Storie delicate, allo stesso tempo illuminanti e ironiche, che raccontano di rifugiati politici con master in economia che provano a ripartire vendendo schede telefoniche, di un uomo e una donna che si aiutano a vicenda e poi si innamorano e iniziano una nuova vita, di un professore di inglese di madre lingua francese arrivato per caso a Milano che ora fa il mediatore culturale, di una mamma di Santo Domingo che raggiunge la figlia in Italia ma non tutto va come prevedeva, di un precario senza lavoro che perde tutto, anche la speranza, ma ora cerca, di nuovo, un’occupazione. Percorsi di vita tortuosi e unici, ma con un unico comune denominatore: la voglia di ripartire e la tenace speranza di farcela, sostenuta dalla percezione di non essere più soli. Perché questa è la novità di Casa Jannacci. Gli ospiti non ci vanno più, com’era una volta, solo per dormire, ma qui cercano e trovano una speranza di rinascita.
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