Dopo cinque anni di latitanza, Don Ottavio torna nel suo quartiere da uomo libero, acclamato come un re al termine dell'esilio, venerato come un santo. I più giovani trai suoi sudditi esplodono fuochi d'artificio, fanno foto coi cellulari, sparano in aria. I vecchi invece osservano in silenzio, sapendo che il ritorno del boss significa, anzitutto, dimenticare la pace con i clan rivali. Ma la guerra vera non è quella che aspetta Don Ottavio in strada, bensì dove ha seminato il dolore più feroce: nella sua stessa famiglia. Donna Rosaria, sua moglie, ha gestito gli affari per tutto quel tempo, si è guadagnata il rispetto della gente e adesso non ha alcuna voglia di farsi da parte, di tornare all'ombra del marito che ritiene responsabile di ogni male. Achille, loro figlio, sta in carcere per colpa del padre, e dietro le sbarre ha smesso di essere il ragazzino che era, diventando il prototipo del nuovo camorrista, abile nella strategia come nell'uso della violenza. Intorno a loro, altri interessi e altre vendette si agitano nell'oscurità, perché tutti vogliono il Trono.
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