Ho conosciuto Piero Colaprico circa tredici anni fa in un tendone della festa provinciale del PD. Ero agli esordi delle mie letture noir. In comune avevamo l'amicizia con Valpreda, ma lo scoprii leggendo LA TRILOGIA di Binda e lui lo scopre adesso.
Piero insieme a Massimo Lugli e Valerio Varesi è un giornalista di Repubblica
ma sia lui che Lugli sono due "Pistard" pistaroli, giornalisti d'inchiesta nei tempi caldi, gente che consumava suole delle scarpe e si faceva venire la colite mangiando male. Punto in comune TUTTI E TRE sono famosi scrittori noir.
Colaprico ha un fisico esile e non è assolutamente violento...fisicamente.
Con questo noir di Bagni,che agognavo da tempo, mi ha rifilato un pugno al plesso solare lasciandomi senza fiato.
Non perché è l'ultimo, ma è un capolavoro!
Parte lento, e forse ti fa tremare dubitare, ma poi capisci che è la trama che deve essere così, che è la storia che narra che pretende questo plot narrativo. Tecla e Carlo qualcosa mi hanno insegnato forse.
La trama è un filo d'Arianna che devi seguire bevendo lo stile narrativo parola per parola, perché l'argomento trattato è un labirinto oscuro, marcio e tutt'ora vivo e attivo.
Non finirò mai di ringraziare l'autore per questa uscita.
Mi piacerebbe averlo ospite al mio festival ma so che non ama troppo le presentazioni al contrario di Valerio e Massimo.
Ho evitato volutamente qualsiasi riferimento alla trama.
È un libro da acquistare conservare e leggere d'un fiato
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