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Ex giornalista pubblicista; Organizzatore di festival letterari; Presentatore; Speaker radiofonico;

19 gennaio 2020

TULLIO AVOLEDO NERO COME LA NOTTE

Sergio Stokar era un buon poliziotto. Forse il migliore a Pista Prima, degradata ma ancora grassa città del Nord-Est. Fino al giorno in cui, senza saperlo, ha pestato i piedi alle persone sbagliate. Così qualcuno l’ha lasciato, mezzo morto, sulla porta dell’ultimo posto in cui avrebbe voluto finire: le Zattere, un complesso di edifici abbandonati dove si è insediata, dandosi proprie leggi, una comunità di immigrati irregolari. Quel rifugio dall’equilibrio fragile e precario – con la sua babele di lingue, razze e odori – normalmente sarebbe un incubo per uno col credo politico di Sergio. Ma è un incubo in cui è costretto a rimanere, adattandosi a nuove regole e a convivere con una realtà che un tempo avrebbe rifiutato. Per poter stare al sicuro, è diventato “lo sceriffo delle Zattere”: mantiene l’ordine, indaga su piccoli reati.
Finché un giorno il Consiglio che governa il complesso gli affida un incarico speciale. Alcune ragazze delle Zattere sono state uccise in modo orribile, c’è un assassino in agguato, e solo un poliziotto abile come Sergio può scovarlo, con il suo fiuto e le sue conoscenze, ma soprattutto grazie a un’ostinazione che lo trasforma in un autentico rullo compressore. In un’Italia appena dietro l’angolo – l’Italia di dopodomani, che ci indica con chiarezza dove sta andando il nostro paese – Sergio Stokar deve tornare dal regno dei morti e rimettersi a indagare, frugando nel passato e negli angoli più in ombra della sua città, per scoprire, alla fine, che forse l’indagine è una sola, e che l’orrore si nasconde in luoghi e persone insospettabili. Tutto è legato da un filo. Un filo nero come la notte, rosso come il sangue. Perché in un mondo che ha fatto dell’avidità il suo credo non esistono colpevoli e innocenti, ma solo infinite sfumature di male. Tullio Avoledo esordisce nel noir con un romanzo vorticosamente appassionante e di grande attualità, che non teme di calarsi nei recessi più oscuri di una società rabbiosa e corrotta.

18 gennaio 2020

RAUL MONTANARI LA SECONDA PORTA

Milo Molteni è il più grande pubblicitario italiano specializzato in campagne sociali. Molti lo considerano non solo un genio ma un benefattore, anche se chi lo conosce davvero, come la sua ex moglie, la pensa diversamente. Quando muoiono i suoi odiosi vicini di casa Milo acquista il loro appartamento, in cui scopre una porta misteriosa che sembra il passaggio segreto di un vecchio castello. Proprio da qui, una notte, entrerà un giovanissimo migrante in fuga... ma da cosa? Nell'avventura che nasce, Milo scoprirà quanto è difficile mettere in pratica i princìpi umanitari che finora ha solo propagandato. Affiancato da un bizzarro e imprevedibile detective privato che torna per la quinta volta nei romanzi di Montanari, si troverà avviluppato in una ragnatela di enigmi, minacce, vendette, un gioco di scatole cinesi con un finale a sorpresa. E sullo sfondo le trame di Han, un'implacabile organizzazione segreta di giustizieri. Perché puoi chiudere tutte le porte della tua casa, o della tua vita, ma ne rimane sempre una aperta.

17 gennaio 2020

CORRADO STAJANO AFRICO

Africo è il nome di un paese montano che una alluvione, nel 1951, travolse in una frana di terra e di pietre e rese inabitabile. In questo libro di Corrado Stajano si racconta la storia di una comunità di contadini e di pastori che un diluvio sradicò e costrinse a migrare in un nuovo Africo, sorto dal nulla in riva al mare.
Un evento quasi impercettibile, tra i mille che la cronaca italiana accumula sospesi tra catastrofi bibliche e tecnologie ad alto rischio, smottamenti, terrore organizzato, degradazione sociale, malgoverno. Ma con questa particolarità: che nella sua «dinamica», come direbbe il verbale di un brigadiere, la vicenda di Africo illumina di una luce improvvisa i segreti di una cultura e di un modo di vita, i rapporti tra sudditi e potenti, tra società locale e governo centrale, e l’inganno e la sopraffazione che stanno alla base di un patto sociale coatto; e insieme, nonostante tutto, la speranza e la volontà di opposizione e di lotta di gruppi e di singoli il cui coraggio solitario sollecita qualcosa di più della nostra ammirazione.
Questo libro – storia politica, narrazione, testimonianza, documento, inchiesta – non è soltanto il racconto corale di un paese che sembra inventato e invece è minuziosamente vero, denso di drammi e di conflitti, popolato di personaggi che sembrano romanzeschi: preti, ribelli, capimafia e uomini faticosamente maturati alla politica. È anche una metodica insistente lettura di segni che decifrati e disposti in un discorso coerente tracciano un disegno più vasto, quello dell’intera Italia malata, tradita, impedita di essere se stessa, provocata alla lotta o a un tenace e responsabile, ma sfibrante, esercizio di pazienza.

15 gennaio 2020

RICCARDO SALVO- CLAUDIO MARCHESE IL PESCATORE DI KALKAN

Romanzo epico della moderna globalizzazione, rivisitazione dell’Odissea, in cui l’eroe greco è sostituito da un antieroe di religione islamica, Il pescatore di Kalkan narra la storia di Zorayr, umile ragazzo turco dalla pelle ambrata, selvaggio e naturale come un frutto non coltivato, che viene sedotto da Tina, ricca e colta giornalista siciliana, in vacanza sulla penisola anatolica. Un incontro tra due esseri soli, per atavico destino, e diversi per estrazione socio-culturale. Luogo dell’incontro fatale è uno scenario tipico dell’Odissea: il mare e la spiaggia. Anche i ruoli sessuali sono gli stessi. Nel poema omerico Ulisse viene dal mare e incontra Nausica. Zorayr, che quotidianamente sfida le forze avverse della natura, per procurarsi il cibo, incontra per caso, sulla spiaggia di Kalkan una sconosciuta che lo seduce con l’arma più primitiva di comunicazione, quella naturale del sesso. La scrittura è volutamente plurilinguistica: mescola il linguaggio colto di Tina con quello folklorico di Zorayr e usa citazioni della cultura mediatica, alternandole con sequenze liriche in cui, talvolta, la punteggiatura è volutamente diradata o abolita.

14 gennaio 2020

ROBERTO VAN HEUGTEN ASIA

Primavera 2009. Il crack Lehmann Brothers mostra i suoi nefasti effetti anche nella provincia bresciana, terra di industriali ed enormi patrimoni di antica genesi. Fra queste spicca la famiglia Vangadizza, a capo di un impero economico che ha sedi in tutto il mondo. Una famiglia e un'azienda in apparenza solidissime, sconvolte dalla tragica e improvvisa morte del fondatore, il Cavalier Cesare, di cui, al termine di una frettolosa indagine, gli inquirenti decretano il suicidio. Asia, nipote prediletta, al fianco del nonno nella conduzione delle imprese, non si rassegna a questa versione, né all'apertura del testamento che causa un improvviso stato di povertà suo e delle due sorelle: Allegra, frivola, appariscente, capricciosa, e Ambra, pittrice di successo dalla personalità fragile e insicura. Davvero il nonno ha deciso di togliersi la vita? E dove è finito il suo immenso patrimonio? E soprattutto, che c'entra in tutto questo Gianluca Vanetti, biografo di professione, malato di golf e residente con la gatta Opal nella bellissima casa sul meteorite, nel cuore della Valtènesi? Un romanzo in cui figure ambigue si muovono sullo sfondo di una vicenda che assume connotati sempre più misteriosi e tragici. Un giallo classico ambientato in due mondi popolati da personaggi feroci e spietati: l'alta finanza e la famiglia.

11 gennaio 2020

MASSIMO CARLOTTO LA SIGNORA DEL MARTEDÌ

Massimo Carlotto va oltre il noir. In questo libro non c'è più solo il lato oscuro e criminale della società. Siamo tutti noi a essere interpellati.
Un romanzo memorabile che svela un lato inedito di uno dei più grandi scrittori italiani.
Bonamente Fanzago è un attore porno in disarmo. Tiene duro aspettando che ogni martedì una donna misteriosa paghi i suoi servizi da gigolò alla pensione Lisbona, un alberghetto da poco dove il proprietario, il signor Alfredo, vive la sua condizione di travestito nascondendosi da un ambiente ipocrita e perbenista. Quando un imprevisto darà il via a una girandola di effetti collaterali, per i tre diventerà questione di vita o di morte scavare dentro di sé e nel proprio passato per tirarsi fuori dai guai.

ANTONIO MANZINI AH! L'AMORE L'AMORE

Rocco Schiavone, vicequestore ad Aosta, è ricoverato in ospedale. Un proiettile lo ha colpito in un conflitto a fuoco, ha perso un rene ma non per questo è meno ansioso di muoversi, meno inquieto. Negli stessi giorni, durante un intervento chirurgico analogo a quello da lui subito, un altro paziente ha perso la vita: Roberto Sirchia, un ricco imprenditore che si è fatto da sé. Un errore imperdonabile, uno scandalo clamoroso. La vedova e il figlio di Sirchia, lei una scialba arricchita, lui, molto ambizioso, ma del tutto privo della energia del padre, puntano il dito contro la malasanità. Ma, una sacca da trasfusione con il gruppo sanguigno sbagliato, agli occhi di Rocco che si annoia e non può reprimere il suo istinto di sbirro, è una disattenzione troppo grossolana. Sente inoltre una profonda gratitudine verso chi sarebbe il responsabile numero uno dell’errore, cioè il primario dottor Negri; gli sembra una brava persona, un uomo malinconico e disincantato come lui. Nello stile brusco e dissacrante che è parte della sua identità, il vicequestore comincia a guidare l’indagine dai corridoi dell’ospedale che clandestinamente riempie di fumo di vario tipo.
Se si tratta di delitto, deve esserci un movente, e va ricercato fuori dall’ospedale, nelle pieghe della vita della vittima.
Dentro i riti ospedalieri, gli odori, il cibo immangiabile, i vicini molesti, Schiavone si sente come un leone in gabbia. Ma è un leone ferito: risulta faticoso raccogliere gli indizi, difficile dirigere a distanza i suoi uomini, non può che affidarsi all’intuito, alle impressioni sulle persone, ai dati sul funzionamento della macchina sanitaria. E l’autore concede molto spazio alla psicologia e alle atmosfere. Rocco Schiavone ha quasi cinquant’anni, certe durezze si attenuano, forse un amore si affaccia. Sullo sfondo prendono più rilievo le vicende private della squadra.E immancabilmente un’ombra, di quell’oscurità che mai lo lascia, osserva da un angolo della strada lì fuori.

MARTA BARONE CITTÀ SOMMERSA

Il ragazzo corre nella notte d’inverno, sotto la pioggia, scalzo, coperto di sangue non suo. Chiamiamolo L.B. e avviciniamoci a lui attraverso gli anni e gli eventi che conducono a quella notte. A guidarci è la voce di una giovane donna brusca, solitaria, appassionata di letteratura, e questo romanzo è memoria e cronaca del confronto con la scomparsa del padre, con ciò che è rimasto di un legame quasi felice nell’infanzia felice da figlia di genitori separati, poi fatalmente spinoso, e con la tardiva scoperta della vicenda giudiziaria che l’ha visto protagonista. Chi era quello sconosciuto, L.B., il giovane sempre dalla parte dei vinti, il medico operaio sempre alle prese con qualcuno da salvare, condannato al carcere per partecipazione a banda armata? E perché di quel tempo – anni prima della nascita dell’unica figlia – non ha mai voluto parlare? Testimonianze, archivi e faldoni, ricordi, rivelazioni lentamente compongono, come lastre mescolate di una lanterna magica, il ritratto di una persona complicata e contraddittoria che ha abitato un’epoca complicata e contraddittoria. Torino è il fondale della lotta politica quotidiana con le sue fatiche e le sue gioie, della rabbia, della speranza e del dolore, infine della violenza che dovrebbe assicurare la nascita di un avvenire radioso e invece fa implodere il sogno del mondo nuovo generando delusione e rovina. Il romanzo di un uomo, delle sue famiglie, delle sue appartenenze, la sua vita visitata con amore e pudore da una figlia per la quale il mondo si misura e si costruisce attraverso la parola letta e scritta.


10 gennaio 2020

HÀKAN NESSER LA CONFRATERNITA DEI MANCINI

1991. Doveva essere una rimpatriata fra vecchi conoscenti, che da ragazzi, accomunati da una caratteristica al tempo considerata un grave difetto da correggere, avevano fondato la Confraternita dei Mancini. Durante la cena, però, un terribile incendio distrugge la pensione in cui si sono riuniti. E qualcosa non torna: i partecipanti erano cinque, ma i cadaveri sono quattro. Del quinto nessuna traccia: facile pensare che sia lui l’assassino e che sia riuscito a fuggire. 2012. Ventun anni dopo, il ritrovamento casuale di un corpo sepolto poco lontano dalla Pensione Molly rimette tutto in discussione. L’ex commissario Van Veeteren è così costretto a riprendere in mano quel caso a cui aveva già collaborato in passato, nonostante si stia godendo la meritata pensione come libraio… Le sue indagini andranno a incrociarsi con quelle del più giovane ispettore Barbarotti, che sta lavorando a un omicidio avvenuto in Svezia, e insieme i due dovranno ricomporre un puzzle molto complesso, un caso costellato di false piste e di misteri che si dipana attraverso gli anni.

ROSSANA GIROTTO L'ABBRACCIO DELLA SIRENA

Andrea Pinketts la ribattezzò la Poetrice e Rossana Girotto si è dimostrata all'altezza di tale nome. 7 racconti gialli, dove l'orrore dell'omicidio è attenuato da pennellate di poesia. 7 racconti ambientati sul lago, a volte lucente, a volte cupo, con le sue spiagge nascoste e le profondità segrete, così simili all'animo umano. Come se un grande specchio d'acqua racchiuso tra le montagne potesse riflettere le mille sfaccettature dei pensieri terreni e trasformarli in realtà. A volte agghiacciante, come il vento freddo che scende da nord, a volte delicata, come quello che soffia da sud.

PAOLO ROVERSI ALLA VECCHIA MANIERA

 Sono gli ultimi giorni dell’Expo, e Milano galleggia in un inedito silenzio quando in pieno centro viene ritrovato il cadavere di un avvoca...