatti, un immenso patrimonio di conoscenze e di pratiche, di gesti e di attività via via incorporati nelle macchine.
Il racconto è un dialogo immaginario tra una figlia e un padre, alla ricerca di una via di uscita dal nichilismo dell’astrazione delle merci che sovrasta ogni relazione sociale. Una rilettura dei cambiamenti che il capitalismo ha indotto nel mondo del lavoro e, in contraltare, dei movimenti che oggi gli si oppongono, dei loro obiettivi e delle forme di resistenza. Nel racconto l’accento è posto sulle realtà che nel mondo diffondono conflitti in forme diversificate ma accumunate dai valori dell’autodeterminazione e dell’autogoverno.
GIORGIO BALLARIO FUORI DAL CORO
La storia ufficiale la scrivono i vincitori. In mancanza di guerre, la scrivono i ricchi, i personaggi di successo, quelli comunque allineati ai centri di potere. Negli ultimi decenni l'hanno scritta le televisioni e adesso internet. Ci si potrebbe chiedere: perché dedicare tempo a personaggi - diversi fra loro - che hanno quale minimo comun denominatore l'aver condotto una vita controcorrente? Forse perché gli altri, i vincenti, quando non si autocelebrano hanno già schiere di corifei che li portano in trionfo. E spesso sono noiosi. Sarà un riflesso romantico, sarà un pensiero fuori moda, ma riteniamo che chi segue il branco non sia una figura interessante. Molto meglio chi dal branco si sforza di uscire, anche a costo di pagare il prezzo per la propria libertà. I cinquantacinque personaggi tratteggiati in questo libro sono persone molto differenti l'una dall'altra. Li separano epoche, ideologie, campi d'attività, estrazione sociale e luoghi nei quali hanno agito e vissuto. Ad accomunarli è però lo spirito indomito di chi si rifiuta di chinare la testa e di intrupparsi laddove altri comandano.
26 agosto 2020
LUCIO MAGRI IL SARTO DI ULM
Dal xx congresso del 1991, in cui fu decretata la morte del Partito comunista italiano, sono passati diciotto anni. Fu una morte deliberata, accelerata dalla volontà di un "nuovo inizio". Quel nuovo inizio non c'è stato. Al suo posto si è verificata la perdita di un patrimonio politico, organizzativo e teorico fra i più complessi e strutturati del panorama mondiale. Il Pci, dalla sua fondazione nel 1921 alla lotta partigiana, dalla svolta di Salerno del 1944 alla destalinizzazione del 1956, dal lungo Sessantotto al compromesso storico e all'occasione - mancata per sempre - dell'alternanza democratica, ha attraversato e segnato quasi un secolo di storia italiana. Un cammino che Lucio Magri ripercorre senza mai perdere di vista gli ineludibili, spesso fatali, nessi con gli eventi della scena politica internazionale. Negli anni sessanta il partito aveva raggiunto la propria maturità, era in piena ascesa ed era impegnato nell'ambizioso progetto della "via italiana al socialismo". E negli anni ottanta - nonostante inerzie e ritardi - le potenzialità riformatrici, l'influenza e il seguito di questa grande forza progressista erano ancora enormi. Perché allora nel congresso del 1991 prevalse quella decisione? Perché fu imposta una perdita tanto precipitosa quanto assoluta?
ALEX ZANOTELLI VOCI DEI POVERI VOCE DI DIO
"A me pare che "Bibbia - Poveri - Comunità" sia indicazione precisa di una strada che realizza una essenzializzazione della vita cristiana, dandoci profonde radici e pienezza di fede pura. La Bibbia è luce che fa discernere, è forza che ci fa agire, è autorità che porta a prendere decisioni". Queste parole tratte dalla presentazione del Card. Silvano Piovanelli colgono il messaggio centrale di questi due testi di Alex Zanotelli: la necessità di contestualizzare la lettura della Bibbia e l'urgenza di annunciare la Parola oggi nel mondo in cui viviamo, in Occidente. I due testi che compongono questo libro sono stati adottati dai Missionari Comboniani e da numerose comunità come itinerario di riflessione. Ora l'EMI li pubblica per quanti sono disposti a misurarsi con la Parola. I brani possono essere meditati personalmente ma il loro contesto più adeguato è la comunità. Questi testi infatti hanno la capacità di abbattere i muri della consuetudine e di aprire nuovi orizzonti di impegno e solidarietà.
FRANCO BUSATO CHI HA UCCISO IL PRET DI RATANÀ
Può «el Pret de Ratanà», classe 1867, morire in un'afosa mattina estiva del 2018? Può un bambino di pochi mesi svanire nel nulla dalle braccia di sua madre? Due misteri che scuotono il pacifico ambiente del Parco delle Cave di Baggio e della Cascina Linterno a Milano. Lo stravagante Solo Molina aiuterà, à sa manière, la commissaria Delia De Santis e i suoi collaboratori Pascal e Vetrino a risolvere i casi. Solo Molina è un personaggio dalle mille risorse, che inanella spesso aggettivi o sinonimi nel suo discorso, sempre nel numero di tre. Ha un gatto certosino dal pelo blu, chiama «zio» l'albero di tiglio sotto casa e ha molti improbabili amici nel mondo del sottobosco metropolitano. Ma non è uno squilibrato, anzi, ha una mente sottile e incline alla riflessione che con i suoi originali espedienti dipana complicati e avvincenti enigmi.
25 agosto 2020
ELEONORA CARTA PIANI INCLINATI
Nel cuore di un'estate rovente, il caso di Niccolò Solinas, di anni sette, scomparso dalla sua casa di Bortigiadas, in provincia di Olbia, si trasforma in un'indagine per omicidio quando il suo corpo viene ritrovato nel folto dei boschi del Monte Limbara, legato e con tracce evidenti di strangolamento. Il cadavere è stato scoperto da un ispettore della Forestale in perlustrazione, Daniele Fois, uomo schivo, poco disciplinato, grande conoscitore della natura impervia dei luoghi. Per questo, e perché solo con lui la gente del posto pare disposta a confidarsi, viene coinvolto nelle indagini. Nonostante i tentativi di mantenere il riserbo per guadagnare vantaggio sugli autori del crimine, la notizia della morte del bambino arriva alla stampa e il terrore di una nuova ondata di rapimenti invade l'Isola. Per questo, dal ministero viene subito inviata Linda De Falco, maggiore del ROS di grande esperienza e preparazione che, appena giunta sul posto, si rende conto della totale inadeguatezza delle forze e delle persone a sua disposizione. Tanto più che, dopo poche ore, viene avvertita della scomparsa di un altro bambino, anche lui di sette anni, di ottima famiglia. Linda è una donna competente, severa, esigente, sofisticata e maniacale sul lavoro. L'abitudine ad andare oltre alle apparenze e la notevole capacità di leggere l'animo umano la portano a fidarsi di un'unica persona tra quelle a sua disposizione: Daniele Fois. I due non potrebbero essere più diversi, ma dovranno unire le proprie competenze per fermare la mano che sta piegando anche gli spiriti più forti.
24 agosto 2020
UGO VITTORIO MARTINO AL DI QUA DEL FUOCO
La voglia di morire, di farla finita non senza tornare per l'ultima volta nei luoghi dove si sono svolti i fatti. È possibile che a diciassette anni si incappi nella trappola che condizionerà il resto della vita? Sì, è possibile. Primo Trinchero, il protagonista di "Al di qua del fuoco" scelse l'unica strada possibile nel momento più drammatico degli avvenimenti e la scelse per salvare le due persone che credevano in lui. Dopo ventotto anni decide di rivivere l'estate del 1989 per cercare un significato diverso che dia senso alle rovine della sua vita. Torna perché vuole sapere se Giada sta bene, se è riuscita a superare il dolore che le ha causato. Arriva come fosse uno straniero nella terra dei suoi avi e trova rifugio proprio in casa sua, quella che apparteneva alla sua famiglia ed è ormai abbandonata. Attraverso il doppio registro, Martino riesce a dare voce al protagonista diciassettenne che scopre il mondo e al disincanto dell'uomo che non ce la fa più a tenersi nel cuore quel vissuto terribile. Sullo sfondo le colline della Langa, la valigia con i manoscritti di Kafka e Cesare Pavese che nell'intreccio avrà una parte importante.
21 agosto 2020
MAURO BARBERIS COME INTERNET STA UCCIDENDO LA DEMOCRAZIA
Questo libro avanza una diagnosi del populismo, ma soprattutto indica rimedi specifici, costituzionali, politici e mediatici. Invece di sconnettersi dalla rete, come molti sono ormai tentati di fare, bisogna agire come Ulisse con le sirene: restare strettamente legati all’albero della razionalità.
Anomalia passeggera o irrimediabile mutazione genetica? Con la passione di chi ha a cuore la cosa pubblica, e le competenze del giurista, Mauro Barberis mostra il cortocircuito populista che sovverte le regole minime della democrazia. Il populismo è sempre stato la pecora nera del gregge democratico. Stavolta, però, non siamo di fronte alla solita crisi politica o economica. La democrazia pare aver mutato il proprio dna, e la fonte di questa mutazione è la rivoluzione digitale. La politica ormai si fa sugli smartphone, a colpi di post allarmistici, tweet mattutini e selfie con gli elettori. Il popolo, così, ha l’illusione di poter influire direttamente sulla cosa pubblica. Ma questa pretesa disintermediazione è solo una nuova mediazione, ancor meno trasparente della precedente. Rinchiusi nelle rispettive bolle mediatiche, governi populisti e loro follower si dedicano a tempo pieno all’intrattenimento. I governi sfornano leggi-manifesto per vincere le elezioni. I follower abboccano sempre più distrattamente a news feed selezionati da algoritmi su misura.
PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA
Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...
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Orfana di madre, Ebla cresce nell’entroterra somalo. L’anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le insegna l’arte interdetta all...
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Linda non lo sa, che diventare famosa non è così difficile: basta ubriacarsi una sera e lasciarsi filmare durante un rapporto intimo e ades...
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La voglia di morire, di farla finita non senza tornare per l'ultima volta nei luoghi dove si sono svolti i fatti. È possibile che a dic...