Michele Sabella si è lasciato alle spalle l'Italia, un padre ergastolano e un segreto di sangue. Tutto ciò che desidera è un'occasione per ricominciare e quella sonnolenta cittadina delle Midlands inglesi, con il suo dipartimento di polizia in cui nessuno indaga mai su nulla, sembra il luogo perfetto per dimenticare ed essere dimenticato. Quando però Paulina Szymbova, immigrata polacca con problemi di droga, viene trovata morta nel suo appartamento con un biglietto di addio nella mano, Michele si convince che l'apparente suicidio nasconda qualcosa di più di un semplice atto di disperazione. Contro il parere dei colleghi e dei superiori, intraprende un'indagine solitaria che lo condurrà oltre le tranquille e rispettabili apparenze della città, nelle sue viscere colme di odio e violenza. Mentre nel ghetto di Merchant Court giovani immigrate continuano a scomparire e a morire, Michele è costretto a domandarsi, ancora una volta, quanto sia sottile la linea che lo separa dai mostri a cui dà la caccia.
Un contenitore culturale Nulla di più Libri scelti su basi prettamente personali Non esiste un criterio di scelta tranne quello di ritenere la trama o la tematica trattata.
Informazioni personali
- RICCARDO SEDINI
- Sale, Alessandria, Italy
- Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;
08 giugno 2020
ALICE BASSO IL MORSO DELLA VIPERA
Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della
popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l’altra,
hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett
e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle
parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il
regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è
solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi
altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima
lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non
sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un’anziana donna viene
arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l’unica a crederle. Ma come rendere
giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione
obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare
tutto il coraggio che ha e l’intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la
letteratura possa fare per renderci liberi.
popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l’altra,
hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett
e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle
parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il
regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è
solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi
altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima
lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non
sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un’anziana donna viene
arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l’unica a crederle. Ma come rendere
giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione
obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare
tutto il coraggio che ha e l’intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la
letteratura possa fare per renderci liberi.
07 giugno 2020
CHRISTIAN SALVESEN IL SETTIMO TIBETANO
La tecnica e la fisiologia vocale sono sicuramente essenziali ma molto più importante è il centro, il punto di raccolta superiore a partire dal quale il fenomeno voce nella sua essenza diventa percepibile. L'indicazione per individuarlo si trova nel libro di Peter Kelder "I Cinque Tibetani": un esercizio semplice, il più semplice esercizio della voce, solamente intonare un lungo "OM". Dal momento che la nostra voce viene impiegata quotidianamente, ogni lettore troverà in questo libro qualcosa da scoprire e da utilizzare per sé e le sue esigenze. L'impulso ad ascoltare più attentamente noi stessi, mentre parliamo, non ci abbandonerà più.
CORRADO STAJANO LA CITTÀ DEGLI UNTORI
Il protagonista di questo intenso saggio in forma di narrazione di Corrado Stajano si aggira sgomento per le strade di una città che vorrebbe amare, che nella sua storia è stata anche amabile, ma che nell'oggi sembra solo respingere: Milano. In questo peregrinare la realtà contemporanea dischiude il suo passato e Milano diventa il centro concreto e insieme emblematico di un cupo trascorrer di tempi. La città lucente di acque magnificata da Bonvesin da la Riva si trasforma nella "città degli untori" e dalla peste rimane contagiata per sempre; un susseguirsi ininterrotto di oscene violenze connota la storia di Milano fino a piazza Fontana e agli anni del terrorismo e dei servizi segreti infedeli. Alla violenza si accompagnano poi la decadenza della borghesia, parallela alla drammatica e quasi repentina fine della classe operaia, il tramonto del cattolicesimo democratico, che pure a Milano aveva radici profonde fin dagli anni del modernismo, e - nuova peste - la corruzione. Qui nasce il fascismo, qui gli ideali storici del socialismo si barattano per cupidigia, qui trovano terreno grasso il prevaricante populismo berlusconiano e l'assordante grettezza leghista. Allora la peste, nella sua realtà storica e nella sua valenza simbolica di morbo morale, che avvelena la vita delle persone e delle cose, diventa la chiave di lettura che attraverso stratificazioni storiche e metamorfosi di costume può cogliere una lunga durata di vergogna e sofferenza.
06 giugno 2020
AGNESE VIRGILLITO JASMINE FUMA LA PIPA
La vita di Jasmine è segnata dall'assassinio dei suoi genitori vittime di un attentato senza colpevoli: il papà, un magistrato, stava indagando su un torbido intreccio tra mafia e colletti bianchi. Lei era solo una bambina. Diventata adulta, Jasmine dalla Sicilia si trasferisce a Roma, dove intraprende la strada del giornalismo investigativo. Come una moderna Sheriock Holmes, di cui è accanita lettrice, anche lei fuma la pipa per concentrarsi sulle sue indagini, sostenuta dai consigli di un noto criminologo, il prof. Antonio Bloom. Due uomini, due amori diversi, segneranno infine il sentiero della sua vita e dei suoi tormenti.
05 giugno 2020
SONIA SACRATO CONTROCANTO
Sono trascorsi sei mesi dalla conclusione dell’avventura che ha visto Cloe affrontare un “cold case” tra le montagne bellunesi e dibattersi tra due possibili relazioni.
Ora gli amori sembrano essere evaporati e Cloe, insieme all’inseparabile gatto Pablo, si trova nella sua amata Torino per trascorrere quella che si preannuncia come una torrida estate.
Ma dove c’è Cloe non può esserci tranquillità e incuriosita dalla storia di un violino “vagabondo” comincia ad indagare insieme ad Alex, nipote della cara amica che la ospita.
La sconclusionata e improbabile coppia di “detective” si mette al lavoro per seguire le tracce lasciate dal misterioso violino ma, nel fare questo, si imbatte in situazioni che si riveleranno estremamente pericolose anche per la loro stessa vita.
Tra drag queen, abusi edilizi, echi della tragedia del cinema Statuto, squallidi personaggi e, forse, un nuovo amore, sarà ancora il gatto Pablo a doverci mettere lo zampino…
Ora gli amori sembrano essere evaporati e Cloe, insieme all’inseparabile gatto Pablo, si trova nella sua amata Torino per trascorrere quella che si preannuncia come una torrida estate.
Ma dove c’è Cloe non può esserci tranquillità e incuriosita dalla storia di un violino “vagabondo” comincia ad indagare insieme ad Alex, nipote della cara amica che la ospita.
La sconclusionata e improbabile coppia di “detective” si mette al lavoro per seguire le tracce lasciate dal misterioso violino ma, nel fare questo, si imbatte in situazioni che si riveleranno estremamente pericolose anche per la loro stessa vita.
Tra drag queen, abusi edilizi, echi della tragedia del cinema Statuto, squallidi personaggi e, forse, un nuovo amore, sarà ancora il gatto Pablo a doverci mettere lo zampino…
04 giugno 2020
MATTEO CILENTI LO SPETTRO DI CAINO
Tornato a prestare servizio nella sua città natale dopo un decennio fuori sede, un vigile del fuoco, chiamato trent'anni dopo "il Maresciallo" dal collega giovane a cui racconta l'intera vicenda, s'imbatte in una serie di morti misteriose. Scoperta per un caso fortuito, in una caserma di pompieri della bassa pianura padana, una vecchia foto ritraente la squadra di cui facevano parte i deceduti, il Maresciallo, spinto dal proprio istinto e sostenuto da un vecchio amico ispettore di polizia, comincia a indagare. Dopo approfondite ricerche e vari interrogatori, scoprirà l'amara verità: la sete di vendetta può toccare chiunque, come l'omertà di chi si rende complice di un crimine impunito.
DIEGO DE SILVA I VALORI CHE CONTANO
Se non vi è mai successo di nascondere in casa una ragazza in mutande appena fuggita da una retata in un bordello al quarto piano del vostro palazzo, non siete il tipo di persona a cui capitano queste cose. Vincenzo Malinconico lo è. Dovrebbe sapere che corre un rischio bello serio, visto che è avvocato, e invece la fa entrare e poi racconta pure un sacco di balle al carabiniere che la inseguiva e va a bussargli alla porta. È cosí che inizia I valori che contano (avrei preferito non scoprirli) , il romanzo in cui Malinconico – avvocato di gemito, piú che di grido – oltre a patrocinare la fuggiasca in mutande (che poi scopriremo essere figlia del sindaco, con una serie di complicazioni piuttosto vertiginose), dovrà affrontare la malattia che lo travolgerà all'improvviso, obbligandolo a familiarizzare con medici e terapie e scatenandogli un'iperproduzione di filosofeggiamenti gratuiti – addirittura sensati, direbbe chi va a cena con lui – sul valore della pena di vivere. Un vortice di pensieri da cui uscirà, al solito, semi-guarito, semi-vincente e semi-felice, ricomponendo intorno a sé quell'assetto ordinariamente precario che fa di lui, con tutti i suoi difetti e le sue inettitudini, una persona che sa farsi voler bene, pur essendo (o forse proprio perché è) un uomo cosí cosí. Eccolo di nuovo tra noi, l'avvocato d'insuccesso piú amato dagli italiani, in compagnia di un nuovo esilarante socio, di una nuova riluttante fidanzata, e dei suoi soliti pensieri inconcludenti. Ed eccolo alle prese con una nuova causa che sembra già pronto a perdere. C'è una ragazza in mutande sul suo pianerottolo, assomiglia a Pippi Calzelunghe senza trecce, trema, gli chiede aiuto. Ma è una bomba a scoppio ritardato. Vincenzo Malinconico prende in mano quella bomba senza pensarci e se la porta dietro fino alla fine, anche quando la malattia irrompe nella sua vita storcendone l'andatura. Perché ai personaggi capita quello che capita alle persone. E quando diventano di famiglia, di libro in libro li vediamo innamorarsi, nascondersi, combattere, ridere, ammalarsi: vivere, in una parola.
NADIA BUSATO PADANIA BLUES
Ogno, un paesino come tanti nella pianura Padana, stretto tra i campi, le rotonde, i centri commerciali e i capannoni industriali che costellano il nord Italia. Sulla provinciale che attraversa il paese si affaccia Hair&Beauty, il parrucchiere gestito da Ric, quarantenne gay, dove lavorano Maicol e Barbie, una bella ragazza senza alcun talento che sogna di entrare nel mondo dorato dello spettacolo. Nel frattempo Barbie cambia partner al ritmo dei vestiti che sfoggia, convinta che prima o poi qualcuno o qualcosa la porterà a Milano, verso la celebrità.
Ma la vita di provincia sembra voler stroncare i suoi sogni ostinati e sciocchi. Nel paesino dove abita con la famiglia l’esistenza è regolata dalle consuetudini e dagli inviolabili principi della rispettabilità a tutti i costi. Un paesino dove tutto è tollerato purché non porti alcun cambiamento.
Una notte l’apparente tranquillità di Ogno viene interrotta da un incendio devastante. Com’è stato possibile che in un’isola di sicurezza e benessere sia successo un evento così inatteso? La chiave del mistero è racchiusa nei ricordi dell’unica testimone: Barbie, la giovane e ingenua protagonista con la testa piena di sogni.
Sarà proprio lei, al risveglio dal coma, a svelare i segreti nascosti dietro al moralismo di una piccola realtà dove gli uomini lavorano e si fanno la guerra, mentre le donne li sposano e li sopportano.
Un intreccio di storie ispirate a un fatto di cronaca reale, una tragicommedia in cui si sorride delle miserie di una comunità retrograda. Una ballata di malamore e ordinaria violenza, con una protagonista colpevole di aver creduto di potersene andare dal paese e da un destino infelice, senza che fosse un uomo a portarla via, contando solo su se stessa.
Ma la vita di provincia sembra voler stroncare i suoi sogni ostinati e sciocchi. Nel paesino dove abita con la famiglia l’esistenza è regolata dalle consuetudini e dagli inviolabili principi della rispettabilità a tutti i costi. Un paesino dove tutto è tollerato purché non porti alcun cambiamento.
Una notte l’apparente tranquillità di Ogno viene interrotta da un incendio devastante. Com’è stato possibile che in un’isola di sicurezza e benessere sia successo un evento così inatteso? La chiave del mistero è racchiusa nei ricordi dell’unica testimone: Barbie, la giovane e ingenua protagonista con la testa piena di sogni.
Sarà proprio lei, al risveglio dal coma, a svelare i segreti nascosti dietro al moralismo di una piccola realtà dove gli uomini lavorano e si fanno la guerra, mentre le donne li sposano e li sopportano.
Un intreccio di storie ispirate a un fatto di cronaca reale, una tragicommedia in cui si sorride delle miserie di una comunità retrograda. Una ballata di malamore e ordinaria violenza, con una protagonista colpevole di aver creduto di potersene andare dal paese e da un destino infelice, senza che fosse un uomo a portarla via, contando solo su se stessa.
03 giugno 2020
SERGE LATOUCHE COME REINCANTARE IL MONDO
Quando si parla di economia non è azzardato dire che si tratti di una vera e propria religione.
Come la religione anche l’economia ha le sue chiese e i suoi templi – le banche e le borse – imprese, agenti di cambio o esperti di finanza sono le sue cattedrali, i suoi prelati o profeti; la pubblicità e il marketing sono le preghiere che ne officiano la liturgia: il consumo.
Non a caso secondo Serge Latouche in questo libello combattivo, sulle banconote americane troviamo fissato il motto «In God We Trust» e, se dovessimo immaginare i Dieci comandamenti del capitalismo, non sfigurerebbe la battuta fulminante del finanziere di Wall Street: «L’avidità è giusta».
L’idolatria della crescita solleva, dunque, la questione della natura quasi religiosa dell’economia di mercato. Una religione secolare e materialista che disincanta il mondo, distruggendo il legame sociale e gli ecosistemi necessari per la sopravvivenza dell’umanità. «Desacralizzare» la crescita, secondo Latouche, consiste innanzitutto nel rivelare il modo in cui ha avuto luogo la sua sacralizzazione. Il progetto di una società alternativa sostenibile e amichevole, guidata dalla decrescita, mira invece a uscire dall’incubo del produttivismo e del consumismo, ma anche a reincantare il mondo e riguadagnare la nostra capacità di meravigliarci per la sua bellezza.
Anche papa Bergoglio d’altra parte – con la sorprendente enciclica Laudato si’ – ha annunciato che la compatibilità tra la decrescita e la religione tradizionale diventa possibile e che la decrescita contiene una dimensione etica, e persino spirituale, essenziale senza necessariamente diventare una nuova religione.
Con un libro agile e in felice dialogo con la dottrina cattolica, Serge Latouche torna a occuparsi della prediletta teoria della decrescita, invitando a rovesciare e desacralizzare l’ideologia del profitto a tutti i costi. Come reincantare il mondo è un piccolo trattato per combattere la religione del denaro, e un appello per un nuovo modello di società.
Come la religione anche l’economia ha le sue chiese e i suoi templi – le banche e le borse – imprese, agenti di cambio o esperti di finanza sono le sue cattedrali, i suoi prelati o profeti; la pubblicità e il marketing sono le preghiere che ne officiano la liturgia: il consumo.
Non a caso secondo Serge Latouche in questo libello combattivo, sulle banconote americane troviamo fissato il motto «In God We Trust» e, se dovessimo immaginare i Dieci comandamenti del capitalismo, non sfigurerebbe la battuta fulminante del finanziere di Wall Street: «L’avidità è giusta».
L’idolatria della crescita solleva, dunque, la questione della natura quasi religiosa dell’economia di mercato. Una religione secolare e materialista che disincanta il mondo, distruggendo il legame sociale e gli ecosistemi necessari per la sopravvivenza dell’umanità. «Desacralizzare» la crescita, secondo Latouche, consiste innanzitutto nel rivelare il modo in cui ha avuto luogo la sua sacralizzazione. Il progetto di una società alternativa sostenibile e amichevole, guidata dalla decrescita, mira invece a uscire dall’incubo del produttivismo e del consumismo, ma anche a reincantare il mondo e riguadagnare la nostra capacità di meravigliarci per la sua bellezza.
Anche papa Bergoglio d’altra parte – con la sorprendente enciclica Laudato si’ – ha annunciato che la compatibilità tra la decrescita e la religione tradizionale diventa possibile e che la decrescita contiene una dimensione etica, e persino spirituale, essenziale senza necessariamente diventare una nuova religione.
Con un libro agile e in felice dialogo con la dottrina cattolica, Serge Latouche torna a occuparsi della prediletta teoria della decrescita, invitando a rovesciare e desacralizzare l’ideologia del profitto a tutti i costi. Come reincantare il mondo è un piccolo trattato per combattere la religione del denaro, e un appello per un nuovo modello di società.
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