Milano, inizio giugno. Una ragazzina scompare dopo aver postato su un social network un selfie che imita La pubertà di Munch.
Dodici anni, pelle lattea, occhi azzurri e capelli biondi. È tanto bella quanto inquietante.
La sua misteriosa sparizione coinvolge non solo i genitori separati e benestanti, all'apparenza presi più dalla loro vita che da quella della figlia, ma anche un manipolo di personaggi che rappresentano un quadro della nostra contemporaneità. Fra tutti, la più determinata è Marina Novembre, mani doloranti per l’artrite reumatoide che agisce come l'arma di una sensitiva e che la guida in una sua indagine personale, tra il reale e il virtuale: le loro connessioni, e le possibili conseguenze.
La donna, affascinante e tenace, ha un certo feeling con i social e i pericoli del Dark Web ed è convinta che la scomparsa abbia a che fare con Schwarze Farbe, Vernice Nera, una setta di stampo nazista che, attraverso la Rete, adesca i prescelti per creare una razza pura e perfetta, non intaccata dall'odierno meticciato.
Ma, dal passato, affiora un fatto tragico che segna una nuova pista da seguire.
È la grandine ad avviare il processo di catarsi. Tutto si può purificare. O forse no. Perché il mostro, se non è dentro di noi, ci aspetta dietro l’angolo.
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